COWBOY BEBOP di Shinichiro Watanabe

Cinema

2071, Marte. La vigilia di Halloween un camion esplode sull’autostrada del cratere di Alba City, facendo fuoriuscire una misteriosa sostanza che in poco tempo uccide più di 500 persone. Quando la polizia sospetta un vero e proprio attentato bio-terroristico, il governo marziano istituisce una taglia immensa sulla testa del misterioso attentatore, che per l’equipaggio del “Bebop” (un’astronave), da sempre a corto di soldi, è un richiamo irresistibile. Casualmente, Faye, ha girato delle immagini di un possibile sospetto, che nonostante si trovasse al centro dell’esplosione, decide di trovarlo, perché non lo reputa ancora morto. Gli altri tre componenti dell’equipaggio - Spike, Jet, Ed- iniziano ad indagare ognuno per proprio conto, fino a scoprire che il sospetto è un militare di nome Vincent, morto tanto tempo fa. Così, poco alla volta, il quartetto mette insieme varie informazioni sul misterioso uomo.

 

“Cowboy Bebop” è un cartone televisivo molto popolare tra i teenagers, attualmente in onda negli Usa, su Cartoon Network. Il suo titolo è tratto da una canzone di Bob Dylan: “Cowboy Bebop: Knockin’on Heaven’s door”, che la Columbia per  evitare problemi di copyright con l’omonima canzone, ha preferito eliminare la seconda parte. Considerato come uno dei migliori manga giapponesi, il film unisce affascinanti elementi di fantascienza, amore, riflessioni filosofiche, avventura, umorismo, musica ad un divertimento che si avvicina alla serie di “Lupin III”, a “City Hunter”, e che sembra superare “Blade Runner” e “Matrix”. Due anni ci sono voluti per far uscire questo film di Shinichiro Watanabe, già regista di due colossi come “Ma cross Plus” e “Gundam-Sturdust Memories”, che imposta il cartoon come se stesse girando un vero film con prospettive distorte e un montaggio che da risalto alle scene d’azione e di raccordo, ben sottolineate da un’appropriata colonna sonora dei “Seatbels”, sensazionale e giocata sul jazz. La storia ha luogo tra gli episodi 22 e 23 della serie tv, ma sarà a sé stante. Inoltre, l’intero staff ha viaggiato in Marocco nel luglio del 1999, per trovare l’ispirazione, anche se in questo lungometraggio non vi è nessun riferimento ad esso, se non come atmosfere e in alcune musiche, che usano particolari temi con sonorità islamiche. Il movie è appropriato per chi ama le scene forti, l’impatto esplosivo, musicale oltre alla scenografia molto surreale. “Cowboy bebop” è un capolavoro dell’animazione, che potrebbe essere pensato come  una metafora di chi ha perso, come Vincent, mandato come cavia su Taitanus, il proprio passato, le proprie radici, e che vive solo di sogni e alla continua ricerca disperata di se stessi. Il terrorista sembra intenzionato a sfruttare i festeggiamenti per Halloween per mettere in atto il suo piano. Difatti,  secondo una leggenda , questa festa cominciò come un  tributo all’ascensione delle anime alle porte del Paradiso (le Heaven’s Door, appunto) e lo psicotico Vincent vuole realizzare proprio questa leggenda, coinvolgendo l’anima di tutti i presenti, per mezzo della sua pericolosa arma chimica. Il ricordo di tutta la sua vita precedente è solo quello di strane farfalle bianche. Quando gli ritorna  la memoria è troppo tardi: Vincent capisce che quella porta, che andava cercando, non è mai esistita e che ha sempre e solo amato una donna, Elektra. Soltanto, i giorni trascorsi con lei sono stati reali, veri, ma lui non riusciva a ricordarli, perché teneva gli occhi chiusi e quando li riapre, oramai, è troppo tardi, però in compenso la sua anima ascende verso un altro mondo meraviglioso. E la pioggia scende, alla fine, su New York, lavando, in tal modo, la città, quasi a volerla  purificare.

> Torna a Cinema

> Torna a Gufetto.it

Titolo originale: Cowboy bebop: Knockin’ on heaven’s door

Titolo giapponese: Cowboy bebop: Tengoku no tobira

Regia: Shinichiro Watanabe

Genere: Animazione

Soggetto: Hajime Yatate

Sceneggiatura: Keiko Nobumoto

Scenografia: Shiho Takeuchi

Fotografia: Yoichi Ogami

Montaggio: Shuichi Kakesu

Musiche: Yoko Kanno

Distribuzione: Columbia Tristar

Produzione: Sunrise, Bones, Bandai Visual

Origine: Giappone/Usa, 2003

Durata: 115’

 

 

Recensione di: Grazia Monteleone

Data: 20/05/2003

Thanks To: 

Sito: www.cowboybebop.org   www.columbiatristar.it/cinema/cowboybebop