LA SCUOLA NAVALE MILITARE
            "FRANCESCO MOROSINI"
                NELLA TRADIZIONE MARINARA DI VENEZIA

 

Clicca per ingrandireLa Serenissima, in quanto Stato proteso sul mare, ha avuto sempre la massima cura nel preparare i suoi giovani alla dura vita imposta da questo elemento; anzi, la pratica della mercatura via acqua è stata per lunghi secoli esclusivo appannaggio dei patrizi veneziani. Le mute di navi che partivano dalla città lagunare per intraprendere i lunghi viaggi mediterranei ed oceanici verso il nord Europa, imbarcavano giovani patrizi con il ruolo di «Nobile da Poppa» per far in modo che si impratichissero con gli usi e le abitudini dei paesi stranieri, con le tecniche della navigazione e con la mercatura.
Nel corso del XVII secolo, la preparazione nautica, che era affidata principalmente allo scambio di conoscenze fra padre e figlio, ed in modo preminente all'esperienza diretta sul mare, venne strutturata ed impartita con maggior organicità al «Collegio dei Giovani Nobili».
I mutamenti profondi che in varie parti d'Italia e d'Europa contrassegnavano la fine del XVIII secolo non potevano non investire anche l'antichissima Repubblica di Venezia che per mano delle truppe napoleoniche cessava la sua esistenza. Fu la morte di un sistema istituzionale, ma non certo dello spirito che aveva da sempre animato la vita in città. Anche il «Collegio dei Giovani Nobili» risentì dei mutamenti politici con la conseguenza che sospese i corsi fino al 1810 quando, sotto la dominazione francese fu ridenominato «Collegio
di Marina a Venezia» e collocato a S. Anna. Nel 1820 gli austriaci, per volere di Francesco I ne assunsero il controllo e vi istituirono i loro corsi. L'Austria, esercitando su Venezia un governo stabile, oltre ad ampliare gli accessi al mare, poteva finalmente contare su delle ampie risorse umane anche se non completamente controllabili e non disposte ad abbandonare le tradizioni e lo
spirito della marineria della Repubblica. Tradizioni che attraverso gli insegnanti del «Collegio di Marina» si perpetueranno a bordo delle navi anche tramite l'utilizzo della lingua veneziana che rimarrà a lungo la parlata abituale degli equipaggi della flotta austriaca. Ancora nel 1866, con la battaglia navale di Lissa, si possono notare queste forti caratteristiche veneziane della marineria austriaca; basti pensare che lo stesso Ammiraglio Tegettoff era entrato nel Collegio di Venezia all'età di tredici anni, e vi aveva studiato dal 1840 al 1845, formando le proprie capacità tattiche e strategiche, oltreché di navigazione e comando, sugli insegnamenti dei maestri veneziani. È da sottolineare che a Lissa la flotta austriaca contava la presenza di molte centinaia di marinai veneti, non solo, ma anche il Veneto-Dalmata rimarrà «lingua di bordo» praticamente fino al 1918 quando almeno il 45% degli equipaggi erano costituiti  da marinai che vivevano nei territori dell'antico dominio della Serenissima.
Il Collegio rinasce a Venezia in via definitiva nel 1937 come Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio e, come tale, continuerà la preparazione degli allievi fino al 1945 quando cessò le proprie attività in seguito al trattato di pace che stabiliva per l'Italia la possibilità di mantenere un unico Collegio militare oltre alle Accademie. Nel 1961, viene istituito nella stessa sede, il Collegio Navale
"F. Morosini" che, dotandosi di uno status particolare come istituto organizzato ed amministrato dalla Marina Militare, risorge sulle fondamenta degli antichi Collegi.
Nei primi mesi del 1998 il Collegio Navale è stato soppresso ed è stata contestualmente istituita la Scuola Navale Militare "Francesco Morosini" (D.L. n. 464 del 28 novembre 1997 pubblicato nella G.U. n. 3 in data 05 gennaio 1998 e con il Decreto Interministeriale n° 302 del 4 agosto 2000).
La Scuola è posta alle dipendenze dell'Ispettore delle Scuole, parificata ad un istituto d'istruzione di secondo grado, che persegue lo scopo di istruire i giovani e suscitare in essi l'interesse alla vita sul mare orientandoli verso le attività ad essa connesse.
Gli Allievi effettuano addestramento di tipo militare, attività sportiva ed istruzione marinaresca, inclusi imbarchi sulle unità aeronavali e subacquee della Marina Militare.
Il Comandante della Scuola svolge le funzioni di Dirigente Scolastico, sovrintendendo all'istruzione ed all'educazione degli Allievi ed esercitando l'alta direziono di tutte le attività della Scuola.
Le ammissioni ai corsi di studio si effettuano mediante pubblico concorso per esami, bandito con decreto del Direttore Generale del Personale Militare del Ministero della Difesa.
Gli insegnamenti e le esperienze marinare, acquisite anche nelle campagne navali estive di fine corso che si svolgono normalmente sulle Navi Scuola della Marina Militare, formano un bagaglio di utili conoscenze per chi vorrà intraprendere la carriera di Ufficiale di Marina. A tal proposito, al termine del ciclo di studi sono previste, per legge, condizioni preferenziali nei concorsi di ammissione per chi volesse accedere all'Accademia Navale di Livorno.
L'Istituto è strutturato oggi su di un'ampia area verde nella quale sono razionalmente armonizzati gli edifici scolastici e di studio, gli alloggiamenti, gli impianti sportivi e nautici.