I testimoni di Geova e la SS. Trinità

 

Nel nome del Padre e del Figlio e “della forza attiva di Dio”

 

Il Padre: un dio piccolo e battagliero di nome Geova


          I testimoni di Geova (tdG) hanno una concezione materialistica di Dio e prendono quasi sempre alla lettera le sue rappresentazioni bibliche in forma umana. Per esempio sostengono che Dio è un'“Incorruttibile Persona spirituale, con sensi di vista, udito...”[1], “difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra”[2]. Anche l'apostolo Pietro affermerebbe che Dio ha il senso della vista e dell'udito, quando scrive: “Gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere”[3].
Dio ha il senso del tatto, e quindi ha le mani e i piedi: “direbbe la sua opera: Egli non ha mani?[4].
Dio, per i tdG non è onnipresente, infatti Gesù dice: “Padre nostro che sei nei cieli...”. Quindi Dio abita in un luogo preciso del cielo (precisamente nella costellazione delle Pleiadi), dove può anche essere avvicinato: “L'Iddio altissimo ha sempre avuto in cielo un luogo di residenza ... essendo una persona intelligente, ha il suo luogo, il suo posto di residenza dove può essere avvicinato[5]. Naturalmente, secondo loro, lo possono avvicinare e vedere solo gli angeli, perché Egli non solo è invisibile agli occhi umani, ma può cambiare anche l'aspetto del suo luogo di residenza.
Il dio dei tdG, inoltre, è battagliero e sanguinario, non ha compassione, colpisce, si diverte addirittura ironicamente a porre un cerchietto sulle teste dei condannati per coronarli di calamità, fa provare la verga, fa scorrere sangue in ossequio alla legge del taglione, fa bere sangue alla cristianità[6] (anche se le trasfusioni sono vietate).
Scrive e insegna la Società Torre di Guardia (organo supremo americano dei tdG) che “Geova odia[7], che “Geova odia gli assassini”, che “Dio diede ancor più enfasi al suo odio per le pratiche disubbidienti ... poiché la religione falsa ... Dio la odia[8].

          Per dimostrare l'infondatezza della dottrina geovista basterebbe leggere quello che scrive l'evangelista Luca: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. Siate misericordiosi ... non giudicate ... non condannate ... perdonate”[9].
Fra le tante affermazioni grottesche dei tdG vi è la seguente: la Società insegna che Dio è Padre; ma può essere chiamato così solo dal gruppo dei cosiddetti “unti” (che sarebbero i 144.000 destinati a governare dall'alto, insieme a Gesù, dopo la fine del presente sistema). Ai rimanenti tdG non è consentito chiamare Dio “Padre” in senso vero e proprio in quanto essi, sulla terra paradisiaca a loro destinata, diverrebbero “figli di Gesù Cristo” e, quindi, sarebbero solo “legalmente in grado di divenire ‘nipoti di Dio[10]. Si deduce, quindi, che la maggior parte di loro deve ritenere Dio NONNO.
Sostiene, ancora, la Società che “L'azione più indegna che i traduttori moderni compiono nei confronti del divino Autore delle Sacre Scritture è quella di togliere o nascondere il suo caratteristico nome personale”[11], in quanto, per stabilire con Dio un'intima relazione, è necessario conoscere e pronunciare il suo vero nome. Ritiene, quindi, di aver fatto cosa gradita a Dio di aver ripristinato, per 6.973 volte nell'Antico Testamento e 237 volte nel Nuovo Testamento, il nome di Dio "Geova".
La Società ammette, però, che la parola “Geova” deriva dal sacro tetragramma YHWH che “nessun uomo può oggi sapere con certezza come lo si pronunciasse in origine in ebraico[12].

          Recenti studi, invece, fanno ritenere agli esperti che tra la forma Jehovah, da cui deriverebbe Geova, e Jahvè, sia più corretta la seconda. A partire dall'anno 597 a.C. gli Ebrei, deportati in Babilonia, non pronunciarono più il nome di Dio per rispetto verso Lui e per evitare che i pagani lo potessero ascoltare con il rischio di profanarlo. Al suo posto usarono la parola Edonah[13] (= Signore). Così, con l'andar tempo, dimenticarono la vera pronuncia del nome di Dio. 700-800 anni dopo, i masoreti scrissero una nuova edizione dell'Antico Testamento, aggiungendo le vocali alle parole ebraiche scritte solo con le consonanti. Al nome di Dio "YHWH" pensarono di aggiungere le vocali della parola Edonah, ottenendo la parola Iehovah da cui deriverebbe il temine Geova. Questa traduzione del nome di Dio, pertanto, non può essere corretta. I cattolici oggi, invece, preferiscono pronunciare Jahvè come hanno sempre fatto i Samaritani.

Il Figlio: "Il più grande uomo che sia mai esistito sulla terra"


          I tdG negano la divinità di Gesù in quanto lo ritengono inferiore a Dio e a Lui subordinato e, per dimostrare la loro tesi, citano i seguenti passi biblici: “Il Padre è più grande di me (di Gesù)”[14]; “Il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre”[15]. Anche in cielo Gesù sarebbe sottomesso a Dio, e ciò emergerebbe, per esempio, da 1Cor 11,3, dove Dio è definito capo di Cristo, oppure da Mt 20,23 dove Gesù afferma che spetta solo al Padre stabilire chi risiederà alla sua destra o alla sua sinistra. I tdG citano pure quei versetti in cui Gesù indica il Padre come suo Dio: “Io salgo al Padre...Dio mio e Dio vostro”[16]; oppure “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”[17].

          Questi passi biblici, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri, dimostrano, in realtà, che il Figlio di Dio si è fatto realmente uomo divenendo uno di noi, per sua libera scelta, e che si è “spogliato” della sua natura divina “assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini”[18]. Per questo si è rivolto al Padre, come tutti gli uomini, dei quali ha voluto condividere la natura umana. Il Figlio possiede la pienezza della divinità, che ha ricevuto dal Padre, e pertanto egli è la seconda Persona in Dio, dal momento che come Figlio procede dal Padre.

          Secondo i tdG la Bibbia attesterebbe che Gesù è la prima delle creature di Dio[19]e per provarlo citano Ap 3,14, dove Cristo e chiamato “Principio delle creature di Dio”.
Questa espressione non dimostra che Egli abbia avuto un inizio, ma che la sua venuta nel mondo era fin dagli inizi scopo della creazione di Dio: “Tutto è stato fatto per mezzo di lui”[20]. La dimostrazione più chiara che Gesù non è stato creato la troviamo in Gv 1,1-3: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”. Se i tdG avessero ragione, si dovrebbe leggere “In principio Dio creò il Verbo”, mentre Giovanni fa una precisa distinzione fra il Verbo, che era già in principio, quindi distinto dal Padre sia pur di natura divina, e tutto quello che, dopo, è venuto all'esistenza.
La Società, poi, per annullare la divinità di Gesù traduce Gv 1,1 in questo modo: “ ... e il Verbo era un dio” asserendo che Cristo “era una potente persona simile a Dio[21].
E' vero che in certi passi biblici la parola “Dio” è usata da Gesù in modo improprio[22] ma in Gv 1,1 questa interpretazione non è possibile in quanto egli stesso termina il sua vangelo con la professione di fede dell'apostolo Tommaso che riconosce Cristo risorto “Signore e Dio”. Gesù, inoltre, parlava con autorità quando diceva “Io vi dico” e non come un semplice inviato che avrebbe pronunciato la frase “così dice il Signore”. Si definiva “Io sono”[23], così come faceva Dio quando si rivelò a Mosè. Inoltre Gesù si attribuiva il potere di rimettere i peccati[24], un diritto che spetta solo a Dio e afferma in Mt 10,37 che bisogna amarlo più delle persone che per natura ci sono maggiormente care. E' una pretesa che non può essere avanzata da un modesto arcangelo Michele, che i tdG ritengono sia Gesù.
Un altro particolare era la sua intima confidenza con Dio, al quale si rivolgeva chiamandolo “Abbà”, cioè papà[25]. In MT 11,27 Gesù dichiara, inoltre, di “conoscere” il Padre e da questi è conosciuto come Figlio. E' noto che il verbo conoscere esprime, in senso biblico, un'intima relazione fra due persone, pertanto Gesù si relaziona a Dio, il quale senza Figlio non sarebbe Padre. Tutte queste considerazioni hanno indotto le prime comunità cristiane a riconoscere con il tempo la divinità di Gesù.

Lo Spirito Santo: "La forza attiva di Dio"

          I tdG negano la personalità dello Spirito Santo, che ritengono sia solo la “forza attiva di Dio”, cioè una impersonale forza energetica proveniente da Dio che può agire in modo invisibile in ogni parte dell'universo e di cui Geova si servì per creare i cieli, la terra e ogni forma di vita[26]. I tdG dicono, infatti, che i primi cristiani riuniti a Gerusalemme “Furono tutti pieni di spirito santo”.(Atti 2:4) Furono “pieni” di una persona? No, furono pieni della forza attiva di Dio.[27]

          Anche la chiesa cattolica parla dello Spirito Santo come della forza di Dio, che, però, presenta i caratteri di una persona e non ha connotati spaziali, perché Dio trascende lo spazio. L'apostolo Paolo parla dello Spirito Santo come di un essere personale: “Lo Spirito attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio[28]; intercede per noi con gemiti inesprimibili[29]; Lo Spirito grida in noi: Abbà, Padre[30]; Egli scruta le profondità di Dio“[31].
L'evangelista Giovanni definisce lo Spirito Santo in modo personale, “Paràclito”[32], cioè aiutante, consolatore, avvocato. Egli svolge un'attività personale: Convince[33], guida alla verità, parla, ode e annuncia, glorifica Gesù[34]. Anche Gesù definisce la bestemmia un peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo[35], che quindi non può essere una cosa.

La Società Torre di Guardia, per nascondere ai propri adepti la verità, manipola i passi biblici che attestano la personalità dello Spirito Santo e traduce 2Cor 13.13 in questo modo: “L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la partecipazione nello spirito santo siano con tutti voi”. Tutte le altre Bibbie riportano, invece, la seguente traduzione: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”. Nella Bibbia geovista, il termine “chàris” (grazia) è sostituito con l'espressione “immeritata benignità” e la frase “La comunione dello Spirito Santo” è stata cambiata con “La partecipazione nello spirito santo”.


          Concepito Dio in questo modo, i tdG non possono accettare il concetto di Trinità e se lo Spirito Santo fosse, come dicono, una "forza attiva", allora il precetto di battezzare nel nome del Padre del Figlio e della forza attiva di Dio" sarebbe enigmatico e assurdo.



[1] Accertatevi di ogni cosa, p. 204

[2] 2Cronache 16,9

[3] 1Pt 3,12

[4] Is 45,9 - traduzione della Bibbia geovista

[5] Il millenario Regno di Dio, p. 98

[6] Le nazioni conosceranno che io sono Geova: Come?. 1971

[7] La Torre di Guardia 15-8-79, pp. 27-28

[8] Gli spiriti invisibili pp. 27-31-59

[9] Lc 6,27-38

[10] Sia Dio riconosciuto verace, 1952 p. 159

[11] Traduzione del Nuovo Mondo … con note, ed. 87 p. 1563

[12] Ragioniamo facendo uso delle scritture, 1990 p. 158

[13] Indico la forma shevà, cioè debole, della prima vocale.

[14] Gv 14,28

[15] Gv 5,19

[16] Gv 20,17

[17] Mc 15,34

[18] Fil 2,6ss

[19]Accertatevi ..., pp. 207-209

[20] cfr. Gv 1,2

[21] Accertatevi ...,p.40

[22] Gv 10,34-36

[23] (= ego eimi = io sono l'eterno, mentre i tdG traducono erroneamente "io ero")

[24] cfr. Mc 2,5

[25] cfr. MT 14,36

[26] Accertatevi..., p. 37

[27] Accertatevi..., p. 40

[28] cfr. Rm 8,16

[29] cfr. Rm 8,26

[30] cfr. Gal 4,6

[31] cfr. 1Cor 1,10

[32] Gv 4,26; 16,7

[33] cfr. Gv 16,8

[34] cfr. Gv 16,12-15

[35] cfr. Lc 12,10


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