Intervista a Silvia Salemi

Intervista a Silvia Salemi

Roma, 13 maggio 2003

Abbiamo intervistato Silvia Salemi, che ha presentato a Sanremo il brano "Nel cuore delle donne", contenuto nel suo nuovo cd "Gioco del Duende". Il nuovo singolo radiofonico in rotazione è la bellissima "Dimenticami". Il nuovo lavoro vede Silvia più matura rispetto all'album precedente "L'arancia" e rispetto alla sua penultima apparizione a Sanremo col brano "Pathos". La bella e talentuosa siciliana (ma adottiva romana per motivi di studio), ci parla del cd, di amore e dei progetti per l'estate.

L'intervista

Sei tornata sul palco dell’Ariston indubbiamente più matura, e “Nel cuore delle donne” ha avuto un’accoglienza migliore, rispetto al brano “Pathos”. ..
Probabilmente perché "Phatos" era un pezzo più difficile, più strano... molto orientale. Non era il classico pezzo all'italiana. Mentre "Nel cuore delle donne" rientra nei canoni della canzone italiana per cui è un 'elemento di disturbo' più blando e non è attaccabile.

Il tuo cd ha intere frasi in inglese, soprattutto il brano “Le cose importanti”. Perché questa scelta di stile?
A me piace viaggiare, girare, sebbene riconosca la lingua italiana, il dialetto siciliano... la nostra cultura, insomma. Ma per alcune frasi mi sono affidata all'inglese: mi piace studiare lingue, e l'inglese, anche dal punto di vista della grammatica, è una lingua più diretta.

Il tuo stile, comunque, è rimasto pressoché invariato e credo che alcuni brani di "Gioco del Duende" siano la naturale prosecuzione di alcuni composti in passato...
Credo sia inevitabile. Come diceva Freud, 'il passato è legato al presente, che è legato al futuro'. Quindi qualsiasi canzone che scriverai, anche se apparentemente non c'entrerà nulla, sarà la naturale prosecuzione, storica e concettuale, di una cosa passata. Noi viviamo con le esperienze...

Prendendo spunto dalla canzone "1 è o non è", credi che nella vita, e in amore, sia sempre tutto o bianco o nero?
Si, in amore sei o non sei. O hai quelle cose che si incastrano con l'altra persona o non ce le hai, e sei totalmente fuori da quell'incastro. Non credo si possa utilizzare il termine "grigio". Parlo per esperienza vissuta, anche nelle storie di amicizia: uno è leale o non è leale. Insomma, o sei sincero o non lo sei: è una regola.

Quanto, e in che maniera, i tuoi studi universitari hanno influenzato la tua musica?
Tantissimo! Ad esempio "Pathos" è una parola greca, e ne sono venuta a conoscenza studiando la lingua greca. "Duende" è una parola spagnola (presa da una poesia di Garcia Lorca), che ho conosciuto studiando la letteratura spagnola. Quindi è un grande merito. Poi ho anche studiato il "duende" inteso proprio come musicalità... cos'è, cosa provoca nell'artista. E studiando il duende ho incontrato grandi artisti, che conoscevo gia da prima, ma studiandoli dal punto di vista letterario capisci perché suonano in quel modo. C'è dietro una grande ricerca stilistica, che capisci in pieno studiando queste cose.

E gli artisti che hanno influenzato la tua musica?
Ce ne sono tanti! Non mi sono mai posta dei limiti di genere. Posso ascoltare indistintamente Pink Floyd o Vasco Rossi o i Marilyn Manson... Deep Purple o Antonacci. Se ti poni dei limiti nell'ascoltare musica automaticamente ti poni dei limiti anche nello scriverla.

Il nuovo singolo radiofonico è "Dimenticami"; la canzone secondo me più intensa del cd. Un perfetto connubio tra intensità e radiofonicità. Com'è nata e quanto c'è di autobiografico.
E' completamente autobiografico! Riascoltandola mi dico "Ma com'é vera questa canzone, com'è reale". Poi uno supera certe cose, e ora rimane una canzone che mi ha emozionato quando l'ho scritta. Poi credo che un po' tutti scrivano canzoni nei momenti tristi... Se ridi esci, vai a prendere una birra... ma non scrivi canzoni.

Hai in programma un tour?
Si, sono in tour da maggio, fino ad ottobre: una bella fatica! Però è bello, perché sul palco non stiamo mai fermi! E' un palco che presenta una scena artistica molto ricca, quindi le due ore del concerto passano molto in fretta.

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