Ungaretti

  1. La poesia pura-ermetismo

Questo tipo di poesia ha caratteristiche autonome, non ha ne' funzioni morale, ne' politiche. I testi sono molto brevi, esigui, perche' si punta all'estrema concentrazione lirica, la brevita' e' a volte provocatoria. Si cerca di riconquistare il significato profondo e originario della parola che torna allo stato puro, fino a concentrare un concetto. Importanti diventano gli spazi bianchi fra le parole che devono essere letti (silenzio). La poesia richiede l'interazione del lettore che deve completare la poesia con l'intuizione. Quindi, la poesia assume un valore soggettivo, evocativo (sulla traccia del simbolismo di Pascoli). Assistiamo alla frammentazione del tessuto logico narrativo, all'eliminazione della punteggiatura, (si usa analogia, sinestesia, ritmo frammentario, metrica). La poesia pura di Ungaretti rappresenta l'angoscia di vivere. Con l'ermetismo infatti la poesia italiana si immette autorevolmente nel circo della cultura decadente europea. Ma come componenti storiche il senso della crisi dei valori ottocenteschi e il sentimento della catastrofe" che la guerra mostra insieme al senso di solitudine dell'uomo e del dolore e irrazionalita' della vita. In campo filosofico si lega profondamente all'esistenzialismo (Kierkegaard, Sartre), sottolineando l'umana condizione di alienazione, solitudine e angoscia. Confluiscono nell'ermetismo influenza di decadenti stranieri come Remband e Eliot.

2. Ungaretti nasce nel 1888, muore nel 1970 ed ha una vita molto complessa, con varie esperienze in giro per il mondo.

A parte la giovanile rivolta contro le forme politiche tradizionali e il conseguente avvicinarsi alle avanguardie storiche, la parabola artistica che Ungaretti segue va dal recupero della parola (pura) alla riconquista del verso e della sintassi, fino alla riconquista del verso piu' tradizionale: l'endecasillabo.

Sul piano umano parte dall'iniziale constatazione della solitudine e del dolore dell'uomo, visto come il relitto di un naufrago. Questa prima fase corrisponde alla partecipazione di Ungaretti alla Prima Guerra Mondiale, maturando questa visione dell'uomo a diretto contatto con la morte. La guerra, che mette l'uomo a nudo, gli ha dato consapevolezza di se'. Da questa prima fase passa poi a porsi domande esistenziali, a cui risponde riavvicinandosi alla fede. In un terzo momento arriva alla consapevolezza che l'esperienza di dolore individuale (che vive in prima persona per la drammatica perdita del figlio) non e' che un aspetto del dolore comune che affratella tutti gli uomini (vedi: "Fratelli").

I fase

II fase

- "Sentimento del tempo" 1933

- Recupero dell'endecasillabo.

L'opera e' divisa in due parti: "Giorno per giorno" (dolore individuale per la morte del figlio e "Roma occupata" (contempla la tragedia collettiva.

Le tre opere sono state riunite in "Vita di un uomo".

Ne "L'allegria di un naufrago" da di se stesso un'immagine sostanzialmente positiva: costruisce il ritratto di un uomo che riesce a mantenere una carica di "disperato ottimismo", di attaccamento alla vita, anche in un'esperienza tanto atroce come la guerra. Anche in trincea, a contatto con al morte dei compagni, Ungaretti riesce a mantenere il suo disperato attaccamento alla vita. Se e' vero che basta un nulla per distruggere l'esistenza, basta una luce per farlo sperare, basta un'illusione per sperare a vivere. Sogna un mondo diverso, sereno e innocente, ricerca la purezza originaria, totalmente diversa dalla condizione umana.

"Allegria di naufragi"

"In Memoria":

narra la storia di uno sradicamento e di una crisi di identita' che sfocia nel suicidio, che richiama la condizione di Ungaretti. Al suicidio l'autore contrappone la vocazione di poeta e al funzione di custode del ricordo.

 

"I Fiumi":

in un momento di riparo dalla guerra il poeta si immerge nelle acque dell'Isonzo, dove desidera di essere un tutt'uno con la natura, ricorda altri fiumi rappresentativi dei momenti importanti della sua vita (il Nilo, l'adolescenza; la Senna, la maturazione; il Serchio, le sue origini). Sollievo del ricordo.

"S. Martino":

la descrizione di un paese distrutto mette in luce il legame della memoria con chi ci ha lasciato. Metaforicamente il suo cuore diventa un cimitero pieno di ricordi e luogo sconvolto dal dolore. Analogia tra il paesaggio materiale e il paesaggio dell'anima. Tema della memoria.

"Natale":

durante una licenza natalizia, la serenita' protettiva della casa che lo accoglie contrasta con le disumane condizioni della guerra.

"Veglia":

di un intenso lirismo, prevede l'interazione fra autore e lettore. Richiama l'espressionismo: i tratti della figura umana evidenziano l'orrore della guerra. Il poeta resta accanto al cadavere di un compagno fino a condividere con lui l'esperienza della morte. In questa estrema dissoluzione sente ugualmente un intenso, religioso, istinto vitale, e l'attaccamento alla vita fa "scrivere lettere piene d'amore".

"Mattina":

porta alle estreme conseguenze la concentrazione spasmodica. Il titolo e' considerato parte integrante del testo. Lo splendore del sole trasmette al poeta una sensazione di luminosita' che si frammenta interiormente in un sentimento di vastita'. La sensazione fisica diviene interiore, scambio rapidissimo fra sensazione e pensiero.

"Soldati":

una secca similitudine rende la condizione sospesa e minacciata dei soldati.

"Commiato":

dichiarazione i poetica: la poesia e' un momento di verita' generata, ma anche una rivelazione per il singolo uomo. La poesia e' fatta di parole che scavano nel silenzio della sua anima, sono concentrate e cariche di forse che rendono il segreto del mondo.

 

Tutte le poesie esprimono un profondo messaggio di solidarieta' nuova.

 

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