track-list

1.Another day

2.Faces

3.You weren't there

4.From this day

5.Sorry

6.My love

7.Whatever it takes

8.Fight againts the hours

9.Disguise

10.Story

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Dopo quattro anni di assenza torna Lene Marlin, la stella del Nord Europa. Dopo lo stratosferico successo di "Playing my game", con le hit "Unforgivable sinner" e "Where I'm headed", torna con un album nuovo di zecca.

Il singolo antipasto di questo nuovo disco è la malinconica "You weren't there", che colpisce per intensità e bellezza. Ma ciò che colpisce è la trasformazione di Lene: via i cappellini e l'aria divertita. Una Lene visibilmente più grassa e cupa, malinconica e triste. E questo stato d'animo si rispecchia anche nelle canzoni: via le arie allegre e spensierate per far posto a ballate malinconiche, che non mancavano nel primo disco, e che stavolta costituiscono il 100% delle canzoni. 

Si apre con la bella title track, una ballata dolce e melodica, che pare continui con "Faces". Più stellare è "From this day", con un sottofondo suggestivo, che lascia spazio all'episodio meno lento dell'album, "Sorry". Chitarrine acustiche in gran stile, effetto radiofonico assicurato, per un probabile secondo singolo. Si ritorna sui vecchi passi con "My love", ballata dolcissima e un po' soporifera, anche. La prolissa traccia n.8 (6 minuti e 23) lascia posto alle allegre (per il contesto!) chitarrine di "Disguise". Chiude il cd la, manco a dirlo, malinconica "Story".

Un ritorno atteso, quello di Lene Marlin, che ci ha scaldato i cuori col primo cd. E' tornata, con l'aria ancor più malinconica (il video e la cover del cd parlano chiaro). Una Lene in bianco e nero, ma che vede nero e che impernia tutto il cd su canzoni malinconiche, ballate dolci e tristi e chitarre acustiche. Un cd semplice, senza artifizi elettronici, ma che manca di varietà. Una omogeneità di canzoni, dalle quali sbucano solo 3 episodi veramente degni di nota. 

Il resto, potrebbe essere ascoltato... un altro giorno. 

Recensione di: Ilario Pisanu

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