Badajoz è un comune spagnolo di 143.019 abitanti (2006) situato nella comunità autonoma dell'Estremadura.
Nel 1996 il territorio comunale venne suddiviso e parte di esso divenne del nuovo comune di Valdelacalzada e analogamente nel 2001 nacque Pueblonuevo del Guadiana. È una potente piazzaforte a 6 km dal confine col Portogallo sulla riva sinistra della Guadiana.
È sede vescovile e universitaria. È città natale del maggior pittore spagnolo del Rinascimento, Luis de Morales (1509-1586) detto "El Divino", del pittore Adelardo Covarsi (1885-1951), del pittore Eugenio Hermoso e del contemporaneo noto cantante di flamenco Porrina da Badajoz.
Storia
I resti archeologici raccolti testimoniano la presenza nella zona di insediamenti umani nel periodo paleolitico superiore; negli anni fra 138 e 25 a.C. in cui è certa la presenza dei Romani in Estremadura non vi è però alcun riferimento a Badajoz, anche se alcuni ricercatori storici parlano di un insediamento romano Bathalios nel posto dove sorge oggi Badajoz, ma questa ipotesi manca di qualche riferimento oggettivo e si ritiene che questa città romana vada identificata con la portoghese Beja.
Anche sulla presenza dei Visigoti mancano prove certe sebbene alcuni parlino di un vescovo visigoto di nome Hermenegildo che avrebbe potuto risiedere in un borgo riferibile a Badajos, in effetti la diocesi si ebbe a Badajoz solo dopo la fondazione della città araba. È invece certa e documentata la fondazione della città araba di Badajoz nell'875 da parte di Abd el Rahman ibn Marwan e la città rimase araba per circa 400 anni. Marwan che era uno spagnolo rinnegato, audace guerriero e personaggio leggendario, esiliato da Merida e malvisto da Cordoba, fece di Badajoz il suo rifugio e la sua fortezza. Dal 976 fino alla sua morte nel 1022 governò la città sotto l'autorità di Cordoba lo schiavo persiano liberato Sapur, uomo molto saggio, colto, soldato valoroso, protettore delle arti e delle lettere. La sua dipendenza da Cordoba fu più formale che reale specialmente fra il 1016 e il 1022 quando i rapporti con Cordoba furono praticamente rotti. Grazie al suo buon governo Badajoz si consolidò divenendo un importante centro della Spagna araba. Alla sua morte nel 1022 Sapur affidò per testamento i suoi figli alle cure del suo amico Ibn-al-Aftas che non perse tempo e si autoproclamò re di Badajoz. Fra il 1146 e il 1212 la città fu dominata dagli Almoravidi e poi fino al 1230 dagli Almohadi; fu questo un periodo di sofferenza per la popolazione perché questi governanti berberi si dimostrarono religiosi intolleranti e instaurarono un duro regime militare poiché la città venne attaccata dai Cristiani portoghesi guidati da Giraldo Sempavore l'equivalente eroe portoghese del Cid spagnolo. Badajoz accolse quindi con sollievo ed entusiasmo l'arrivo delle truppe cristiane di Alfonso IX di Aragona che conquistarono la città nel 1230, precisamente il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, che in ricordo di questo avvenimento fu eletto patrono di Badajoz. Durante il suo regno dal 1258 al 1284 Alfonso X diede nuovo impulso alla città alla quale concesse il titolo di muy noble y muy leal Ciudad con i relativi privilegi che il riconoscimento comportava e favorì la costruzione della cattedrale. Le scaramucce con le vicine città portoghesi, le guerre fra Castiglia e Portogallo, che inevitabilmente coinvolsero Badajoz città di confine, e le epidemie di peste nera la misero poi in crisi: nel 1370 risulta che la città era semidistrutta e disabitata, le case danneggiate e il castello abbandonato. La città comunque resisté anche se Castiglia e Portogallo continuano con frequenza a farsi la guerra, che si placò col matrimonio fra il re Giovanni I di Castiglia e l'infanta del Portogallo Beatrice il 1° maggio 1383 con grandi festeggiamenti e alla presenza del re armeno Leon V. Nel 1485 il vescovo Fray Pedro fondò l' Hospital de Nuestra Senora de la Pietad primo ospedale della città per le cure dei poveri e degli ammalati di peste. L'Ospedale attuale denominato Hospital de San Sebastian venne fondato nel 1609 dopo che la città era stata colpita nel 15o6 e 1599 da due gravi epidemie di peste nera.
Dal 12 al 16 ottobre del 1705 la città subì un fortissimo bombardamento dalle truppe anglo-portoghesi che danneggiò gravemente la città. Il giorno 11 marzo 1811 le truppe francesi di Napoleone conquistarono Badajoz e l'occuparono.
Nell'ultimo quarto del XIX secolo la città prese l'iniziativa di rivoltarsi contro il regime di Madrid e nel 1883 proclamò la Repubblica nella speranza di riproporre e consolidare l'effimera prima repubblica spagnola che era durata solo un anno dal 1873 al 1874, ma le città che dovevano essere coinvolte non la seguirono e il tentativo fallì costringendo i promotori a fuggire in Portogallo.
Monumenti e luoghi di interesse
La Catedral de San Juan, gotica eretta fra il 1232 e il 1284 è un massiccio edificio con facciata e abside rinascimentali, una forte torre, un chiostro del XVI secolo decorato con azulejos e, all'interno, diverse opere d'arte interessanti. Nella sala del Capitolo c'è il Museo diocesano con oggetti d'arte sacra e diversi quadri di Luis de Morales.
La "Puerta de las Palmas", eretta da Filippo II nel 1551, ha due torrioni cilindrici a merlatura araba che servirono da prigioni reali per i rei dei delitti più gravi.
Il "Ponte sulla Guadiana" che s'imbocca subito dopo la porta è lungo 582 metri, ha 32 archi e fu costruito nel 1596 su progetto del famoso architetto Juan de Herrera (1530-1596).
L' "Alcazaba" è l'antica fortezza posta in posizione elevata sulla città araba di cui restano la grande porta detta del Capitel, una torre poderosa con campana detta popolarmente Espantaperros (spaventacani) e parti di mura con bastioni di rinforzo; è circondata da giardini ed è il monumento rappresentativo della città.
Il "Museo Arqueologico" ha sede nei giardini dell'Alcazaba in un'antica moschea detta La Galera, che utilizza colonne romane e capitelli visigoti e contiene reperti preistorici, romani, e materiali visigoti e arabi.
Numerosi sono i "conventi" con chiese o cappelle: delle "Adoratrici" con una piccola chiesa del XVI secolo, delle carmelitane del XVIII, delle Descalzas moderno del 1919, de Santa Ana del 1512.
Il "Museo de Bellas Artes" è in un edificio nuovo del 1970 e raccoglie opere di pittura e scultura di artisti estremegni dei secoli XIX - XX. Per ingentilire la città, che risulta molto austera, si è provveduto a dotarla di monumenti e fontane monumentali: il monumento dedicato al pittore Adelardo Covarsi che rappresenta una scena di caccia, la fontana della Vittoria rappresentata mentre alza verso l'alto una spada poggiando su una base di granito a forma di prua di nave, la statua di Porrino da Badajoz, la fontana La Ciudad y el rio (la citta e il fiume) con statue bronzee.
Feste
Come in tutte le città spagnole anche a Badajoz si organizzano con cura le feste patronali e quelle della Semana Santa che non si discostano da quelle delle altre città. La domenica delle Palme vengono adornati balconi e finestre di rami di palme che vengono poi lasciate fino a consumazione. Dal lunedì fino al Venerdì Santo ogni giorno si hanno folkloristiche processioni dei vari quartieri precedute dai tamburini che battono un ritmo funebre e dai pasos pesanti e grandi gruppi lignei che rappresentano scene della Passione tolti dalle chiese dove sono custoditi portati a braccia e seguiti da incapucciati in ricchi costumi.
Altre feste sono quelle di San Juan in giugno con la celebrazione di corride, balli e danze, della Navidad il Natale con fastose celebrazioni religiose, luminarie e fuochi artificiali, del carnevale che oltre alle solite feste ha la singolarità dell' entierro de la sardina (seppellimento della sardina) nell'ultima notte di carnevale in cui tradizionalmente un gruppo di persone vestite a lutto fra scherzi e battute provvedeva a seppellire un fantoccio di carnevale entro una bara costituita da un truogolo per maiali, non si sa perché il fantoccio venne chiamato sardina e oggi invece del fantoccio si mette un immagine di sardina entro la bara del truogolo.
È pure singolare la festa Al Mossarra in cui si rievoca la fondazione della città nell'Alcazaba dove si incontra due fazioni: quella di Marvan, il fodatore, composta da bianchi e mori in costumi dell'epoca a lui favorevoli e la fazione di Omeya gruppo di persone che rappresentano una corte musulmana.
A Badajoz si fanno anche tre romerias con le modalità seguite anche nelle altre città spagnole si tratta di pellegrinaggi a piedi o con mezzi di trasporto a Santuari della zona che ai riti religiosi uniscono feste con colazioni sull'erba, danze e canti, se sono svolte a piedi alla partenza al mattino vengono distribuiti panini, bocconcini fritti e liquore d'anice come generi di conforto, finiti il viaggio e i riti religiosi segue la colazione con viveri trasportati da un carro al seguito e la festa. Le romerias di Badajoz sono al Santuario di San Isidro alla pradera del santo di cui si può avere un'idea dal famoso dipinto del Goya dal titolo La pradera de San Isidro, quella de la Botea e quella di San Vicente de Alcantara.
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