GESU'
E' STATO MESSO A MORTE SU UN PALO?
Secondo i testimoni di Geova (tdG) Gesù non sarebbe morto in croce ma su un palo verticale (vedi figura), al quale l'avrebbero inchiodato con due chiodi, uno per le mani e uno per i piedi. E così lo raffigurano nelle loro stampe (per esempio, a pagina 170 di Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca). Fino al 1931, però, anche i tdG sapevano che Gesù è morto crocifisso, portavano, infatti, un distintivo con croce e corona, e lo stesso simbolo figurava sulla copertina della rivista ufficiale La Torre di Guardia.
Rutherford, secondo presidente della Società Watch Tower (organo supremo dei tdG), si è gloriato della croce e, a pagina 114 del suo volume L'Arpa di Dio, ha fatto rappresentare il tradizionale crocifisso. (Altrettanto ha pubblicato a pag. 272 di Creazione). Inoltre a pagina 115 aveva scritto che la croce è beneficio di tutta la razza umana, la porta della vita e della felicità, provvedimento meraviglioso di Geova, perno a tutto il piano di Dio, la più vitale tra le dieci corde dell'arpa e via dicendo. Ma quando Rutherford cambiò idea, allora egli stesso e tutti i suoi successori hanno fatto credere ai seguaci che la croce sarebbe un simbolo pagano.
Ma come mai se ne sono accorti così tardi, rimanendo pagani fino al 1931? Gli stessi membri del Corpo Direttivo ne devono essere poco convinti, dal momento che nel loro manuale Ragioniamo facendo uso delle scritture a pagina 85 danno subito grande rilievo al preteso significato dei due termini greci (stauròs, xylòn) tradotti croce da quasi tutta la cristianità (Perché quasi? forse perché il Corpo Direttivo non vuole far apparire isolati i propri malcapitati seguaci?).
I tdG, sempre sullo stesso manuale a pag. 85 citando un dizionario biblico, danno questa definizione della parola stauròs: La parola greca per croce, significava propriamente un palo verticale, o un elemento di una palizzata a cui si poteva appendere qualsiasi cosa, o che si poteva usare per recintare un appezzamento di terra. Ma chi non sa che in tutte le lingue i vocaboli assumono col tempo altri significati (=nuove accezioni)? Così canzonare nel 300 significava comporre canzoni, mentre oggi significa deridere. Così ancora il termine inglese bazooka, il cui significato iniziale è flauto, durante la seconda guerra mondiale ha indicato il lanciarazzi anticarro.
E' altrettanto ridicolo e pretestuoso che il Corpo Direttivo dei tdG (a pagina 85 di Ragioniamo ...) ripeta stancamente che all'inizio della letteratura greca (=In Omero) stauròs significò palo, palizzata e che faccia finta di non sapere quanto è, invece noto a tutti, che nel millennio intercorso tra Omero e Gesù il vocabolo greco stauròs, tra gli altri significati, ha preso anche quello di croce, come documentano tutti i buoni vocabolari di greco.
Il Corpo Direttivo, pur di far credere che perfino l'autorevole vocabolario greco di Liddel e Scott neghi il significato di xylon (che in Atti 5,30 e 10,39 indica il tipo di supplizio patito da Gesù) scrivono così: Che dire dello strumento usato per mettere a morte il Figlio di Dio? E' interessante che la Bibbia usa anche il termine xylon per identificare lo strumento usato. Il dizionario illustrato greco-italiano di Liddel e Scott ne dà questa definizione: Legno tagliato e pronto per l'uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, ... pezzo di legno, tronco, trave, palo, ...bastone, clava, randello, ... trave a cui erano legati i malfattori. (Le Monnier, 1975, p. 875). Per ben tre volte, in così breve citazione, sono presenti i puntini di sospensione i quali evidenziano chiaramente che il testo è citato solo in alcune parti.
In realtà il vocabolario in questione riporta anche la parola
Croce precisando anche che riguarda il nuovo
testamento. La casa editrice Le Monnier, accortasi della
"amputazione" artatamente
praticata e al fine di salvaguardare la propria immagine ed il
proprio buon nome , provvede, con lettera del 23 settembre 1988,
a chiedere alla congregazione dei tdG di Roma di ripubblicare la
citazione aggiungendo una non equivoca dichiarazione riparatoria.
Costretti da questa richiesta fatta a termini di legge, i tdG,
nella edizione 1990 di Ragioniamo ....
a p. 85, hanno riportato al completo la citazione amputata,
ma senza evidenziare la correzione. La stessa identica omissione
è stata attuata a p. 264 della versione tedesca del loro manuale
a danno di un altro vocabolario, il Langenscheidts
Grossworterbuch. (dal libro I
testimoni di Geova non hanno la Bibbia
del Prof. Lorenzo Minuti ed. 1992)
Ecco, poi, come i tdG spiegano come mai nel corso degli anni ci
sono stati cambiamenti nei loro insegnamenti. A p. 395 del loro
libro Ragioniamo
.... è scritto: La bibbia
mostra che Geova mette i suoi servitori in considerazione di
comprendere il suo proposito in modo progressivo" (Prov. 4,18
e Giov. 16,12) Ad esempio, i profeti che Dio ispirò a scrivere
parti della Bibbia non comprendevano il significato di tutto ciò
che scrivevano. (Dan 12,18 e 1Piet. 1,10 -12) Gli apostoli di Gesù
Cristo si rendevano conto che c'erano molte cose che a quel tempo
non comprendevano. (Atti 1, 6-7 e 1 Cor 13,9-12) La Bibbia
indicava che ci sarebbe stato un considerevole aumento nella
conoscenza della verità durante il "tempo della fine".
(Dan. 12,4) L'accresciuta conoscenza spesso richiede che si
modifichi il proprio modo di pensare. I testimoni di Geova sono
umilmente disposti ad apportare queste modifiche.
( Le citazioni dei testimoni di Geova sono in evidenza )
Gesù raffigurato dai testimoni di Geova