Il trasformista |
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Il nuovo film di Luca Barbareschi, nelle sale dal 22 novembre 2002. | Notizie: |
Un'alluvione
di straordinaria violenza devasta il Nord Italia. In un piccolo comune del
Torinese, l'esondazione del Po ha messo allo scoperto una fossa in una
grande discarica di rifiuti. Nella fossa erano stati occultati dei bidoni di scorie tossiche. Augusto Viganò (interpretato da Luca Barbareschi), leader poco più che quarantenne di un gruppo ambientalista locale, blocca il treno speciale del ministro Antonelli (Arnaldo Ninchi) che si sta recando in zona per verificare i danni dell'alluvione. Antonelli è accompagnato dal suo consigliere Orlando Lanzetta (interpretato da Rocco Papaleo) e da una piccola troupe televisiva che lo sta intervistando. Antonelli, politico dal grande fascino, vuole mostrarsi disponibile al colloquio con i dimostranti. Accetta quindi di farsi scortare da Augusto alla discarica e vede di persona (e sotto l'occhio delle telecamere), che dai bidoni contenuti nella fossa sono fuoriuscite sostanze talmente pericolose da poter corrodere il metallo. Gli allarmi per la salute delle persone sono più che giustificati. Per l'idealista Augusto Viganò, disposto a tutto pur di salvare l'ambiente, è l'inizio di una vera carriera politica che si materializzerà in una lenta ma inesorabile caduta verticale nell'ambiente politico romano fatto di tutto meno che di chiarezza. L'impatto con il grande fascino decadente di Roma, l'ingresso in parlamento e l'incontro con onorevoli di ogni partito, le correnti politiche, gli intrighi ed i tradimenti, i primi compromessi come il passaggio da un partito all'altro pur di ottenere attenzione, la frequentazione degli eleganti e pericolosi "salotti" romani con tutta la "Roma bene" dove si fa la vera politica, l'incontro con l'affascinante Catherine nel cui salotto si giocherà il futuro politico e sentimentale di Augusto. La sorpresa di ritrovarsi a mentire alla propria moglie, ai propri amici, a se stesso… Dalla conferenza stampa del 15/11/2002, Roma: Luca, hai fatto un film contro la politica. Chi fa politica diventa inevitabilmente corrotto? Io ho fatto un film sullo stallo generale. Sullo scollamento che c'è tra ciò che accade e ciò che viene proposto. Il film parte con una emergenza: spero il film sensibilizzi su queste tematiche. Io racconto di un uomo puro e di un trasformismo interiore e non del voltagabbana (come Martelli). Trovo più epico la partenza da una purezza alla dannazione. Ho frequentato politici e mi son reso conto della impossibilità di fare le cose. Parlo anche di un tradimento interiore, una tragedia sua (del protagonista), che tradisce se stesso per poi ottenere un pugno di mosche... Lei ha detto: un voltagabbana come Martelli. Perchè? Perché è la persona che ho conosciuto meglio, ma il film non è la sua storia... C'é qualcosa di autobiografico nel film? Uno racconta poi sempre qualcosa di se stesso. In questo film racconto il processo psicologico di un uomo. Non so quanto di mio ci sia. Non è un bell'alibi dire che il sistema è così e non ci si può fare nulla? Io racconto quello che vedo e che conosco meglio dei politici (sono 28 anni che giro l'Italia). Poi senti quello che ti dicono loro e la tv e invece l'Italia vera è un'altra. Bisogna stimolare un po' la riflessione su queste cose. Se "Striscia" vince il premio del giornalismo e i politici cantano, c'è qualcosa che non va bene. Se io facessi politica, con tutti quei privilegi che mi sarebbero riconosciuti, mi comporterei diversamente dai politici veri. Nelle tragedie shakesperiane o fai il Re o il Giullare. a cura di Ilario Pisanu
Si ringrazia lo Studio Lucherini Pignatelli, Roma. |
con Rocco
Papaleo Luigi
Maria Burruano Catherine
Wilkening Arnaldo
Ninchi Gea
Lionello Bianca
Guaccero Raffaele
Pisu Ugo
Conti Luis
Molteni Luca
Barbareschi con
l’amichevole partecipazione di Luigi
Diberti nel ruolo di Zaccheroni Soggetto
e sceneggiatura di Luca Barbareschi e Gianfranco Manfredi Scenografia
Emita Frigato Costumi
Liliana Sotira Suono
Tullio Morganti Musiche
Marco Zurzolo Direttore
della fotografia Gino Sgreva Montaggio
Osvaldo Bargero Organizzatore
generale Antonio Stefanucci Prodotto
da Susanna Bolchi e Aureliano Lalli-Persiani un
film di Luca Barbareschi
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