L'Abruzzo è una regione politica dell'Italia centrale, con capoluogo L'Aquila. Il Consiglio e la Giunta regionali si riuniscono anche a Pescara.
Secondo la classificazione ufficiale NUTS, l'Abruzzo appartiene però all'Italia meridionale. Questo è dovuto al fatto che prima dell'espansione del Regno di Sardegna, l'Abruzzo apparteneva al Regno delle Due Sicilie, corrispondente all'attuale Italia meridionale, mentre gran parte dell'attuale Lazio apparteneva allo Stato della Chiesa, tradizionalmente fatto coincidere con l'Italia centrale, ad eccezione del circondario di Sora e il circondario di Gaeta, che erano ricompresi nelle Due Sicilie (dipartimento di Terra di Lavoro). Infatti, la NUTS riprende i compartimenti statistici individuati dall'ISTAT, i quali corrispondono anche alle circoscrizioni elettorali per i rappresentanti dell'Italia al parlamento europeo.
Occupa una superficie di 10.798 km², ed ha una popolazione di 1.333.253 abitanti [2]. È diviso in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo. Confina a nord con le Marche, ad est è bagnata dal Mare adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise.
Storia
Cambiamenti storici dei confini amministrativiLa regione ha più volte modificato i suoi confini. Dal medioevo divisa in due territori, Abruzzo ulteriore, in massima parte corrispondente alla Provincia dell'Aquila e di Teramo e Abruzzo citeriore con capoluogo Chieti. Unita al Molise nella regione Abruzzi e Molise, perde parte del suo territorio con l'istituzione della provincia di Rieti a cui cederà il circondario di Cittaducale (17 comuni, 1362 km² e 70.000 abitanti) nel 1927;[3] ulteriore restrizione venne effettuata nel 1963 quando la Provincia di Campobasso fu proclamata regione a sé stante, creando così un'ulteriore divisione di un territorio con caratteristiche secolari ben definite. Infatti il Molise non può che considerarsi che un'appendice dell'Abruzzo, per storia, cultura e dialetti. L'Abruzzo come regione storico-culturale inizia dal fiume Tronto e finisce nel Fortore, fiume che dà il nome alla parte meridionale di esso, cioè la Frentania. Anche i territori che vennero aggregati alla provincia di Rieti sono a tutti gli effetti abruzzesi: abruzzese (di tipo aquilano) è il dialetto, abruzzesi sono le tradizioni, abruzzese è l'architettura delle chiese e dei palazzi, abruzzesi si sentono tuttora molti anziani abitanti. L'Abruzzo odierno ricalca approssimativamente la regione augustea regio IV in cui si incorporavano anche i territori dei Sabini da Nursia a Tibur e il Samnium pentro-caraceno di Aesernia e Campobasso-Fagifulae, ma curiosamente prende il nome dal territorio dei Praetuttii, oggi provincia di Teramo, (Abruzzo, "ad Praetuzium", presso il Pretuzio) che invece era parte della augustea regio V detta Picenum.
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