Bologna

Bologna (BulÃ¥ggna in bolognese) è un comune di 374.425 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia (BO) nonché della regione Emilia-Romagna.

Antichissima città universitaria (già dal XI secolo), ospita numerosissimi studenti che le conferiscono ricchezza e animano la sua vita culturale e sociale. Nota per le sue torri ed i suoi portici (oltre 38 Km nel solo centro storico, unica città al mondo con il centro storico interamente servito da portici), fra i quali si annovera quello più lungo al mondo (Portico di San Luca, di complessivi 3.500 m per 666 arcate).

La zona di Bologna risulta abitata fin dal IX secolo a.C., come risulta dagli scavi effettuati a partire da metà '800 nella vicina Villanova, frazione di Castenaso. In questo periodo, e fino al VI secolo a.C., l'insediamento appartiene alla fase indicata appunto come villanoviana ed è sparso in vari nuclei. Nel VII-VI secolo a.C. abbiamo testimonianze di un'apertura ai modelli artistici della vicina Etruria: anche la composizione etnica della popolazione cambia, passando dagli Umbri agli Etruschi che la battezzarono Felsina.

Successivamente (V-IV secolo a.C.), con la discesa dei Galli nella penisola gli Etruschi vengono progressivamente messi in minoranza, e il dominio gallico sulla zona durerà fino al 196 a.C., anno in cui i Galli Boi vengono scacciati dai Romani. Nel 189 a.C. questi ultimi fondarono sul sito una colonia di diritto latino a cui diedero il nome di Bononia.

Dopo la caduta dell'Impero, fu soggetta ad Odoacre, a Teodorico il Grande (493-526), a Bisanzio e infine, nel 727, ai Longobardi, nella cui ottica era solo un centro militare. Nel 774 la città capitola davanti a Carlomagno, che la consegna al papa Adriano I.

Ripopolatasi nel X secolo, Bologna inizia a nutrire aspirazioni comunali, che riuscirà ad affermare alla morte di Matilde di Canossa, nel 1115, ottenendo l'anno successivo una serie di concessioni giurisdizionali ed economiche dall'imperatore Enrico V. Il comune partecipò alla lotta contro il Barbarossa, conclusasi con la pace di Costanza nel 1183, dopo la quale conobbe una forte espansione, anche edilizia (periodo delle case-torri): fu uno dei principali centri di scambio commerciale grazie a canali che permettevano il transito di grandi quantità di merci. Basti considerare che alla fine del XIII secolo, con i suoi 50.000, forse 60.000 abitanti era la quinta città europea per popolazione (dopo Cordoba, Parigi, Venezia e Firenze), al pari con Milano ed era il maggior centro industriale tessile d'Italia.

Il complesso sistema di approvvigionamento idrico di cui era dotata la città, mediante una sviluppata rete di canali tra le più avanzate in Europa, si riforniva d'acqua dai torrenti Savena e Aposa e dal fiume Reno (come il Canale Navile ed il Canale di Savena). Questa energia idraulica serviva ad alimentare numerosi mulini per la fiorentissima industria tessile serica e per il trasporto di merci. Dei canali di Bologna (ora quasi tutti interrati) rimangono oggi tracce nella toponomastica.

Nel 1088 fu fondata a Bologna quella che è riconosciuta come la prima università del mondo occidentale (Alma mater studiorum).

Nel XIII secolo, Bologna fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, con alterne fortune. Ad esempio: se, nel 1249, i bolognesi riuscirono addirittura a catturare Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II del Sacro Romano Impero; nel 1275, invece, dopo un tentativo, fallito, della guelfa Bologna di attaccare la ghibellina Forlì, le truppe ghibelline di Guido da Montefeltro, di Maghinardo Pagani e di Teodorico degli Ordelaffi, misero in fuga i bolognesi presso il fiume Senio, al ponte di San Procolo. La rotta fu tanto grave che il carroccio dei bolognesi venne portato in trionfo a Forlì.

Nel 1256 il Primo Capitano del Popolo (Giordano Lucino) promulga la "Legge del Paradiso" che riscatta i servi della gleba.

Nel 1337 ha inizio la signoria dei Pepoli, definita da alcuni studiosi una "criptosignoria" perché la famiglia cerca di governare ponendosi come primi tra pari piuttosto che come veri e propri signori della città. La signoria presenta forti elementi di continuità col passato, e resisterà fino al 28 marzo 1401 quando diventeranno signori di Bologna i Bentivoglio.

Nel 1500 passa allo Stato Pontificio fino al 1796 quando arrivano a Bologna le truppe francesi ma, dopo il Congresso di Vienna (1815) la città ritorna alla Chiesa. Vi si stabiliranno gli Austriaci, per essere poi annessa al Regno d'Italia nel 1860.



Storia recente

Durante l'amministrazione di Renato Zangheri, il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla stazione centrale di Bologna causando 85 morti, per quella che passerà alla storia come Strage di Bologna.

Nel 1999 il centro sinistra, dopo un mandato amministrativo giudicato negativamente dagli elettori e con una candidatura debole, perse le elezioni comunali a favore della coalizione di centro destra guidata dalla lista civica facente capo a Giorgio Guazzaloca. L'esperienza del centro destra parve essere bocciata degli elettori bolognesi: nel 2004 la vittoria elettorale di Sergio Cofferati ha riportato il centro sinistra a Palazzo d'Accursio.

Bologna è stata fra le prime a sperimentare il concetto di trasporto pubblico gratuito e a istituire una rete civica con la fornitura di connessione Internet gratuita per i cittadini.

Nell'ottica di questa tradizione di avanguardia per le politiche cittadine, l'amministrazione Cofferati ha annunciato, nel 2006, di voler introdurre, per prima in Italia, un sistema di pedaggio urbano (cioè un biglietto d'ingresso per entrare nel centro della città e scoraggiare così l'uso del mezzo privato).

Bologna è sempre stata all'avanguardia anche per quanto riguarda i servizi sociali e l'assistenza alle persone senza fissa dimora. Nel 1993 a Bologna è nato Piazza Grande, il primo giornale di strada italiano. Scrivono, stampano e vendono il giornale le persone che vivono in strada. Il giornale rappresenta per loro un modo per guadagnare, ma anche per portare il loro punto di vista, quello degli esclusi, sulle cose della società. Il giornale viene prodotto dall'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus, che fornisce ai senza tetto di Bologna molti altri servizi, tra cui una sartoria, che regala coperte, sacchi a pelo e vestit a chi ne ha bisogno, e un servizio mobile, che la sera distribuisce pasti e bevande a chi dorme in stazione, e sotto ai portici della città. La stessa associazione ha dato vita nel 2001 ad Avvocato di strada, un progetto di tutela legale gratuita destinata alle persone che vivono in strada. In pochi anni da Bologna il progetto si è allargato a molte altre città italiane.


I portici, le mura e l'architettura


Bologna è la città dei portici. Li si trova in quasi tutte le vie del centro e la loro origine è da attribuirsi alla forte espansione che ebbe la città nel tardo medioevo, quando la città e la fiorente università divennero un polo ambito per studiosi e letterati di tutta l'Europa, ma anche per la popolazione proveniente dalla campagna.

Di qui la necessità di sfruttare al meglio gli spazi e aumentare la capienza delle case espandendo i piani superiori al piano terra, dapprima con la creazione di sporti in legno sorretti da travature, e successivamente da portici sorretti da colonne. Peraltro i portici, come anche in altre città vicinanti, costituirono anche un sistema pressoché spontaneo di camminamenti coperti, consentendo perciò di percorrere buona parte delle strade al riparo da pioggia e neve.

La struttura romana della città non è più visibile dato che la fisionomia attuale del vasto centro storico si è sviluppata nel XI e XII secolo. Bologna ebbe tre cerchie di mura: la più antica era costruita in selenite e risale all'epoca di Teodorico. Queste furono distrutte per ordine di Federico Barbarossa e al loro posto vennero costruite le più ampie mura dei Torresotti (XII secolo).

La terza e ultima più grande cerchia di mura risale al XIII e XIV secolo: e non ebbe mai una efficacia difensiva. Di essa - dopo il discutibile abbattimento avvenuto all'inizio del XX secolo - sono rimaste dieci delle dodici porte e alcuni piccoli tratti.

Entro il tracciato di queste mura il tessuto urbano della città è rimasto in gran parte intatto: è questo che lo rende particolare, con i suoi 38 chilometri di portici.


Le torri


Le torri gentilizie di Bologna di origine medioevale sono uno dei tratti più caratteristici della città. Nel medioevo si contavano più di 180 torri (una enormità rispetto all'estensione della città di allora). Di esse purtroppo se ne sono salvate solo diciassette. Fra le torri superstiti si possono citare la Torre Altabella (61 metri di altezza), la Torre Prendiparte (60 m), e le ben più note Torre degli Asinelli e Garisenda.

Le due torri sono i monumenti simbolo della città: la Torre degli Asinelli (alta 97 metri) e la Torre della Garisenda (in origine alta 60 metri, ora 48) edificate per volere di nobili ghibellini nel XII secolo. La più pendente delle due, la Garisenda, fu citata più volte da Dante Alighieri, nella Divina Commedia (Inferno, XXXI, 136-140) e nelle Rime, a riprova del suo soggiorno a Bologna.


Le chiese


In Piazza Maggiore si trova la gotica e imponente (è la quinta chiesa più grande del mondo) basilica di San Petronio costruita per volere del Comune (e infatti le abitazioni presenti sul terreno in cui edificare furono acquistate con soldi pubblici) fra il 1390 ed il 1659. Presenta un portale decorato da bassorilievi di Jacopo della Quercia, mentre all'interno si trovano una meridiana progettata da Giovanni Domenico Cassini e alcune cappelle notevolmente decorate; un affresco quattrocentesco di Giovanni da Modena collocato nella Cappella Bolognini e rappresentante tra le altre cose il Profeta Maometto tra i condannati agli Inferi è diventato noto nel 2002 quando, secondo alcune intercettazioni della Polizia, ha rischiato di essere l'obiettivo di un attentato da parte di un gruppo terroristico affiliato ad Al Qaeda.
Nella stessa area si trovano la fontana del Nettuno, opera del Giambologna; il Palazzo Comunale (XIII e XV secolo) e il Palazzo del Podestà, riedificato nel 1845 accanto al duecentesco Palazzo Re Enzo.

Di notevole interesse la chiesa di San Francesco del XIII secolo (anche se ha subito notevoli interventi nel XIX secolo e nel secondo dopoguerra), primo esempio di gotico francese in Italia, e gli adiacenti i monumenti funebri dei glossatori, e la chiesa di San Domenico del XIII secolo, con l'arca in cui sono conservate le spoglie del santo: il sarcofago fu realizzato nel 1264-1267 da Nicola Pisano e bottega, mentre la cimasa è opera di Niccolò dell'Arca, fu iniziata nel 1469 e, essendo rimasta incompiuta dopo la sua morte nel 1494, è completata da alcune piccole statue di Michelangelo; all'interno della basilica, da notare anche il Sepolcro Tartagni di Francesco di Simone Ferrucci.

In piazza Santo Stefano spicca il complesso di Santo Stefano, noto anche come "le Sette Chiese" a causa della sua notevole articolazione in numerose chiese e cappelle collegate da un cortile e da un chiostro. Il nucleo originale fu edificato nel VIII secolo su un tempio pagano dedicato ad Iside; l'impianto architettonico principale è marcatamente romanico, nonostante alcune modifiche successive. Qui erano conservate fino al 2000 le spoglie di San Petronio, ora traslate nella omonima basilica; alcune cappelle del complesso sono dedicate ai caduti italiani nei conflitti mondiali.

Notevoli anche la cattedrale San Pietro (ricostruita al XVII secolo); San Giacomo Maggiore (1263), in stile gotico e con elegante portico rinascimentale; Santa Maria dei Servi (eretta tra il XIV ed il XVI secolo), con una Maestà di Cimabue e un suggestivo quadriportico; Santa Maria della Vita (è la chiesa del primo ospedale di Bologna, fondato nel 1260), al cui interno si trovano le preziosissime terracotte delle Marie Piangenti, note come Compianto sul Cristo morto e realizzate da Niccolò dell'Arca nel 1463.

Sul Colle della Guardia a circa 300 m s.l.m. e a sud-ovest del centro storico si trova il caratteristico santuario della Madonna di San Luca (1723), che si raggiunge per una via porticata del XVII e XVIII secolo, che con i suoi 3,7 km e 666 archi è il portico più lungo al mondo.

Su un colle adiacente al Colle della Guardia, sorge l'Eremo di Ronzano, tipico convento di campagna costruito nel 1140 e riconsacrato ai frati Servi di Maria dal 1921. Oggi ospita il nuovo centro di genetica d'eccellenza dell'Università di Bologna


Palazzi e ville storici


La maggior parte palazzi di Bologna risalgono principalmente all'epoca in cui la città era inglobata nello Stato della Chiesa tra il XVI e il XVIII secolo ed appartenevano alle 50 famiglie senatorie che governavano Bologna a quei tempi. Alcuni furono costruiti altri, già presenti, solo ammodernati. I Bentivoglio precedentemente furono tra le prime famiglie a costruirsi un loro palazzo che però fu distrutto e le macerie si trovano ai Giardini del Guasto dei Bentivoglio, dietro il Teatro Comunale.

Per quanto riguarda le ville, in molti casi si tratta di antichi conventi o luoghi di culto che, in età napoleonica, vennero venduti a privati e in qualche occasione trasformati appunto in ville.

- Palazzo d'Accursio (o Comunale)
- Palazzo dell'Archiginnasio
- Palazzo Baciocchi o di Giustizia
- Palazzo dei Banchi
- Palazzo Bevilacqua
- Palazzo Bocchi
- Corte Isolani
- Collegio di Spagna
- Palazzo Davia Bargellini
- Palazzo Fava
- Palazzo Felicini - Fibbia (Calzolari)
- Palazzo Ghisilardi - Fava
- Casa di Giosuè Carducci
- Palazzo Grassi
- Palazzo Hercolani
- Palazzo Magnani Salem
- Palazzo Malvezzi de'Medici
- Loggia dei Mercanti
- Palazzo dei Notai
- Palazzo Pepoli Campogrande
- Palazzo del Podestà
- Palazzo Poggi
- Palazzo Re Enzo
- Palazzo di Residenza della Cassa di Risparmio di Bologna
- Palazzina della Viola
- Villa Aldini
- Villa Aldrovandi Mazzacorati
- Villa Cassarini
- Villa Gandolfi (o Pallavicini)
- Villa Impero
- Villa delle Rose
- Villa Spada


Musei e biblioteche


Bologna è una città dal sistema museale molto attivo ed espanso, costituito da ben 43 musei (per lo più Comunali e Universitari) sempre curati ed aggiornati e nei quali, accanto alle ricche collezioni permanenti, stazionano spesso importanti e interessanti mostre.

I principali musei sono: le Collezioni Comunali d'Arte, il Museo Civico Archeologico (con collezioni di epoca romana, etrusca e preistorica), il Museo Civico Medievale, la Pinacoteca Nazionale di Bologna (con opere dei Carracci, Giotto, Vitale da Bologna, Raffaello, Guido Reni, Parmigianino), il Museo Morandi, il Museo Civico d'Arte Industriale Davia Bargellini, il Museo del Patrimonio Industriale alla Fornace Galotti, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna. L'Università ha un numero elevatissimo di propri musei e biblioteche, quasi uno per ogni facoltà, a cui si aggiungono i musei religiosi.
Fra le biblioteche si segnalano la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio e la moderna Biblioteca Sala Borsa (inaugurata nel 2001). Mentre la più fornita (oltre 1.300.000 libri) è la Biblioteca Universitaria di Bologna dell'Alma Mater Studiorum.
Di notevole interesse è anche la Cineteca di Bologna, istituzione comunale dedicata al cinema ed alla filmografia.

Di recente costituzione è anche l'interessante Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, che, insieme al Conservatorio Giovanni Battista Martini detiene un notevole insieme di collezioni musicali (libri, strumenti musicali, quadri).

Altri musei:

- Casa Carducci
- Collezioni dell'Accademia Clementina e Belle Arti
- Donazione "Putti" e Raccolta "Rizzoli Codivilla"
- Museo Apistico
- Museo "Aldovrandi"
- Museo "C. Taruffi"
- Museo Civico del Risorgimento
- Museo degli Studenti e della Goliardia
- Museo dell'Istituto di Anatomia Umana Normale
- Museo delle Navi e delle Antiche Carte Geografiche
- Museo di Anatomia Comparata
- Museo di Antropologia
- Museo di Fisica
- Museo di Mineralogia e Petrogradia "L. Bombicci"
- Museo di S. Domenico
- Museo di S. Giuseppe
- Museo di S. Petronio
- Museo di S. Stefano
- Museo di Zoologia
- Museo Marsilianot
- Museo Mille Voci e Mille Suoni
- Museo Missionario d'Arte Cinese
- Museo Paleontologico e Geologico "G. Cappellini"
- Museo Storico del Soldatino "M. Massacesi"
- Museo Storico Didattico della Tappezzeria
- Specola e Museo di Astronomia


Teatri


Il teatro è stata una forma di intrattenimento molto diffusa a Bologna fino dal Cinquecento. Il primo teatro pubblico fu il Teatro della Sala, attivo a partire dal 1547 nel Palazzo del Podestà.

Una figura molto importante del teatro bolognese e italiano fu Alfredo Testoni, il commediografo autore del "Cardinale Lambertini", grande successo teatrale sin dal 1905, riproposto poi sullo schermo dall'attore bolognese Gino Cervi.

Nel 1998 il Comune di Bologna ha dato vita al progetto "Bologna dei Teatri", un'associazione che riunisce le principali strutture teatrali della città. Si tratta di un circuito di teatri dall'offerta culturale variegata, che spazia dalla commedia dialettale bolognese alla danza contemporanea, ma con una strategia di comunicazione e promozione unitaria. In concreto, gli spettacoli in cartellone nei vari teatri aderenti al progetto vengono pubblicizzati settimanalmente attraverso una locandina unica.

I principali teatri di Bologna sono:

- Arena del Sole, dotato di due sale, con un repertorio generalista popolare e internazionale
- Teatro Alemanni, il tempio della commedia dialettale bolognese
- Teatro delle Celebrazioni, con un cartellone dedicato ai comici e alla danza contemporanea
- Teatro Comunale di Bologna, che ospita spettacoli musicali di opera lirica e musica sinfonica
- Teatro Dehon, che offre il cartellone più ampio, come generi teatrali e durata della stagione, e ospita le produzioni della compagnia del teatro
- Teatro Duse, teatro di prosa
- Teatro Testoni, dedicato agli spettacoli per i bambini e i ragazzi

Altri teatri o luoghi di spettacolo:



- Europauditorium
- Humusteater
- Teatro Manzoni, che ospita il programma di balletto organizzato dal - Teatro Comunale
- Teatro Medica Palace
- Teatro del Navile
- Teatro delle Moline
- Teatro San Leonardo, gestito dalla Scuola di Teatro di Bologna"Alessandra Galante Garrone" Teatro di prosa e nouveau cirque
- Teatro Ridotto
- Teatri di Vita, teatro-danza contemporaneo


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Guida turistica Bologna

Bologna

Bologna (IPA [bo'lo??a], from Latin Bononia, Bulåggna in Emiliano-Romagnolo) is the capital city of Emilia-Romagna in northern Italy, in the Pianura Padana, between the Po River and the Apennines, exactly between the Reno River and the Sàvena River.


History Bologna


Bologna was founded by the Etruscans with the name Felsina (ca. 534 BCE) in an area previously inhabited by the Villanovians, a people of farmers and shepherds. The Etruscan city grew around a sanctuary built on a hill, and was surrounded by a necropolis.

In the 4th century BC the city was conquered by the Boii, a Gallic tribe, whence the ancient name Bononia of the Roman colony founded in c. 189 BC. The settlers included 3,000 Latin families led by the consuls Lucius Valerius Flaccus, Marcus Atilius Seranus, and Lucius Valerius Tappo. The building of the Via Aemilia in 187 BC made Bologna a road hub, connected to Arezzo through the Via Flaminia minor and to Aquileia through the Via Aemilia Altinate.

In 88 BC the city became a municipium: it had a rectilinear street plan with six cardi and eight decumani (intersecting streets) which are still discernible today. During the Roman era, its population varied between c. 12,000 to c. 30,000. At its peak, it was the second city of Italy, and one of the most important of all the Empire, with various temples and baths, a theatre, and an arena. Pomponius Mela included Bononia among the five opulentissimae ("richest") cities of Italy. Although fire damaged the city during the reign of Claudius, the Roman Emperor Nero rebuilt it in the first century.

After a long decline, Bologna was reborn in the 5th century under bishop Petronius, who traditionally built the church of S. Stefano. After the fall of Rome, Bologna was a frontier stronghold of the Exarchate of Ravenna in the Po plain, and was defended by a line of walls which however did not enclose most of the ancient ruined Roman city. In 728, the city was conquered by the Lombard king Liutprand, becoming part of the Lombard Kingdom. The German newcomers formed a district called "addizione longobarda" near the complex of S. Stefano, where Charlemagne stayed in 786.

In the 11th century Bologna began to grow again as a free commune, joining the Lombard League against Frederick Barbarossa in 1164. In 1088 the Studio was founded, now the oldest university in Europe, which could boast notable scholars of the Middle Ages like Irnerius, and, among its students, Dante, Boccaccio and Petrarca. In the 12th century the expanding city needed a new line of walls, and another was completed in the 14th century.

In 1256 Bologna promulgated the Legge del Paradiso ("Paradise Law"), which abolished feudal serfdom and freed the slaves using public money. At that time the city centre was full of towers (perhaps 180), built by the leading families, notable public edifices, churches, and abbeys. In 1294, Bologna was perhaps the fifth or sixth largest city in Europe, after Cordoba, Paris, Venice, Florence, and, probably, Milan, with 60,000 - 70,000 inhabitants.

Like most Italian cities of that age, Bologna was torn by internal struggles, which lead to the expulsion of the Ghibelline family of Lambertazzi in 1274. After being crushed in the Battle of Zappolino by the Modenese in 1325, Bologna began to decay and asked the protection of the Pope at the beginning of the 14th century. In 1348, during the terrible European pestilence, about 30,000 inhabitants died.

After the happy years of the rule of Taddeo Pepoli (1337-1347), Bologna fell to the Visconti of Milan, but returned to the Papal orbit with Cardinal Gil de Albornoz in 1360. The following years saw an alternation of Republican governments like that of 1377, which was responsible for the building of the Basilica di San Petronio and the Loggia dei Mercanti, and Papal or Visconti restorations, while the city's families engaged in continual internecine fighting. In the middle of the 15th century the Bentivoglio family gained the rule of Bologna, reigning with Sante (1445-1462) and Giovanni II (1462-1506). This period was a flourishing one for the city, with the presence of notable architects and painters who made Bologna a true city of art. During the Renaissance, Bologna was the only Italian city that allowed women to excel in any profession. Women there had much more freedom than in other Italian cities; some even had the opportunity to earn a degree at the university.

Giovanni's reign ended in 1506 when the Papal troops of Julius II besieged Bologna and sacked the artistic treasures of his palace. From that point on, until the XVIII century, Bologna was part of the Papal States, ruled by a cardinal legato and by a Senate which every two months elected a gonfaloniere (judge), assisted by eight elder consuls. The city's prosperity continued, although a plague at the end of the 16th century reduced the population from 72,000 to 59,000, and another in 1630 to 47,000. The population later recovered to a stable 60,000-65,000. In 1564 the Piazza del Nettuno and the Palazzo dei Banchi were built, along with the Archiginnasio, the seat of the University. The period of Papal rule saw the construction of many churches and other religious establishments, and the renovation of older ones. Bologna had ninety-six convents, more than any other Italian city. Artists working in this age in Bologna established the Bolognese School that includes Annibale Carracci, Domenichino, Guercino and others of European fame.

With the rise of Napoleon, Bologna became the capital of the Repubblica Cispadana and, later, the second most important centre after Milan of the Repubblica Cisalpina and the Italian Kingdom. After the fall of Napoleon, Bologna suffered the Papal restoration, rebelling in 1831 and again 1849, when it temporarily expelled the Austrian garrisons which commanded the city until 1860. After a visit by Pope Pius IX in 1857, the city voted for annexation to the Kingdom of Sardinia on June 12, 1859, becoming part of the united Italy.

In the new political situation, Bologna gained importance for its cultural role and became an important commercial, industrial, and communications hub; its population began to grow again and at the beginning of the 20th century the old walls were destroyed (except for a few remaining sections) in order to build new houses for the population.

Though damaged during the closing battles of World War II, Bologna soon recovered and is now one of the richest, most civil, and well-planned cities of Italy.[citation needed]

On August 2, 1980, a massive bomb killed 86 people in the central train station in the city (see Bologna massacre). Only two months previously, Aerolinee Itavia Flight 870 crashed in suspicious circumstances enroute from Bologna to Palermo killing 81 people. The official verdict, released only in 1999, was that NATO forces accidentally shot the plane down.


Main sights Bologna


Until the late 19th century, when a large-scale urban reconstruction project was undertaken, Bologna remained one of the best-preserved medieval cities in Europe; to this day it remains unique in its historic value. Despite having suffered considerable bombing damage in 1944, Bologna's historic centre, Europe's second largest (after Venice), contains a wealth of important Medieval, Renaissance, and Baroque artistic monuments.

Bologna developed along the Via Emilia as an Etruscan and later Roman colony; the Via Emilia still runs straight through the city under the changing names of Strada Maggiore, Rizzoli, Ugo Bassi, and San Felice. Due to its Roman heritage, the central streets of Bologna, today largely pedestrianized, follow the grid pattern of the Roman settlement.

The original Roman ramparts were supplanted by a high medieval system of fortifications, remains of which are still visible, and finally by a third and final set of ramparts built in the 13th century, of which numerous sections survive. Over twenty medieval defensive towers, some of them leaning precariously, remain from the over two hundred that were constructed in the era preceding the security guaranteed by unified civic government.

Bologna is home to numerous important churches. An incomplete list includes:

- the basilica of San Petronio, one of the biggest in the World
- San Pietro Cathedral
- Santo Stefano basilica and sanctuary
- San Domenico basilica and sanctuary
- San Francesco basilica
- Santa Maria dei Servi basilica
- San Giacomo Maggiore basilica
- Beata Vergine di San Luca basilica and sanctuary, on Colle della Guardia
- San Michele in Bosco
- San Paolo the Great, basilica

The cityscape is further enriched by elegant and extensive arcades (or porticos), for which the city is famous. In total, there are some 38 kilometres of arcades in the city's historical center (over 45 km in the city proper), which make it possible to walk for long distances sheltered from rain, snow, or hot summer sun. The Portico of San Luca, the longest in the world (3.5 km, 666 arcades) connects the Porta Saragozza (one of the twelve gates of the ancient walls built in the middle ages, which circled a 7.5 km part of the city) with the San Luca Sanctuary, on Colle della Guardia, over the city (289 m/o.l.s.).

The Sanctuary of the Madonna di San Luca is a notable site, located just outside the main city on the Colle della Guardia (Guard Hill). Built in the 11th century, it was much enlarged in the 14th and 18th centuries. The interior contains works of several masters, but probably the most important is the painting of the Madonna with Child attributed to Luke the Evangelist. The best way to visit this Sanctuary is by foot; you can walk under the portico mentioned above.


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