PAURA.COM

Cinema

Il detective Mike Reilly e la ricercatrice del Ministero della Sanità, Terry Huston, indagano sulla misteriosa morte di quattro cadaveri, ritrovati negli squallidi sobborghi industriali di New York. Unico elemento che accomuna le vittime è che la loro morte è avvenuta 48 ore dopo l’accesso al sito fear.com. Mike, deciso a risolvere il caso, si connette ed entra a far parte di un gioco, che da virtuale diventa quasi reale, fino a compromettere la propria vita, qualora non dovesse riuscire ad affrontare le sue peggiori paure e a risolvere il mistero orribile. Ma “il tempo sta per scadere…” e il giovane investigatore, colpevole di essersi lasciato ammaliare dapprima dalla suadente voce femminile, dalle varie immagini accattivanti e seducenti, susseguitesi sullo schermo, non può più tornare indietro. Sarà Terry, eroina del momento, a porre fine alla spaventosa e paradossale attività del dottore Alistair Pratt, un serial killer, che si nasconde su internet e che video-registra i suoi cadaveri per mostrarli on line agli ingenui voyeurs, che decidono di avventurarsi inconsciamente in una realtà terrificante ed terribile.

Se negli anni ottanta la paura, la morte potevano scaturire dall’ascolto all’incontrario di un disco della defunta star heavy metal Sammi Curr, come in  “Morte a 33 giri (Trick or Treat) di Charles Martin Smith, oggi, grazie ai progressi della tecnologia che avanza sempre più, si assiste ad un affermazione esorbitante dell’era dei computer, o meglio dell’uso del web. E così, migliaia di guardoni di tutto il mondo, seduti davanti al pc, appagano i loro sensi, si lasciano travolgere dal desiderio di provare e sentire piaceri inappagati nella vita reale, entrando a far parte con un semplice click di un mondo, che da attraente si rivela terrificante. “Paura.com” è un vero e proprio horror movie, diretto dal regista William Malone, noto per aver curato la regia nel 1999 di un film di successo come “Il mistero della casa sulla collina” (The House on Haunted Hill). Ambientato a New York, è girato a Lussemburgo nei mesi tra aprile e maggio 2001, per conferirgli un’atmosfera inquietante, grazie al tipico cielo cupo della regione, alla presenza di fabbriche abbandonate e magazzini in rovina. L’ambientazione è gelida, propria da horror: pioggia incessante, buio, strade deserte, palazzi decadenti, interni sfatti, disordinati, dove le uniche cose vive sembrano i computer. L’intento è creare un contrasto tra l’odierna informatizzazione e l’ambientazione urbana, innescare un confronto critico tra vecchio e nuovo. Il film è ricco di effetti speciali, curati dal supervisore Harry Weissenhaan, per dare rilievo agli aspetti essenziali della storia e dei personaggi,  per arricchire l’impatto visivo del film. Il regista, infatti, spiega che: “gli effetti speciali accumulano piccoli elementi, apparentemente insignificanti e difficilmente visibili, che però  intensificano la suspence e rendono la visione ancora più inquietante”.

“Sei pronto a guardare?” Se decidi di accedere al web, cominci a giocare. “La forza di volontà può farci vivere lì dentro, in quei fili”.

Si può stroncare “Fear Dot Com”, ben costruito e curato dal punto di vista realizzativo e visivo, definendolo “involontariamente  comico nell’ultima parte”, come ha fatto la critica americana? Certo non mancano citazioni da altri registi quali: Mario Bava, Tom Hooper, De Palma, ma la pellicola è una buona prova, così come  la resa visiva che crea nello spettatore un vero e proprio stato di profonda tensione.

SCHEDA TECNICA EFFETTI SPECIALI

La post-produzione digitale è stata affidata a Das Werk (società tedesca) e a Green Movie Group (Mediacube Italia), società italiana attiva nel campo della produzione e post-produzione cinematografica, che ha collaborato alla realizzazione degli effetti speciali di Paura.com

Le lavorazioni realizzate da Green Movie riguardano tutte le tipologie di intervento digitale: dall’animazione tridimensionale, all’effettistica, alla ricostruzione del set. Sono stati effettuati interventi in ben 75 scene del film. Gli effetti più spettacolari si concentrano  in due parti: la stazione metropolitana e la torre di raffreddamento.

·        Stazione metropolitana

Tutte le scene riguardanti questa parte sono state girate in teatro. Mentre, interamente in digitale sono stati ricostruiti: la stazione, la galleria ed il treno. Per il girato si è fatto uso dello steadycam, di maschere da rotoscoping, nella fase di compositing. Altra fase impegnativa della ricostruzione in digitale è stata quella  del lighting, in cui la simulazione degli effetti luce nella galleria è stata integrata con il movimento del treno. Nella sequenza in cui il protagonista è travolto dal treno in arrivo, si è operata una ricostruzione in digitale, scartando un modello sintetico dell’attore che non rendeva al meglio la scena dell’impatto.

·        Torre di raffreddamento

La sequenza iniziale, la prima terrificante, è stata realizzata in computer graphic: una soggettiva con in primo piano un liquido contenuto in una siringa che penetra nel cervello del cattivo Alistair (ricostruito in digitale) fino ad uscire dalla sua bocca; la trasformazione della prima vittima da bambina a ragazza e a donna adulta ha richiesto anche tecniche di morphing. Gli effettti tridimensionali vengono utilizzati per creare sfasamenti del campo visivo e a trasformare le scene in orribili visioni oniriche. I fondi sono stati ripresi in una vecchia fabbrica abbandonata e gli attori in primo piano sono stati girati in teatro su fondo verde. Nella scena finale, in cui il “cattivo” è attaccato dalle anime risorte delle sue vittime che lo portano alla morte, vengono impiegati vari programmi particellari per giungere al risultato finale dell’esplosione. In tutto il film nulla è stato creato in modo pulito e semplice. « La fase di compositing è stata molto complessa ed ad alto contenuto tecnologico. La nostra società ha da anni stretti rapporti con l’industria cinematografica americana. Da oltre venti anni è attiva non solo nel settore pubblicitario, ma anche nella produzione cinematografica e televisiva. Inizialmente conosciuta come Green Movie, nel 1999 si trasforma in Green Movie Group Spa, per iniziativa di Luciano Beretta, presidente e amministratore delegato, e Giorgio Prandoni, amministratore delegato. Oggi Green Movie Group è costituita da sei divisioni diverse: Production, Animation, Edizioni Musicali, Post Production, Fx digital visual effects ed Entertainment », così dichiarano Alessandro Tibiletti, supervisore effetti speciali di Green Movie Group, e Enrico Pieracciani, supervisore effetti speciali della società, a Gufetto, aggiungendo che «le scene apparentemente più semplici hanno richiesto grande attenzione e l’uso di un alto numero di layers. Abbiamo lavorato di comune accordo con il regista, miscelando color correction, sfasamento dei canali RGB, effetti di illuminazione e aggiunta di grana. William Malone ha ricercato per “Paura.com” un tipo di resa visiva che creasse nello spettatore una sorta di disturbo, mantenendolo per tutta la durata del film in uno stato di crescente tensione. Durante tutta la post-produzione il continuo feedback con il regista ha stimolato lo sviluppo di nuove idee visive. E a lavoro finito il regista è rimasto contento».

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Titolo originale: Fear dot com

Regia: William Malone

Cast: Stephen Dorff, Natascha Mcelhone, Stephen Rea, Udo Kier, Amelia Curtis

Sceneggiatura: Josephine Coyle

Fotografia: Christian Sebaldt

Musica: Nicholas Pike

Produzione: ApolloMedia, Fear.com, Carousel, Film Fund Luxenbourg per WDP Worldwide

Distribuzione: Columbia Tristar

Origine: Germania, Lussemburgo, Canada, Usa

Durata: 102’

 

Recensione di: Grazia Monteleone

Data: 04/06/2003

Thanks To: Per le note di produzione Cristiana Caimmi, Uff. Stampa COLUMBIA (Roma) e per quelle tecniche sugli effetti speciali e per le foto: Sandra Venco e Ilaria Giacolono, Uff. Stampa LOB MEDIA RELATIONS (Milano).

Sito: www.paurapuntocom.it