Una commedia brillante quella di David Mamet che con il suo Hollywood Vermont racconta la storia di una troupe del cinema che decide di girare un film a Waterford una piccola cittadina di provincia americana. Qui il tempo si è fermato davvero, il ritmo della vita di campagna, la gente locale con la propria semplicità sembra sposarsi davvero poco con l’isterico mondo della macchina da presa, eppure si risolverà in una divertentissima combinazione.Il mondo provinciale si adegua: vedremo vecchietti leggere Variety e prepararsi alle audizioni come comparse, la tavola calda preparare sandwich esotici per “quelli del film”. Dall’altra parte ci sono i personaggi del cast tipici ritratti di un mondo farsa fatto di sentimentalismo stile harmony e spietatezza che Mamet con sarcasmo e una punta di moralità disegna. Un don Giovanni ubriacone a caccia di ragazzine, un’attrice capricciosa che non vuol mostrare i seni per motivi religiosi ma che si rivela sessualmente intraprendente, un produttore indebitato costretto a pubblicizzare nel film un sito internet (mossa difficile visto che il film è ambientato nell’800) e uno scrittore, alla sua prima sceneggiatura che trova l’aiuto e si innamorerà di una giovane libraia del posto, tutti alla ricerca di una seconda chance per riparare agli errori commessi, per essere migliori. Le battute rimbalzano da un personaggio all’altro con un ritmo che non stanca mai che tiene lo spettatore con la risatina sempre pronta il tutto condito con un cast di attori eccezionali Alec Baldwin, Sarah Jessica Parker per citarne appena due. Un film colorato dalle tinte accese ma non troppo, dalla comicità caustica, sul pazzo, eccentrico, spudorato star system hollywoodiano.

                              Ilaria Orsini