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Riproduci un breve testo d'autore, rielaborandone la forma ma non la sostanza. Esempio:
«Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini -di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga- e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma la spinta,
l'im pulso a farlo veramente, l'ebbi soltanto un anno fa, una domenica d'apri le del 1957.
Fu durante una delle solite gite di fine settimana. In un gruppo di amici, distribuiti su due automobili, ci eravamo avviati lungo
l'Aurelia subito dopo pranzo, senza una meta precisa. A qualche chilometro da Santa Marinella, attirati dalle torri di un castello medioevale spuntate improvvisamente sulla sinistra, avevamo voltato per una viottola di terra battuta, finendo poi a passeggiare in ordine sparso lungo il desolato arenile che si stendeva ai piedi della rocca: molto meno medioevale, quest'ultima, esaminata da vicino, di quanto non avesse promesso di lontano, quando, dalla nazionale, l'avevamo veduta profilarsi controluce sul deserto azzurro e abbagliante del Tirreno. Investiti in pieno dal vento, con la sabbia negli occhi, senza neanche poter visitare l'interno del castello perché sprovvisti del permesso scritto dell'Amministrazione di non so che istituto romano di credito, assordati dal fragore della risacca, ci sentivamo profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da Roma in una giornata come quella, che adesso, in riva al mare, si rivelava di un'inclemenza poco meno che invernale».
(da "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani).
Riproduzione
"Da molto tempo desideravo scrivere della famiglia Finzi-Contini e di tutti quelli che abitavano o frequentavano, come me, la loro casa a Ferrara, ma solo l'anno scorso, in una domenica di aprile (1957) sentii veramente il bisogno urgente di farlo.
Io e i miei amici decidemmo, come al solito nei fine settimana, di fare una gita in auto e ci avviammo
sull'Aurelia senza un programma definito. A qualche chilometro da Santa Marinella fummo attirati dalle torri di un castello medievale e subito decidemmo di andarlo a visitare. Voltammo, perciò, a sinistra e lungo una stradicciola di terra battura ci avviammo verso il castello. Abbandonate le nostre due auto, ci avviammo a piedi e cominciammo a passeggiare, in ordine sparso, su per la spiaggia antistante al castello, che, per la verità, da vicino sembrava molto meno antico di come c'era apparso in lontananza. A questa prima delusione seguì una seconda: quella di non poter visitare l'interno del castello perché sprovvisti dell'autorizzazione del proprietario (un istituto bancario di Roma). Come se non bastasse, un vento fastidioso cominciò a sollevare la sabbia (che naturalmente prendeva la direzione dei nostri occhi) mentre il rumore dei frangenti ci assordava terribilmente. Non tardammo a pentirci d'essere usciti da Roma in una giornata come quella, tutt'altro che primaverile, inclemente quasi come una giornata
invernale". |