Intervista a Giovanni Allevi

 

Gufetto ha intervistato Giovanni Allevi, dopo lo Show-case alla FNAC di Milano. Laureato con lode in Filosofia con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea", è diplomato in Pianoforte col massimo dei voti al Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio G. Verdi di Milano. Nel 1997 pubblica il cd "13 dita", e apre, da solo col suo Pianoforte, i concerti di Jovanotti durante il Tour "L'Albero" in cui esegue alcuni brani dell'album di fronte a platee di 17.000 persone. Jovanotti lo invita nuovamente a partecipare in qualità di pianista, al Tour "Il quinto mondo - Jovanotti 2002" per il quale cura anche gli arrangiamenti della band di sedici musicisti. Il suo ultimo cd è "Composizioni" (Ed. Soleluna/Edel), uscito da pochissimo.

L'intervista.

Mi sembra che lo show-case sia andato bene...
Si, bene! Almeno dal mio punto di vista.

Presentare un nuovo lavoro dal vivo che emozioni ti da?
L'esecuzione dal vivo è molto più coinvolgente rispetto al lavoro in studio e il rapporto col pubblico è meraviglioso proprio dal punto di vista umano.

Nel 1991 hai suonato il piano solista nella banda dell'Esercito Italiano, dando vita ad un evento raro. Come ricordi questo episodio?
Come un evento di enorme contraddizione! La mia individualità artistica col pianoforte in contrapposizione con l'unità vera e propria della Banda.

Mi parli della collaborazione con Jovanotti?
Ora è inesistente. La partecipazione ai suoi tour è stata occasionale, perché in realtà mi sento un'indole solista.

"Composizioni" esce 7 anni dopo "13 Dita": qual'è al primo impatto, l'elemento che li differenzia?
In "Composizioni" c'è la presenza di un impeto giovanile; poi è più pensato, c'è maggior omogeneità stilistica e maggiore consapevolezza di cosa voglio comunicare come artista.

...e l'elemento che li accomuna?
Il pianoforte e l'armonia!

Mi dici qualcos'altro sul cd "Composizioni"?
E' un cd per pianoforte solo, composto da tanti piccolo 'film mentali'. E' una colonna sonora del vissuto di ciascuno che ascolta: è un album ricco di emozioni. Poi non ci sono i testi, lasciando l'ascoltatore libero di pensare o dire qualsiasi parola.

Che rapporto hai con la musica?
Ho sempre avuto l'impressione che la musica mi 'utilizzi' per esprimersi. E' la musica che si sviluppa attraverso la mia energia, è lei che guida il gioco, senza pensare alle logiche di mercato.

Torna a musica        Vai a Interviste

 

Intervista di: Ilario Pisanu

Grazie a: Francesco e Manuela, Uff. Stampa Parole & Dintorni

Sito ufficiale: www.giovanniallevi.it