L'addome è la parte del tronco compresa fra il torace e il bacino (anca e radice della coscia) e per comodità di studio si può suddividere in tre regioni: l'epigastrio, l'ipogastrio (che costituiscono l'addome propriamente detto) e la regione del fianco.
L'epigastrio (che significa "sopra il monte") è una regione impari, mediana e simmetrica, delimitata in alto dalla fossetta epigastrica e dalle arcate costali, le quali segnano anche i suoi confini laterali, mentre il limite inferiore corrisponde alla orizzontale che passa per l'ombelico, marcata dal solco prodotto dalla inserzione tendinea inferiore del muscolo retto dell'addome.Dal processo ensiforme dello sterno all'ombelico l'epigastrio è percorso sulla linea mediana da un solco, dovuto alle due rilevatezze prodotte ai lati dei muscoli dell'addome.
L'ombelico è circa equidistante dal processo ensiforme dello sterno come dal pube. Le rilevatezze delle porzioni sopraombelicali dei muscoli retti presentano negli individui muscolosi le note inscrizioni tendinee, che sono generalmente in numero di tre. La superiore, che si trova al di sotto delle arcate costali, è la più importante e caratterizza il modellato della regione; l'intermedia produce un solco un po' obliquo dall'alto al basso e dall'interno all'esterno, situato circa quattro dita trasverse sopra il livello dell'ombelico.
In basso, al di sotto del piano orizzontale che passa per l'ombelico, si trova la regione ipogastrica, impari e simmetrica, delimitata ai lati dal "solco laterale dell'addome", e in basso da un solco curvo a concavità superiore, corrispondente alla "grande incisura anteriore del bacino", ai due "legamenti inguinali" e, in superficie, alle "pieghe inguinali", le quali incurvano poi in basso, in senso inverso le loro estremità laterali assumendo così una forma di S.I muscoli retti, che occupano con la loro porzione inferiore la parte mediana della regione, formano un rilievo unico, poiché non sono più divisi come sopra l'ombelico, ma vengono a contatto fra loro sulla linea mediana. Il volume e la sporgenza dell'addome variano secondo l'adiposità dell'individuo, ed il massimo spessore del pannicolo adiposo si riscontra intorno all'ombelico, fra la "vita" e la "piega addominale" (piega cutanea, semicircolare a concavità rivolta in alto, situata fra l'ombelico e il pube).
Nell'uomo il grasso tende ad accumularsi al di sopra dell'ombelico, mentre
nella donna è più abbondante al di sotto. Lo strato adiposo addominale diminuisce
lateralmente verso il "solco laterale dell'addome", che separa l'addome
propriamente detto dal fianco.
Nella donna, ovviamente, il grasso che si accumula intorno al ventre, gli conferisce
la sua forma convessa caratteristica. Il grasso tende a nascondere la forma
dei sottostanti muscoli retti dell'addome, i quali tuttavia possono rimanere
visibili nei buoni modelli di sesso maschile, con le caratteristiche intersezioni
tendinee, in forma di solchi trasversali.
Nella donna obesa l'ammasso adiposo inferiore dell'addome può ricadere in avanti
e in basso, contenuto entro un'ampia piega cutanea, a guisa di grembiule, fino
a ricoprire la regione prepubica.
Al limite inferiore dell'addome si trova un particolare ammasso adiposo, noto
nella donna col nome di "Monte di Venere" il quale, di forma triangolare
è situato in corrispondenza della sinfisi del pube, delimitato in alto dalla
"piega sopra pubica" e lateralmente dalle due "pieghe inguinali"
che scendono dalle spine iliache anteriori superiori. La "regione del fianco"
forma la parte laterale del ventre, ed è compresa fra la base del torace e la
cresta iliaca. Anteriormente il fianco è delimitato dal rilievo dei fasci carnosi
del muscolo obliquo esterno sull'aponeurosi addominale. Posteriormente confina
con la regione lombare. Inferiormente è segnato da un solco largo e superficiale.
La superficie del fianco è molto convessa, e più in basso che in alto. Il suo
modellato è essenzialmente determinato dal muscolo obliquo esterno, ed anche
dallo strato del pannicolo adiposo, che in questa regione raggiunge uno spessore
rilevante, ancora maggiore che nell'addome propriamente detto.
Nella donna l'ammasso adiposo del fianco non ha limiti inferiori netti
e si continua generalmente con quello della natica, senza alcuna demarcazione.
L'addome del putto è molto convesso, e si appiattisce in seguito per lo
sviluppo delle ossa iliache. Nella donna l'addome è più convesso che nell'uomo,
e più allargato in basso per la maggiore per la maggiore larghezza del bacino.
Il pube della donna è più prominente che nell'uomo, ha forma più nettamente
triangolare e la cute ha peli in minore quantità, e localizzati nel cosiddetto
"Monte di Venere".
La piega cutanea fra l'addome e il pube è più o meno profonda a seconda dello spessore del pannicolo adiposo. L'addome logicamente varia di modellato nella stazione eretta, come pure nei vari atteggiamenti e movimenti (flessione, estensione, movimenti di lateralità e di rotazione del tratto lombare della colonna vertebrale, inspirazione, espirazione).
Nei soggetti magri sdraiati sul dorso l'addome diviene avvallato, e le spine iliache anteriori superiori si fanno sporgenti. Nella stazione eretta i visceri addominali, facendo pressioni sulle pareti, rendono convesso l'addome. Se la convessità è lieve, può costituire un carattere di bellezza (Venere greca, Botticelli); se invece è eccessiva l'addome si arrotonda ed acquista un aspetto assai antiestetico. L'addome del vecchio è rugoso con molte pieghe cutanee; i peli del pube nei vecchi sono bianchi e radi.
Osserveremo a questo punto la struttura interna dell'addome, in che modo si
"compone", ossia il numero e la forma dei muscoli che lo formano e
che ne determinano il suo caratteristico modellato esterno[…].
Il grosso spazio che si trova fra l'apertura toracica inferiore, il margine
superiore del bacino e la colonna vertebrale-lombare è occupato da una larga
e potente cintura muscolo-tendinea mobile ed elastica che, da entrambi i lati,
raggiunge la linea mediana anteriore del corpo. Data la sua giunzione con l'arcata
costale, essa è in grado di trasmettere allo scheletro assiale movimenti quali
l'antiflessione, la retroflessione o la rotazione.
Tale sistema muscolare caratterizzato, nella parete anteriore e laterale dell'addome,
da muscoli i cui fasci si incrociano sui vari piani con conseguente aumento
della resistenza, è costituito dai seguenti muscoli:
Il muscolo piramidale che ha l'aspetto di un sottile triangolo con l'apice rivolto verso l'alto, si trova davanti ai muscoli retti dell'addome, all'interno della loro guaina. Trae origine dal margine superiore del pube e si dirige cranialmente verso la linea alba, che tende quando entra in contrazione. Tale muscolo è poco sviluppato nell'uomo, anzi, in molti casi manca addirittura.
Il muscolo quadrato dei lombi fa parte della muscolatura
addominale posteriore. E' di forma approssimativamente quadrata, appiattito,
raggiunge nella sua porzione distale uno spessore di circa 2 cm. Esso copre
lo spazio a lato della colonna lombare, interposto fra il labbro interno della
cresta iliaca (da cui trae origine) e la XII costa (dove prende l'inserzione,
oltre che sui processi traversi delle vertebre lombari). Il muscolo quadrato
dei lombi si trova davanti al muscolo lungo del dorso, ed è da esso separato
per mezzodi un robusto legamento; anteriormente è ricoperto da una sottile fascia
connettivale. La funzione del quadrato dei lombi consiste nell'abbassare la
XII costa. Mediante contrazione bilaterale essa mantiene la lordosi lombare
e sostiene il tronco nella compensazione dell'equilibrio corporeo. Il suo lavoro
potrebbe perciò definirsi come una "regolazione di precisione".
Inoltre, il muscolo quadrato dei lombi determina, mediante contrazione unilaterale
dei propri fasci, un'inclinazione laterale del tronco dallo stesso lato. La
sua paralisi determina la comparsa da una scoliosi a livello del rachide lombare.
Entrambi i muscoli retti sono infilati, come una spada, in una guaina, composta
dalle aponeurosi dei muscoli addominali antero-laterali. I muscoli retti rimangono
pertanto fissi nella loro posizione. Inoltre, ed è ciò l'aspetto più importante,
costituiscono un insieme funzionale con gli altri muscoli della parete addominale.
I muscoli anteriori, laterali e posteriori esercitano un'influenza determinante
sulla postura, sul movimento del bacino e della colonna vertebrale e quindi
sul movimento dell'intero corpo.
L'antiflessione del dorso viene iniziata, quando l'individuo è in stazione eretta,
dai muscoli addominali, in particolare dei retti; il proseguimento del movimento
avviene, poi, grazie alla forza di gravità, contro un lavoro antagonista della
muscolatura sacrospinale. I muscoli retti vanno incontro a sollecitazioni molto
maggiori se il corpo si trova in decubito orizzontale.
La retroflessione del tronco avviene allo stesso modo da parte di entrambi i
grandi gruppi muscolari; in questo caso, iniziando il movimento, il peso che
determina la curvatura del corpo viene bilanciato dall'azione dei muscoli retti
addominali in estrema tensione.
In caso di inclinazione laterale del tronco, entrano in azione, oltre al muscolo
sacrospinale, anche il muscolo obliquo esterno ed interno del rispettivo lato,
nonché il muscolo quadrato dei lombi, sempre dello stesso lato. Nella rotazione,
invece, i muscoli obliqui esterni ed interni dello stesso lato non operano più
in sinergismo ma in antagonismo.
Tuttavia sempre in occasione della rotazione del tronco il muscolo obliquo esterno
ed interno possono operare in sinergismo, ad esempio in caso di azione congiunta
del muscolo obliquo esterno destro e di quello interno sinistro.
Da quanto esposto risulta che i muscoli addominali non operano mai come singole
formazioni anatomiche, ma vanno sempre intesi solo come una, se pur importante,
parte di un sistema iperorganizzato. Nella loro qualità di componenti di grandi
complessi muscolari, essi collegano infatti il tronco agli arti superiori ed
inferiori.
Angelo e Giovanni Morelli - Anatomia per gli artisti
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