Il
fondatore della Meditazione trascendentale è lindiano
Maharishi Mahesh Yogi.
Il
suo nome originario era Mahesh Prasad Varma. Nato a Jabalpur nel
1918, studiò fisica nelluniversità dAllahabad, dove
ottenne il titolo di bachelor nel 1942. Egli si rifà al maestro
spirituale Samkara (788-820). Egli distingue il brahman
impensabile e inesprimibile, luno, limmortale, limmanifesto,
esistenza illimitata, pienezza dellessere, dal Brahman che
si manifesta nel mondo fenomenico, a livello concettuale e
simbolico. Il Brahma autentico è quello immanifesto: sidentifica
con lAtman, lo Spirito puro, il Sé, la coscienza pura.
Arrivare allesperienza del Brahman assoluto significa
raggiungere la libertà totale, la pace, larmonia e la
salvezza. Questa è la sua conoscenza. Tale visione spirituale,
che è diversa dagli Hare Krsna porta alla via della
contemplazione, la jnanamarga, che suppone il distacco assoluto
da tutto ciò che lega al mondo fenomenico dellignoranza
strutturale e dei desideri intra-mondani. Chi fa questesperienza,
quando precipita nel mondo dei fenomeni e della materia, si rende
conto che la cosiddetta realtà legata alla corporeità è maya,
illusione.
Yogi
nel 1946 in un ritiro spirituale incontrò Swami Brahamananda
Sarasvati (1868-1953), detto guru Dev, profondo
conoscitore della spiritualità delladvaita di Samkara, il
quale prima di morire gli diede il compito di elaborare un metodo
semplice di meditazione allo scopo di portare la pace fra i
popoli del mondo. Yogi si ritirò nel silenzio dellHimalaya
per due anni, per poi visitare come pellegrino i templi dellIndia
meridionale. Cominciò ad insegnare la dottrina advaita. Alla
fine del 1957 creò un Movimento di Rigenerazione Spirituale a
Madras. Iniziò a diffondere la sua dottrina in India, in
Birmania, a Singapore a Hong Kong. Nel 1959 si recò a San
Francisco, negli Stati Uniti. Uno dei suoi primi discepoli,
Jerome Jarvis, si fece promotore di una società universitaria di
meditazione tra gli studenti. Lidea trovò consensi nei
gruppi della controcultura occidentale nei primi anni Sessanta.
Anche i Beatles, con Mia Forrow, contribuirono allespansione
del movimento. Le sue proposte possono ridursi alla recita di un
mantra, adatto a ciascun soggetto, da ripetersi 20 min. di
mattino e 20 min. di sera, oppure alla puja, che nella tradizione
indù è un atto di culto allimmagine della divinità.
Bisogna anche ricordare che la Meditazione Trascedentale vuole
offrire una tecnica e un metodo di meditazione, che si armonizzi
con ogni credo religioso e propone la propria verità
eterna come base per tutti i sistemi religiosi.
I
suoi principi ispiratori sono essenzialmente due:
1)
LEssere è uno solo, sta in fondamento di tutto il reale,
è loceano immenso in cui naviga ogni realtà superficiale.
2)
Il pensiero è per essenza vicino allEssere e
ha bisogno soltanto di raccogliersi: per capirsi come parte dellintero.
In
Italia i primi corsi di meditazione sono iniziati nel 1972.
Il
cammino spirituale di chi vuole accedere alla Meditazione
Trascendentale include una lezione introduttiva in cui sono
spiegati gli effetti positivi derivanti dalle tecniche ascetico-spirituali
proposte. Segue un secondo momento di dialogo tra linsegnante
e il discepolo, in cui sono esposte le domande fondamentali, le
finalità e le pratiche essenziali da compiere. In questa fase è
di solito presentato il grafico della bolla daria.
NellEnciclopedia delle Religioni della
casa editrice Garzanti la bolla daria è così
descritta: La spiegazione dellorigine dellintelligenza
creativa si trova nel diagramma della bolla. Come una
bolla daria formatasi sul fondo di una vasca salendo
diventa più grande fino a raggiungere la superficie, dove si
palesa con chiarezza, nello stesso modo il pensiero nasce nelle
profondità del subconscio e sale attraverso tutti i livelli
dello spirito fino a raggiungere la mente, dove si manifesta.
Pertanto, chi, attraverso la meditazione trascendentale, si pone
nella gran bolla del pensiero universale e dalla superficie della
coscienza simmerge nel profondo dei livelli del subconscio,
fino a ritrovarne il nucleo più intimo e nascosto, comprende non
soltanto la propria coscienza, ma è anche in grado di
raggiungere la fonte dellintelligenza, dellenergia e
della gioia, la coscienza creativa. E poiché nellimmergersi
luomo trascende, oltrepassa in altre parole il confine tra
conscio e subconscio, tale tecnica è stata definita, appunto,
meditazione trascendentale. La terza tappa consiste nel
primo contatto con un maestro, durante il quale accade una specie
desame di verifica dellidoneità dellallievo.
La quarta tappa è data dallistruzione personale, una
specie di iniziazione in cui è comunicato un mantra
segreto. Il mantra opera, comè
noto, nel sistema nervoso e nella psiche, è legato a vibrazioni
sonore e deve corrispondere al livello spirituale di ciascun
individuo.
Da
questa tappa in poi lallievo deve praticare la meditazione
ogni giorno, ripetendo il mantra. Il quinto,
sesto e settimo momento consistono in una riunione di controllo,
chiamato seminario di verifica. Quindi si tratta di
tre verifiche sempre più approfondite e precise.
Come
appare, secondo il fondatore cè una relazione stretta tra
i mezzi e la libertà, la creatività e la spontaneità che la
Meditazione Trascendentale si propone.
Maharishi
difende il metodo meccanico della realizzazione del
divino. Esso supera il metodo psicologico o intellettuale, che è
quello delle Upanisad, jnana-marga, o via
della conoscenza; è Raja yoga, lo yoga
regale.
Esso
supera pure il metodo emotivo, che - secondo il maestro - è la
via della bhakti, della Bhagavad-Gita
e dellinduismo meridionale dellIndia. Ma
mentre la bhakti classica parla di devozione
amorosa e di un Dio personale, Maharishi trascende ogni mistica
nuziale.
Anche
il metodo fisiologico, quello chiamato Hatha Yoga è trasceso,
perché richiede troppa disciplina, dà troppa importanza al
sistema nervoso e finisce per esaurire lenergia della mente.
Il metodo psicofisiologico va superato, ma richiede una
preparazione intensa e un autocontrollo esagerato. Solo il metodo
meccanico è facile, non ha bisogno dellapporto dellintelletto
e della via emozionale ed è adatto per ogni struttura della
personalità. Solo così si può invertire il processo dinvecchiamento.
Pertanto
è possibile passare attraverso le fasi e i livelli della
gerarchia della coscienza: il sonno profondo, il sogno, la
veglia, la veglia serena, la percezione del sé e la coscienza
cosmica, per raggiungere il livello della coscienza dellunità
del tutto. E questa lidentità totale con lAssoluto?
Cecilia Gatto Trocchi ha le sue riserve e pronuncia un giudizio
negativo: Penso che non debba sorprendere che coloro che
praticano anche con zelo la meditazione trascendentale mai siano
riusciti (anche se dichiarano diversamente, mentendo in maniera
spudorata) ad ottenere quel controllo del corpo e quella
potenzialità miracolosa che i grandi yogin
legati allo spirito universale hanno forse a volte raggiunto.