Numerosi sono i verbi che si allontanano dalle forme normali (specialmente nella seconda coniugazione) e sono perciò detti
irregolari. Molti sono talmente usati che si conoscono bene. Per esempio i verbi
fare e dire, pur terminando all'infinito in are ed
ire, sono della seconda coniugazione, ma chi non li conosce?
Chi direbbe mai "fassero" (come "lodassero") al posto di
facessero e "da" (come "vesta") al posto di
dica? Molti altri si allontanano dalle coniugazioni regolari solo in qualche voce, come, ad esempio, il verbo
difendere che all'indicativo passato remoto fa difesi (e non
"difendei" o "difendetti"), difendesti (forma regolare),
difese (e non "difendè" o "difendette" ),
difendemmo (forma regolare), difendeste (forma regolare)
difesero (e non "difenderono" o "difendettero") e al participio passato fa
difeso (e non "difenduto" ), ma in tutte le altre voci è regolare.
Per tutti questi verbi, in caso di dubbio, si consulti il vocabolario.
Per quanto riguarda i verbi difettivi, cioè quelli che mancano di qualche modo tempo o persona, per altro poco usati, ci soffermeremo solo su due:
solere: ha solo il presente e l'imperfetto dell'indicativo e del congiuntivo
(soglio, suoli, suole, sogliamo, solete, sogliono; solevo, solevi, soleva, solevamo, solevate, solevano // soglia, soglia, soglia, sogliamo, sogliate, sogliano; solessi, solessi, solesse, solessimo, soleste,
solessero), il gerundio semplice (solendo) e il participio passato
(solito), mentre per le altre voci è sostituito dalla perifrasi essere solito;
urgere: non ha il participio passato e, quindi, tutti i tempi composti; nei tempi semplici è usato solo nelle terze persone singolari e plurali; manca dell'imperativo, ma ha il participio presente
(urgente) e il gerundio semplice (urgendo).
Si tenga infine presente che nelle forme verbali in cui ricorrano i dittonghi (detti "mobili")
uo e ie, questi, di regola, restano tali solo se accentati (Io muòvo, io
sièdo), mentre si contraggono rispettivamente in o ed e se non sono accentati (Noi
moviàmo, noi sediàmo). Tuttavia anche in questo caso non si può parlare di regola fissa perché, ad es., il verbo
nuocere alla prima persona dell'indicativo presente, fa sia nuòccio che
nòccio.
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