POLLOCK

Cinema

Anni '40 e '50. Stati Uniti. Pollock vive in questa città, dove sperimenta un nuovo modo di fare arte, un nuovo stile pittorico, quello del "dripping": sulla tela distesa sul pavimento, egli fa sgocciolare il colore fino a coprire l'intera superficie. Il "pauvre Picasso", così verrà definito dai critici francesi, si sposa con Lee Krasner, una giovane pittrice, che lo inciterà a continuare a coltivare il proprio amore per l'arte fino a divenirne famoso. Pollock non ama le critiche, si dispera quando le sue opere non vengono capite dai suoi contestatori, fino a rifugiarsi nell'alcool. La sua arte non la cancella, per lui è sacra e darebbe tutto per essa. La sua ispirazione artistica nasce sempre dall'inconscio; i suoi quadri sono "come guardare un prato fiorito senza cercare un significato". Tali sono le sue tele: originali ed inimitabili; la sua arte è vita. Divenuto ormai noto in tutto il mondo, non si sente mai soddisfatto e continua a condurre una lotta interiore fra necessità di esprimersi e volontà di astrarsi dall'esistenza. E non si sa se sia stata la morte a impedirgli di continuare a dipingere, o la pittura a impedirgli di continuare a vivere.

Con un ritardo di tre anni, esce "Pollock", debutto cinematografico come regista di Ed Harris, qui anche produttore e protagonista, che ha lavorato per dieci anni a questo progetto, ottenendo per il ruolo una candidatura all'Oscar. Ma la statuetta è stata vinta da Marcia Gay Harden, vista già in "Frankie e Ben (2001)", che qui interpreta la moglie di Jackson. Il film, tratto dal libro "Jason Pollock: An American Saga" di Steven Naifeh e Gregory White Smith, racconta la biografia di un uomo straordinario, un artista che da invisibile è divenuto "imperituro". La pellicola, presentata al Festival di Venezia, celebra la vita di questo grande e astrattista pittore americano del novecento, che viene ritratto dal regista il più fedelmente possibile, tanto da portarlo proprio a dipingere i quadri, per cercare, così, di capire emotivamente cosa significa essere un pittore rivoluzionario a quei tempi. Ed Harris ed anche tutto il cast ha contribuito, lavorando in modo sodo, a darne un'interpretazione alquanto onesta e sincera. "Pollock" risulta un grande film sull'arte che mostra i lavori di questo artista "maledetto", l' uso particolare che faceva dei colori e del pennello che soleva non fargli toccare mai la tela; e le immagini, la fotografia sottolineano emozioni naturali, tensioni inconsce e significati specifici, ineguagliabili e profondi. Pollock non ha avuto allievi, ma epigoni, non continuatori, ma imitatori. L'unico suo erede è stato lui stesso e Harris non fa altro che rammentarlo.

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Regia: Ed Harris

Cast: Ed Harris, Marcia Gay Harden, Tom Bower, Jennifer Connelly, Bud Corl

Sceneggiatura: Barbara Turner, Susan J. Emshwiller

Fotografia: Lisa Rinzler

Montaggio: Kathryn Himoff

Produzione: Fred Berner, John Kilik, James Trezza, Cecilia Kate Roque

Distribuzione: Columbia

Origine: Usa, 2000

Durata: 118’

 

Recensione di: Grazia Monteleone

Data: 14/05/2003

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Sito: www.columbiatristar.com/cinema/pollock/