TIROMANCINO

IN CONTINUO MOVIMENTO

 

 

TRACKLIST

 

>T1 come l'aria

>T2 i giorni migliori

>T3 nessuna certezza

>T4 tutto intorno a noi

>T5 per me è importante

>T6 è necessario

>T7 polvere

>T8 il progresso da lontano

>T9 le onde

>T10 sarebbe incredibile

>T11 strumentale

 

 

>date del tour

 

>vai ai testi

 

torna a 

bloodflowers

Genere: pop malinconico leggermente elettronico
Miglior brano: Nessuna Certezza
Assomiglia a: Battisti, Radiohead, Subsonica
Voto (0-10): 6-                                         Recensione del: 01/11/2002

Pensavamo, finalmente, di esserci liberati del malinconoico Masini, ma ci ha pensato Federico Zampaglione, in arte Tiromancino, a riportare la disperazione nei compact disc. E son lontani i tempi (1995) dell'album "Alone alieno", fatto di sperimentazioni e contenente la perla "Amore amaro" (scaricatela gratis dal loro sito: è meravigliosa). E son lontani anche i tempi (1997) di "Rosa spinto", che contiene la Beegeesiana/mafiosa "Bruciare". Usciti dall'anonimato col cd "La descrizione di un attimo", contenente la sanremese "Strade" e l'hit che li ha portati al successo: "Due destini", contenuto nella colonna sonora dello svelachecche "Le fate ignoranti". E lo Zampaglione ha cambiato direzione, sfornando un cd (e battendo il ferro appena scaldato) lento e pesante. Il primo singolo "Per me è importante", ballata lenta e dolce, accompagnata dal piano, bene rappresenta la filosofia e il sound del disco, che appare, nella sua globalità, come disperato e sfuggevole. In completa contrapposizione al titolo, il movimento è assente: un inno alla staticità, inquinata solo dalla rockeggiante "E' necessario", che fa molto "1979" degli Smashing. Un movimento assente, ma che viene accennato 1) nella copertina, 2) nei testi, 3) nella denominazione delle tracce, precedute ognuna da questo simbolo: > e dal numero progressivo (Notate come il simbolo > da l'idea di movimento). Un voler movimentare a tutti i costi un qualcosa che movimentato non è. E il movimento viene nominato, spesso, soprattutto nelle tracce "Tutto intorno a noi" e in "Le onde": "Noi siamo vicini anche in questo momento, noi siamo come le onde del mare, in continuo movimento...". Il cd si apre con "Come l'aria", schernendo un Lucio Battisti con le arie "a bassa fedeltà" tipicamente trip-hop. E proprio per l'aria vagamente trip-hop, si è paragonato il cd ai Massive Attack: niente di più falso. Ciò che manca a questo disco è l'incisività, l'incalzare, la cadenza, e qualsiasi altro suono che desti la nostra attenzione. Molto Battiato è "I giorni migliori", mentre "Il progresso da lontano" ricorda molto i Subsonica, penalizzata da un parlato (di Roberto Pedicini) di dubbio gusto. Bella la traccia n°10 "Sarebbe incredibile", mentre la sperimentale "Polvere" ci riporta alla mente la "Polvere" di Enrico Ruggeri nella versione trip-hop dei Dr. Livingstone (che fu resa magica dalle straordinarie doti di quel Roberto Vernetti che non mi stancherò mai di lodare). La traccia migliore e che fa presto presa, nasce dalla collaborazione con Elisa e con Meg dei 99 Posse: "Nessuna certezza". Un ritmo camaleontico che suggestiona e ipnotizza fin dal primo ascolto. In conclusione, un cd ricco di elettronica leggera (leggesi spicciola), che scorre via senza colpi di coda e sobbalzi. Un non-movimento, penalizzato dalle non eccelse doti canore e dall'accento del cantante, che non rappresenta qualcosa di nuovo nel panorama italiano, ma che può essere una valida alternativa ai miagolii di Giorgia,al riciclaggio di Vasco Rossi e al fracasso di Zucchero.

Ilario Pisanu

SITO UFFICIALE