Le
radici dellInduismo affondano nelle tradizioni dei primi
abitanti dellIndia; la civiltà della valle dellIndo
(2500 a.C.-1500 a.C.); la cultura dravidica, più evoluta, che
permane tra i Tamil nellIndia meridionale; e la religione
degli invasori arii dellIndia nord-occidentale dal 1500 a.C.
in poi. La religione degli arii sfociò in quella vedica, basata
sul sacrificio e sui sacri testi, trasmessi oralmente, noti come
i Veda, che per gli indù contengono verità
eterne. I Veda consistono di quattro
raccolte dei testi, e con i successivi Samhita,
Brahmana, Upanishad e alcuni Sutra vengono indicati
come Shruti, ossia ciò che si ode.
Le Shruti rappresentano la verità eterna e sono tramandate
oralmente fino allinizio di quella che gli indù
considerano la presente epoca di degenerazione, durante la quale
furono messe per iscritto. Questa epoca è il Kali Yuga.
Altri testi, noti come Smirti, ossia ciò
che è stato ricordato, rafforzano le Shruti,
e comprendono grandi poemi epici come il Ramayana
e il Mahabharata, che contiene il venerato
poema Bhagavad Gita. La religione vedica è
caratterizzata da un mondo di dei e dee elementari, per es. Rudra
e Indra, che si svilupparono nella trinità più tarda di Brahma,
Vishnu e Shiva. Il Rig Veda consiste
prevalentemente di inni e preghiere innalzati agli dei elementari.
Nel periodo più antico la religione era sottoposta ai brahmini,
o sacerdoti, in una società suddivisa in 4 livelli. Ogni livello
aveva un ruolo o varna. I brahmini erano al
vertice, seguiti dai Kshatriya (guerrieri), vaishya
(mercanti e agricoltori) e shudra (lavoratori manuali e servitori).
E controverso se il più elaborato sistema delle caste (joti)
si sia sviluppato su questa base, ma esso nellIndia è
ancora predominante. Queste separazioni nella vita indù sono
rese tollerabili dalla convinzione che negli uomini vi sia unanima
immortale, o atman, la quale rinasce milioni
di volte, in molte forme, secondo la legge morale, o Karma,
che prevale nelluniverso. Il Karma non
è un premio o un castigo in sé; è una legge impersonale e
indiscussa quanto quella di gravità. Ma è possibile la
liberazione (moksha) dalla rinascita, e lInduismo è linsieme
delle strade attraverso le quali ciò può essere ottenuto. Le
strade principali sono note come marga: jnanamarga,
la strada della conoscenza o intuizione; Karmamarga, la strada
dellazione o delle opere appropriate; e bhakti-marga, la
strada della devozione a Dio. Queste strade comprendono molte
applicazioni, come lo yoga o la via della santità individuale.
Si svilupparono così gradualmente tradizioni organizzate di
insegnamento e osservanza, note come sampradaya.
Tutte le strade che ci fanno avanzare verso il moksha
hanno in comune il concetto di maya o dharma. Maya è il potere
del Brahman, ossia il potere di rendere visibili le cose. Quando
gli uomini interpretano la realtà visibile in modo errato, il
mondo diventa illusorio e ingannevole. Perciò, il male primario
nellInduismo è lignoranza o avidya.
Dharma ha molti significati; (appropriatezza e
probabilmente la migliore tradizione) indica dei modi in cui è
appropriato comportarsi, e così avanzare verso una buona
rinascita e il moksha. Gli indù trovano aiuto nella loro ricerca
del dharma. Oltre ai guru e ai filosofi, vi è anche laiuto
di Dio, o Brahman. I filosofi indù svilupparono una comprensione
del Brahman come origine e forza che pervade tutta la realtà
visibile e che è presente negli uomini come atman o anima. La
filosofia advaita (scuola di pensiero indù ,è non-dualistica:
sostiene che le distinzioni che ci appaiono nel mondo sono unillusione.
Tutte le cose che vediamo sembrano diverse ma hanno ununica
essenza. Ladvaita intende il moksha come la percezione e lindividuo
e il Brahman sono sempre stati una cosa sola. Molti indù credono
che il Brahman abbia un carattere divino, o si serva di Dio per
creare e sostenere luniverso, così che il moksha è lunione
per sempre con Dio. Egli si può manifestare in molti modi. In
particolare, un dio o una dea può prendere forma umana come avatara,
che significa discesa. I più importanti avatara
sono quelli di Vishnu, soprattutto come Krishna.
Il
culto, sia darshan, che contempla limmagine, che puja,
rituale, è di importanza basilare nelle cose come nei templi. Il
tempio è costruito per ospitare limmagine di Dio e per
richiamare in esso la sua presenza. Limmagine, o murti, è
portata alla vita da appropriati rituali. Il tempio è costruito
secondo la struttura delluniverso, e converge verso il
punto più alto sopra limmagine, il perno del mondo. Questa
entrata nella potenza sacra delluniverso si
ottiene anche attraverso veri tipi di diagrammi cosmici chiamati yantra
e mandala, ed è riassunta in mantra: canti
sacri che conferiscono potenza e ordine a suoni casuali. Da
questi concetti sono nati il Buddismo e il Giainismo, nel VI sec.
A.C.
Tra
i tanti movimenti religiosi debitori allinduismo scegliamo
gli Hare Kasna, la Meditazione trascendentale e il movimento di
Sathya Sai Baba.