Camogli (Camóggi in ligure) è un comune di 5.706 abitanti della Provincia di Genova.
Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la Città dei Mille Bianchi Velieri o la Gemma del Golfo Paradiso. Del territorio comunale fanno parte le seguenti località: Portofino Vetta, Punta Chiappa, Ruta, San Fruttuoso, San Rocco, Mortola, Case Rosse.
I suoi abitanti per tradizione locale vengono comunemente denominati camoglini in virtù dell'antico toponimo Cammugin del dialetto camoglino.
Geografia fisica
Il centro di Camogli è situato all'estremità occidentale del promontorio di Portofino, nella Riviera di Levante in Liguria. Appartiene a Camogli la parte più ampia del Parco naturale regionale di Portofino. Lo specchio acqueo antistante il promontorio fa parte dell'Area Marina Protetta di Portofino.
L'aspetto più rilevante della cittadina è la presenza di edifici colorati che si affacciano sulla spiaggia. I colori e le linee più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi del borgo e farvi ritorno dopo la pesca. La maggior parte degli edifici del centro storico sono stati edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche nel corso dei secoli. Spesso le aggiunte riguardavano anche singole stanze che modificavano l'aspetto sia interiore che esteriore dei palazzi. La nascita di un figlio di un navigante o quanto ricavato da un lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui nasceva una nuova appendice al palazzo esistente.
Nel 1913, secondo una moda il cui esempio più eclatante è la promenade di Nizza, vengono abbattuti i palazzi prospicienti il mare creando la passeggiata a mare, con la rotonda in stile littorio. La scelta dell'abbattimento fu dettata anche dallo stato in cui versavano gli immobili, strutture in legno e pietra da secoli preda di ondate e salsedine. La spiaggia, o perlomeno l'incremento della poca preesistente, si ebbe con il terreno di risulta della realizzazione del tracciato ferroviario, con l'apertura delle gallerie a levante (verso Santa Margherita Ligure) e a ponente (verso Recco).
La caratteristica degli edifici costruiti a breve distanza dal mare si deve però alle caratteristiche del territorio. Camogli è costruita lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare.
Questo aspetto orografico ha l'effetto di garantire a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico di molte località del Levante genovese, non riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura Padana a raggiungere la costa. Anche per questo Camogli è un'apprezzata località turistica.
Storia
Le origini del nome
Il toponimo Camogli è sicuramente di origine antica, ma dall'etimologia incerta e diverse sono le correnti di pensiero sul significato della parola stessa.
Numerosi studiosi fanno derivare il vocabolo da Camulo o Camulio, nome attribuito a Marte da Sabini ed Etruschi, oppure da Camolio, divinità Gallo-Celtica. Altri studi ritengono che la parola sia di origini greco-ligure e che significhi terra in basso da cam (in basso) e gi (terra). Questa traduzione coinciderebbe con la caratteristica topografica del borgo, a valle rispetto alla Rua (Ruta). Gli studiosi attuali forse erroneamente non ammettono più invece la teoria dello storico del 1800, Marchese Serra, secondo il quale Camogli si identificava con la lontana Casmona fondata dai Liguri Casmonati. In effetti la teoria della presunta lontananza di "Casmona" naufraga dinnanzi alle confutazioni che trovano "Casmona" indicante l'isola su cui sorge ancora oggi il Castello della Dragonara (con la pedissequa denominazione di "Casmonati" assunta dagli abitanti del luogo intorno al 1200), e "Ricina" come denominazione della vicina cittadina di Recco.
Ci sono poi le molto suggestive ma del tutto fantasiose derivazioni dal genovese, che fanno derivare la parola Camogli, (Camuggi, in genovese) da casa delle mogli, le quali rimanevano a casa da sole aspettando il ritorno dei mariti imbarcati, o da Cà a muggi ovvero case a mucchi, per la particolare disposizione delle case.
Il borgo di Camogli ha origini preistoriche, lo testimoniano le tre capanne del XIII e XII secolo a.C. individuate sul Castellaro. Nella stessa zona sono stati ritrovati reperti romani del II secolo a.C..
Già sotto il dominio dei vescovi di Milano intorno all'anno 1000, viene citata in un testo dell'epoca medievale dove compare con il nome di Vila Camuli ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che verrà assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438. Dal XVI secolo si unirà più strettamente a Genova, specie per le continue scorrerie del pirata turco Dragut. La città viene fortificata e il porto completato nel 1624.
Nel 1798, dopo la Battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte viene annientata, gli armatori camogliesi investono i propri capitali nella costruzione di velieri mercantili, arrivando a disporre di una flotta numerosa pari al doppio di quella dell'allora porto di Amburgo.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
Già nel 1856 la sua flotta è composta da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, unica al mondo, la quale resterà attiva fino al 1888. Con l'avvento della navigazione a vapore le attività tradizionali marinare camogliesi vengono, nel tempo, sostitutive al turismo.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Castello della Dragonara
Di origine medievale, il castello della Dragonara fu eretto nel XII secolo, qui i camogliesi si ritrovavano per eleggere i loro rappresentanti o si ritiravano in momenti di pericolo, all'interno delle mura. Fu assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e, dopo essere stato ricostruito, anche dal Ducato di Milano nel 1438. Nel XVI secolo venne infine adibito a prigione.
- Santuario di Nostra Signora del Boschetto
Luogo di culto per i credenti della zona, è stato edificato nel luogo dove secondo la tradizione apparve la Madonna. La chiesa, il cui impianto architettonico è risalente al 1631, è luogo di raccolta eccezionale di ex voto legati ad eventi di marineria, pesca e trasporto marittimo di ogni epoca. La struttura presenta una divisione a tre navate con decorazione in arte barocca e con una volta affrescata ritraente la scena dell'apparizione mariana.
È stato sede della Corale Trofello. Dinnanzi all'ingresso della chiesa, dotata di un pregevole sviluppo architettonico, troneggia un antico olmo, mantenuto nonostante un recente restyling del piazzale antistante. Nel piazzale stesso sono affiorate le vestigia di un preesistente edificio, probabilmente la prima cappelletta votiva legata all'apparizione della Beata Vergine. Recenti lavori di restauro ne permettono la visione.
- Chiesa "Millenaria"
La chiesa millenaria presso Ruta.
L'edificio, situato nella località di Ruta, è un antico edificio di culto risalente al XIII secolo e fino al 1627 fu l'unica chiesa del paese. La costruzione presenta uno stile architettonico in arte romanica, con navata centrale absidata e con pietre a vista, e l'attuale conservazione degli edifici è dovuto all'intervento di restauro effettuato nel 1906. I lavori si resero necessari a causa dell'abbandono dell'edificio dopo l'incendio appiccato dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, sul finire del XVIII secolo, al comando del generale Andrea Massena. Anticamente chiesa parrocchiale, dedicata a san Michele Arcangelo, è conosciuta localmente con il toponimo de "Chiesa Millenaria".
- Chiesa di San Rocco
La frazione di San Rocco e l'omonima chiesa.
La parrocchiale è situata presso l'omonima frazione e secondo alcune fonti già dal XV secolo esisteva sul luogo dell'odierna chiesa una edicola dedicata a san Rocco. L'odierna struttura fu costruita nel 1863 e sarà nel 1935 che divenne, tramite un apposito decreto arcivescovile del 17 aprile, parrocchia autonoma. La chiesa fu solennemente consacrata il 17 dicembre del 1963 dal cardinale e arcivescovo di Genova Giuseppe Siri.
All'interno è possibile ammirare l'altare maggiore che fu scolpito dallo scultore Bernardo Schiaffino ed eseguito originariamente per l'Università di Genova; l'opera verrà in seguito acquistata dagli abitanti della frazione camoglina e portata nella chiesa.
- Chiesa di San Nicolò di Capodimonte
L'antica chiesa romanica è situata lungo il sentiero che conduce dalla chiesa parrocchiale di san Rocco alla celebre Punta Chiappa. L'edificazione del tempio romanico è risalente al XII secolo ad opera dei monaci di san Rufo, sul luogo dove - secondo la tradizione locale - sorgeva una cappella intitolata a san Romolo. Secondo alcuni studi effettuati nell'antico luogo di culto, pare che qui vi fosse costituito un piccolo nucleo abitativo - quasi indipendente dal borgo camogliese - annesso all'adiacente monastero. A causa delle violente scorrerie dei pirati Saraceni l'intero complesso fu abbandonato nel corso del XV secolo, diventando quindi sede dei più diversi usi civili e religiosi. Nel 1870 la chiesa fu riaperta al culto religioso e posta a delicati restauri tra il 1925 e il 1926, quali la facciata in pietra viva e decorata con archetti a vista. L'interno del tempio - ad unica navata e con pianta a forma di T - è costituita interamente in pietra nera o ardesia presentando ancora oggi resti di antichi affreschi del Medioevo.
- Oratorio di San Prospero e Santa Caterina
Costruito nel XIV secolo, molto probabilmente nel 1420, e intitolato a san Prospero e santa Caterina è stato ampliato nel Settecento. All'esterno sulla facciata è presente un medaglione di marmo con Cristo Risorto, rinvenuto in mare nel 1932. All'interno decorazioni barocche, e un crocifisso ligneo del XV secolo e tele di scuola ligure del XVIII secolo.
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