RED HOT CHILI PEPPERS

CALIFORNICATION

track-list

Around the world
Parallele Universe
Scar Tissue
Otherside
Get On Top
Californication
Easily
Porcelain
EmitRemmus
I Like Dirt
This Velvet Glove
Savior
Purple Stain
Right on Time
Road Trippin'

 

 

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bloodflowers

 

Sono passati anni,molti anni,e all’inizio sembrava difficile che il gruppo potesse uscire del tutto dai problemi di tossicodipendenza che avevano determinato l’allontanamento di Frusciante : per fortuna nostra e del rock in generale,seppur dopo sette anni la crisi si può dire totalmente passata e questo disco ne è la più grande conferma al di là di ogni parola.E’ un lavoro che sprizza energia dall’inizio alla fine, a volte questa forza esplode (“Around The World”,”Get On Top”) a volte dà origine a momenti quasi romantici (“Road Trippin”) ,generando in certe occasioni dei modelli ideali di garage-rock (“Scar Tissue”,”Easily”).Fin dall’inizo risulta evidente come la vena crossover sia supportata magnificamente dallo straordinario affiatamento tra chitarra e basso,capaci di imprimersi nella memoria dell’ascoltatore grazie anche alle melodie di “Road Trippin ” ,in cui il canto di Kiedis è sostenuto dall’ arpeggio di Frusciante che si intreccia con il basso di Flea. Libero dalle atmosfere “pesanti” dei lavori precedenti (Blood Sugar Sex Magic , in cui Kiedis cantava più volte la propria rinascita) , Californication corre a briglie sciolte lungo i sentieri di funky, garage e ovviamente del rock : possente l’inizio con “Around the World” , gara di abilità tra il duo basso/chitarra , mentre in “Scar Tissue” e “Otherside” Frusciante si conferma (casomai ce ne fosse stato bisogno) capace di tessere trame melodiche a dir poco trascinanti (chi potrà dimenticare l’intro di “Otherside”?).A proposito di melodie , vale la pena sottolineare come il gruppo sembri molto impegnato in più punti nella ricerca della linea giusta (“Californication” , la già citata “Otherside”,”Savior”) : inutile dire che i tentativi sono andati perfettamente a segno.Il resto del disco è quello che si può definire un omaggio alla vitalità del funky (“I Like Dirt” , “This Velvet Glove”) , e alla ritrovata voglia di comporre e suonare musica che innanzitutto diverta chi la crea, in un crescendo di energia e potenza che renderanno davvero caldo il clima delle esibizioni live (“Parallele Universe”,”Right On Time”, “Get On Top”).Pur riuscendo a spazzare via ogni dubbio o perplessità sulle capacità della band di ritrovarsi , “Californication” sembra tuttavia un po’ lontanuccio dai fasti di “Blood, Sugar, Sex, Magic” ;certo è un disco suonato come pochi gruppi oggi sanno fare, e se vogliamo si dimostra anche un po’ eclettico, ma non riesce a ricreare quell’energia e quella magia che avevano caratterizzato il mitico capolavoro del ’91 (“Give it Away” , “Under The Bridge”, tanto per capirci) ,ponendosi dunque come una promessa di riscatto oltre che come un disco pieno di belle canzoni, ergendosi al tempo stesso a punto di riferimento di gruppi come gli Incubus, ad oggi i  migliori interpreti (insieme ai Red Hot) della commistione tra rock-funky-garage-metal e compagnia cantando.

Vincenzo De Simone