Bari

La città si affaccia sul Mar Adriatico per una lunghezza di 42 chilometri, fra i comuni di Giovinazzo, a nord, e Mola di Bari, a sud.
Il territorio comunale è al centro di una vasta area pianeggiante e depressa, la conca di Bari. Tuttavia, nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni chilometri nell'entroterra e fino ai centri di Bitritto, Modugno e Bitonto, incontrando così i primi dolci pendii della Murgia barese.
La conformazione della città viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano, Bari vecchia.

La città di Bari è caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati calde, lunghe e molto spesso umide.
In quanto città di mare Bari, grazie all'azione mitigatrice dell'Adriatico da cui è bagnata, presenta un clima più tipicamente marittimo, con escursioni termiche stagionali meno spiccate.

Storia


Bari - nome greco Βαριον (Barion), nome latino Barium.
Trafugamento e culto delle reliquie di San Nicola di Myra
San Nicola veneratissimo tra cattolici, ortodossi e protestanti, è considerato il protettore delle ragazze e dei naviganti. La vicenda del trafugamento della salma è adombrata da sospetti circa l'attendibilità storica di determinate notizie che oggi si ritengono indiscutibili. La tradizione vuole che quando Myra cadde in mano musulmana, Bari e Venezia, città rivali, entrarono in competizione per il possesso delle reliquie. È noto che la spedizione barese formata da 62 marinai, battendo sul tempo i Veneziani, riuscì ad impadronirsi per prima delle spoglie del Santo, che il 9 maggio 1087, furono depositate in una Chiesa di benedettini sotto la custodia dell'abate Elia. La leggenda narra altresì che le spoglie furono collocate nel luogo in cui si fermarono i buoi che trainavano il corpo del Santo. L'abate (poi vescovo di Bari) iniziò la costruzione di una nuova Chiesa. L'edificazione terminata entro poco, consentì la consacrazione che fu operata nel 1089 da Papa Urbano II. Solo dopo fu edificata l'attuale Basilica romanica. Ancora oggi sono custodite, sotto l'altare della cripta, le ossa del Santo patrono della città. Proprio da queste ossa i monaci avrebbero estratto un liquido dalle potenzialità taumaturgiche, chiamato manna.

A questa vicenda vanno ricondotte le qualità di taumaturgo attribuite a San Nicola.
Non sono chiare le origini di Bari: dagli scavi nell'area della chiesa di San Pietro, nella città vecchia, sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'età del bronzo, appartenente al popolo dei Peucezi.
Entrata a far parte del dominio romano, nel III secolo a.C. come municipium, Barium si sviluppò in seguito alla costruzione della via Traiana.
Dal IV secolo fu sede episcopale e dopo la caduta dell'impero romano fu contesa tra Longobardi e Bizantini (l'attuale struttura della "città vecchia" risale a quest'epoca, e si articola intorno alla corte del Catapano) che nel 669 con l'imperatore Costante II la saccheggiarono.
Successivamente fu in mano dei Berberi (dal 847 al 871 fu sede di un emirato[5]) e quindi dei duchi di Benevento. Nel 875 tornò ai Bizantini che la crearono capitale del tema di Longobardia, comprendente l'Apulia e la Lucania.
Liberata, dopo sei mesi di assedio dai Saraceni, dalla flotta veneziana, nel 1002 si ribellò sotto la guida di Melo di Bari (nobile barese) al governo fiscale del catapano greco, riuscendo nel 1018 ad ottenere la propria autonomia.
Conquistata nel 1071 da Roberto il Guiscardo, a partire dal 1171 passò sotto il dominio normanno e nel 1087 vi furono portate le spoglie di san Nicola di Myra.

Tra il XII e il XIV secolo fu porto di partenza per le Crociate.
Nel 1098 nella cripta della nuova basilica di San Nicola, si riunì il famoso concilio presieduto da papa Urbano II, al quale intervennero oltre 180 vescovi riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti ai rapporti tra la Chiesa Ortodossa e Chiesa Romana all'indomani dello scisma.
Distrutta da Guglielmo il Malo, tornò a rifiorire in epoca sveva, intorno al castello fatto erigere da Federico II su preesistenti fortificazioni normanne.
Un lungo periodo di decadenza caratterizzò a Alduino de Candida, Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dall 1284, le dominazioni angioina, aragonese, e spagnola, interrotto dallo splendore sotto gli Sforza, con le duchesse Isabella d'Aragona e Bona Sforza.
Il 25 aprile del 1813, con Gioacchino Murat, fu posta la prima pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo murattiano"), caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli allora 18.000 abitanti ai 94.000 dell'inizio del XX secolo: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono sede edifici e istituzioni pubbliche (Teatro Piccinni, la camera di commercio, l'Acquedotto pugliese, il Teatro Petruzzelli, l'Università degli Studi) e la casa editrice Laterza.
Durante il ventennio fascista fu costruito il lungomare monumentale ed inaugurata la Fiera del Levante, con la quale prese vita il disegno di "Bari porta d'oriente", consacrato negli anni recenti dal ruolo di "European gateway" assegnato dall'Unione Europea.
A metà del XX secolo la città si era espansa ulteriormente, in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400.000 abitanti negli anni settanta e ottanta.
La città, fatta metropoli, affronta i fenomeni del pendolarismo e della deurbanizzazione, mentre crescono il terziario e l'area industriale. A causa della sua posizione Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'est. Il 6 agosto 1991 sbarca nel porto la nave Vlora, carica di oltre ventimila Albanesi.
Alle porte del 2000 il centro storico viene ristrutturato e restituito a nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo rinnovamento infrastrutturale che coinvolge porto, aeroporto, interporto e ferrovia.


Il secondo conflitto mondiale a Bari


Bari e tutta la provincia vissero con particolare apprensione e forte incertezza gli anni che videro l'Italia prendere parte ad uno tra i peggiori disastri dell'umanità intera, la seconda guerra mondiale. Sono ancora presenti nella memoria dei più anziani baresi e di tutti coloro che vissero in prima persona quei momenti di forte ansia e timore che contraddistinguono ogni evento bellico. Il capoluogo pugliese, in quanto porto strategico come altre città quali Taranto - altro luogo privilegiato in quegli anni dagli eserciti susseguitisi nella penisola - dovette condividere una sempre costante inquietudine, accresciuta da spiacevoli e luttuosi eventi che segnarono profondamente tutta la cittadinanza. Qui di seguito sono riportate circostanze incresciose che è opportuno rilevare, di cui Bari fu, suo malgrado, protagonista impotente.

Nel corso della seconda guerra mondiale i porti di Bari e Taranto, come poc’anzi rilevato, erano considerati dalle forze alleate due fra i più attivi e strategicamente importanti di tutto il mezzogiorno italiano, anche per il cospicuo numero di mezzi e navi che i porti delle due città custodirono per tutta la durata del conflitto. Ambedue gli attracchi tuttavia furono teatro di diversi disastri navali e consuetudinari scenari bellici che, come spesso accade, penalizzarono soprattutto la popolazione locale. Bari visse due pesanti disastri navali, tra i quali il secondo fra i più disastrosi di tutta la guerra.
Il primo colpì la città pugliese il 9 aprile 1943 alle 11.57, allorché il piroscafo americano Charles Henderson esplose a causa di un incidente con il carico di materiale bellico. Pesante fu il tributo in vite umane. I morti (accertati), fra gli abitanti del vicino borgo antico e gli scaricatori del porto, furono 175 con 142 dispersi. In totale 317 persone furono travolte e uccise dalla devastante deflagrazione. Più di 600 i feriti gravi, migliaia in modo lieve. Un centinaio le vittime tra gli alleati. Oltretutto l'esplosione che investì tutto il borgo antico, provocò pesanti danni alla Cattedrale, alla Basilica di San Nicola e alla Chiesa russa.
Ma disastro ancor più grave fu quello che patì Bari il 2 dicembre 1943, a pochi mesi dall'esplosione della nave Henderson. Il porto di Bari in cui erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesantissimo bombardamento aereo, organizzato dalla Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca. Alle 19.25 di quel giorno una vera pioggia di ordigni, sganciati da più di cento aerei, investì le navi del porto che si concentravano compatte presso il molo foraneo. Non una bomba mancò l'obbiettivo in virtù del forte assembramento di mezzi. Le navi affondate furono 17 di cui 4 inglesi, 3 norvegesi, 3 italiane e 2 polacche. Tra le navi affondate vi era l'inglese John Harvey carica di bombe all'iprite. Il numero di vittime non è mai stato accertato; i morti ammonterebbero a circa 500, mentre i feriti a 2000. Per la gravità delle consegueze, il disastro di Bari è conosciuto tra i più tragici bombardamenti navali della seconda guerra mondiale insieme all'attacco di Pearl Harbor, in cui le navi affondate furono parimenti 17, e l'attacco alla flotta italiana a Taranto del 1940.


Il Congresso antifascista di Bari


Durante le operazioni belliche, in seguito all'armistizio di Cassibile stipulato l'8 settembre 1943, e precisamente nei giorni 28-29 gennaio 1944, si tenne a Bari (in quegli anni infatti la città era uno dei centri di maggiore attività politica nell'Italia occupata dagli Alleati), il congresso dei comitati provinciali di liberazione, che volle definire per i partiti antifascisti (escluso il PRI) le linee direttive comuni della futura azione politica nazionale: abdicazione di Vittorio Emanuele III e formazione di un governo che fosse espressione politica dei comitati di liberazione, dotato di pieni poteri al fine di intensificare lo sforzo bellico e di preparare la nuova Costituzione. La maggior parte di questi avvenimenti fu commentata e trasmessa da Radio Bari che dal settembre del 1943 era diventata la prima radio dell'Italia libera, anche se operava sotto il controllo degli Alleati.


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Guida turistica Bari

Bari

Bari is the capital city of the province of Bari and of the Apulia (or, in Italian, Puglia) region, on the Adriatic sea, in Italy. It is the second economic centre of southern Italy and is well known as a port and university city, as well as the city of Saint Nicholas of Bari. The city itself has a decreasing population of 328,458 over 116 km, while the fast-growing urban area counts 653,028 inhabitants over 203 km. Another 500.000 people live in the metropolitan area.

Bari consists of four different parts. On the north, the closely built old town on the peninsula between two modern harbours, with the splendid Basilica of San Nicola (Saint Nicholas), the Cathedral of San Sabino (1035 - 1171) and the Castello Svevo of Frederick II, is now also one of the major nightlife districts. The Murattiano section to the south, the modern heart of the city, is laid out on a rectangular plan with a promenade on the sea, and the major shopping district (the via Sparano and via Argiro). The more modern city surrounding this center was the result of chaotic development during the 1960s and 1970s over the old suburbs that had developed along roads splaying outwards from gates in the city walls. Finally, the outer suburbs have been in rapid development during the 1990s. The city has a redeveloped airport named after Pope John Paul II, Karol Wojtyla Airport, with connections to many european destinations.


Main sights Bari


Basilica of San Nicola
The Basilica of San Nicola (Saint Nicholas) was founded in 1087 to receive the relics of this saint, which were brought from Myra in Lycia, and now lie beneath the altar in the crypt, where are buried the Topins, which are a legacy of old thieves converted to good faith. The church is one of the four Palatine churches of Apulia (the others being the cathedrals of Acquaviva delle Fonti and Altamura, and the church of Monte Sant'Angelo sul Gargano.


Cathedral of St. Sabinus
The church of St. Sabinus (the current Duomo of the city) was begun in Byzantine style in 1034, but was destroyed in the sack of the city of 1156. A new building was thus built between 1170-1178, partially inspiring to that of San Nicola. Of the original edifice, only traces of the pavement are today visible in the transept.

An important example of Apulian Romanesque architecture, the church has a simple Romanesque faade with three portals; in the upper part is a rose window decorated with monstruous and fantasy figures. The interior has a nave and two aisles, divided by sixteen columns with arcades. The crypt houses the relics of St. Sabinus and the icon of the Madonna Odigitria.

The interior and the faade were redecorated in Baroque style during the 18th century, but these additions were deleted in the 1950s restoration.


Petruzzelli Theatre
Fire-bombed in the early 1990s, the Petruzzelli theatre had been one of the grandest opera houses in Italy after La Scala in Milan and the San Carlo Theatre in Naples. Host to many famous opera and ballet greats throughout the last century, the shell of the Petruzzelli in Corso Cavour is subject to an ongoing restructuing project. Although seemingly slow, the theatre should re-open its doors before 2010.


Castello Normanno Svevo
The Norman-Hohenstaufen Castle, well-known as Castello Svevo, was built by Roger II of Sicily around 1131. Destroyed in 1156, it was rebuilt by Frederick II of Hohenstaufen. The castle now serves as a gallery for a variety of temporary exhibitions in the city.


Barivecchia
Barivecchia, or Old Bari, is a sprawl of streets and passageways making up the section of the city to the North of the modern Murat area. Barivecchia was until fairly recently considered a no-go area by many of Bari's residents due to the high levels of petty crime. A large-scale redevelopment plan beginning with a new sewerage system and followed by the development of the two main squares, Piazza Mercantile and Piazza Ferrarese has seen the opening of many pubs and other venues. This has been welcomed by many who claim that the social life of the city, and in particular the experince for tourists in Bari, has been improved and that jobs and revenue have been created. Others point out the effects of late-night noise in the enclosed squares and criticise development based mainly on pubs and other such premises.


Other Bari
- Teatro Margherita.
- Teatro Piccinni.
- Santa Chiara, once church of the Teutonic Knights (as Santa maria degli Alemanni) and now closed. It was restored in 1539.

The medieval church of San Marco dei Veneziani, with a notable rose window in the faade.

- San Giorgio degli Armeni
- Santa Teresa dei Maschi, the main Baroque church in the city (1690-1696).
Pane e Pomodoro Beach is the main beach within reach of the city. Its reputation has for several years suffered from the apparent presence of asbestos from nearby industrial plants.
The eastern seafront skyline of Bari had, until spring 2006, been dominated by the monsterous apartment complex known as Punta Perotti - a creation of the Matarrese construction empire. Clearly in violation of several fundamental Italian building regulations, Punta Perotti became the focus of a political and environmental movement calling for its demolition. After years of legal rangling between the Matarrese firm, Bari Council and environmental groups such as Save the Earth, the court ruled in favour of its demolition and thousands gathered on the Bari seafront in April 2006 to see the event.
The grid-shaped Murat city Centre of Bari is said to be the largest shopping centre in all of Italy and contains a large number of high-street stores and smaller shops with particular attention to high fashion and tailoring. Bari has recently seen a proliferation of out of town hypermarkets with all manner of shops and superstores attached to them.


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