I testimoni di Geova e le trasfusioni di sangue

 

          I testimoni di Geova (tdG) sono noti per la loro tenace opposizione alle trasfusioni di sangue anche di fronte al pericolo di morte. Ma cosa si nasconde dietro questo rifiuto? Si tratta solo di manifestazioni religiose “libere ed individuali” così definite dallo Stato Italiano nel DPR 783 del 30/7/86 con il quale ha riconosciuto ufficialmente la personalità giuridica della Società Torre di Guardia (ente supremo americano dei testimoni di Geova), oppure si nasconde un'organizzazione religiosa che esercita pieni poteri sui suoi seguaci, anche di vita o di morte? Purtroppo si ignora l'entità del fenomeno perché non si conosce il numero preciso dei decessi di testimoni di Geova che si sono verificati nel mondo dal 1945 (da quando la Società minaccia, con l'espulsione, i seguaci che accettano le trasfusioni). Possiamo, però, farci un'opinione del dramma se pensiamo che una persona su dieci, secondo una statistica fatta dalla Croce Rossa americana, ha necessità ogni anno di sangue o dei suoi derivati. I testimoni di Geova nel mondo sono oltre cinque milioni e quindi più di cinquecentomila di loro ne avrebbero bisogno.

          Per giustificare il divieto delle emotrasfusioni, i tdG partono dalla considerazione che la vita o anima è nel sangue e per questo motivo Dio ha comandato all'uomo di non mangiarlo ma di spargerlo per terra[1]; come pure ha comandato agli uomini di non mangiare carne di animali non dissanguati[2] e di fare uso del loro sangue solo per celebrare i riti religiosi[3]. I tdG, poiché ritengono di perdere la vita eterna violando la legge divina, preferiscono morire piuttosto che rinnegare la propria fede mangiando o facendosi trasfondere sangue.
          In realtà gli antichi semiti, che non conoscevano le trasfusioni, consideravano il sangue elemento vitale e fonte di vita, in quanto la loro esperienza quotidiana li portava a mettere in relazione la vita con alcune manifestazioni: ad esempio la perdita di sangue che portava alla morte, l'alito (la vita donata all'uomo da Dio) che cessava al momento del decesso, oppure il sangue che emanava vapore quando sgorgava (la vita che tornava a Dio). Pertanto, era naturale che chi mangiava il sangue di un animale, allo stesso tempo si pensava che mangiasse la vita; un atto senza dubbio peccaminoso, visto che la vita appartiene solo a Dio. Per lo stesso motivo era vietato uccidere o sacrificare a Dio esseri umani.
          La Torre di Guardia, invece, commenta in modo piuttosto originale il primo comandamento della Legge e sostiene che l'amore verso Dio è direttamente proporzionale al quantitativo di sangue (= anima) contenuto nel corpo di ogni uomo. Per capire l'assurdità della dottrina geovista, basti pensare che l'amore di Cristo per il Padre sarebbe stato limitato, secondo la loro tesi, dalla perdita del suo preziosissimo sangue offerto per l'espiazione dei nostri peccati.
          La Società, per convincere i propri adepti a rifiutare le trasfusioni, elenca una lunga serie di effetti collaterali delle trasfusioni di sangue, tra cui l'AIDS, che causano la morte di tante persone ogni anno. Sostiene, poi, che non sempre è sana la fonte donatrice e che il sangue che si riceve a volte potrebbe essere perfino quelli dei cadaveri. Fino al mese di giugno del 1991, i tdG che accettavano senza opposizione l'ordine del magistrato non venivano espulsi dall'organizzazione e quindi ogni adepto si comportava in modo diverso. Ora, invece, la resistenza passiva non è più consentita.
          È contraddittorio ed anche disumano, trattandosi della vita di un uomo, che la Torre di Guardia abbia adottato una linea di condotta più intransigente di prima. Contraddittorio perché, a fronte di tale rigido atteggiamento, la Società consente senza problemi di accettare frazioni di sangue che sono contenute nei vaccini e nei sieri ed in notevole quantità nel Fattore VIII antiemofilico, consentiti ai testimoni di Geova. Disumano in quanto i genitori, con la nuova direttiva, si sentiranno adesso obbligati a mostrare “un'appropriata resistenza” agli ordini dei tribunali per evitare i provvedimenti disciplinari dei comitati giudiziari (collegio di anziani che giudicano i tdG che hanno violato le disposizioni della Società). Si pensi, solo per un momento, ad un bambino di un pronto soccorso in preda ad una grave emorragia a causa di un incidente. In tale circostanza la somministrazione di sangue è l'unico presidio terapeutico efficace quando la perdita di sangue non può essere fermata in altro modo.
          Fino a quando, allora, continueranno a morire tanti tdG per un'ingiusta causa? La risposta è semplice: fino a quando con pazienza e adeguata preparazione saremo disposti ad ascoltare questi nostri fratelli e, rispondendo alle loro obiezioni, li aiuteremo a capire la verità.

 

                                           Opuscoli distribuiti dai tdG:

"Medicina e chirurgia senza sangue.

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[1] cfr. Gen 9,4;Lv 17,11-14;Dt 12,23-24

[2] cfr. Lv 17,13;Dt 12,15-16

[3] cfr. Lv 1,5.11.15;17,3-6;Dt 12,27


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