Lo Stato d'Israele situato in Vicino Oriente sulla costa del Mare Mediterraneo. Esso confina con l'Egitto a Sud, la Giordania a Est, il Libano a Nord e la Siria a Nord-Est. Comprende nel proprio territorio la striscia di Gaza a Sud-Ovest e la Cisgiordania a Est, territori solo in parte autonomi, e le Alture del Golan, un tempo appartenute alla Siria. La popolazione di Israele al 30 giugno 2004 era stimata in 6.921.400 abitanti. Israele l'unico Stato a maggioranza ebraica al mondo. A seguito dell'esodo di gran parte della popolazione araba nel 1948 e nel 1967 e della massiccia immigrazione di Ebrei, gli Arabi musulmani e cristiani, assieme ai Drusi, rappresentano oggi circa il 20% della popolazione. Israele fu fondato nel 1948; i suoi confini e la sua stessa esistenza furono, e sono tuttora, oggetto di molti conflitti con i paesi limitrofi, Siria, Libano, Giordania ed Egitto.
Storia
Una serie di regni e stati ebraici (vedi Dodici trib di Israele) ebbe vita nella regione per oltre un millennio a partire dalla met del secondo millennio a.C. Ricordiamo per brevit il Regno di Israele distrutto nel 722 a.C., anno dell'invasione assira, e il Regno di Giuda (distrutto nel 607 a.C.). Questo, dopo l'esilio babilonese fu ricostruito nel 530 a.C., e fu posto sotto prottetorati diversi, dai Persiani ai Romani, fino al fallimento della grande rivolta ebraica contro l'Impero Romano, che provoc la massiccia espulsione degli Ebrei dalla loro patria o il loro volontario esilio (Diaspora ebraica).
Nel VII secolo, l'Impero Bizantino perse la regione per mano degli Arabi che, insediandosi, vi attrassero nuovi coloni, specialmente dalle regioni meridionali della Penisola araba. Dopo un fortunato periodo sotto il califfato omayyade, l'area decadde progressivamente in et abbaside, trovando una qualche nuova vitalit in periodo tulunide prima di ricadere sotto il controllo delle trib nomadi dei Banu Kalb e dei Banu Kilab.
Con le Crociate e le successive dominazioni Fatimidi, Zengidi, Ayyubidi e Mamelucchi, la regione riacquist una certa importanza. I nuovi dominatori Ottomani non furono invece del tutto all'altezza del compito, abbandonando l'amministrazione dell'area nelle poco capaci mani degli sconfitti Mamelucchi, trasformati in loro vassalli.
Malgrado un tentativo della dinastia khediviale di Mehmet Ali di annettersi la regione, grazie ad alcune azioni militari tentate dal figlio del fondatore Isma'l Pasci, gli Ottomani rimasero al potere fino alla I guerra mondiale che li vide soccombenti per la loro alleanza con gli Imperi Centrali.
Nell'immediato dopoguerra fu creato in Palestina e in Transgiordania un Mandato della Societ delle Nazioni, affidato alla Gran Bretagna, mentre in Siria un altro Mandato fu attribuito alla Francia.
La popolazione ebraica, ridottasi a circa 10.000 unit all'inizio del XIX secolo, ricominci ad aumentare alla fine dell'Ottocento. Fu in quel periodo che si svilupp il sionismo, movimento nazionale che auspicava la creazione di un'entit politica ebraica in Palestina e che ebbe da allora prima di Theodor Herlz e poi in David Ben Gurion il suoi promotori.
Alla fine della prima guerra mondiale, la Societ delle Nazioni trasferisce la Palestina, sotto il controllo dell'Impero britannico, togliendola all'Impero Ottomano. I Britannici, con la Dichiarazione Balfour, si erano fatti promotori della costituzione di una patria ( national home ) ebraica in Palestina. L'avvento del Nazismo e la tragedia della Shoah portarono ad un ulteriore flusso migratorio di ebrei provenienti da diverse nazioni europee incoraggiati anche da Ben Gurion che vedeva nell'immigrazione e nell'aumento della popolazione l'unico mezzo per Israele di affermarsi.
A seguito della massiccia immigrazione di popolazioni ebraiche provenienti in gran parte dall'Europa orientale, organizzata per lo pi dal movimento sionista, la popolazione ebraica nella regione che poi sarebbe divenuta Israele, pass dalle circa 80.000 unit registrate nel 1918 a 175.000 nel 1931 e a 400.000 nel 1936.
A tale movimento migratorio, a partire dal 1935 e sino al 1939, si oppose, anche con la violenza, la maggioranza araba della popolazione locale, dando vita a quella che fu poi definita come Grande rivolta araba (1935-1939), un'esplosione di violenza e terrore tesa sia a rivendicare l'indipendenza dal mandato britannico e la creazione di uno Stato indipendente palestinese, sia la fine dell'immigrazione ebraica e l'espulsione dei nuovi arrivati. Nel marzo 1939, alla fine della rivolta, secondo fonti britanniche, si contavano tra i caduti circa 5.000 Arabi, 400 ebrei, e 200 britannici, a cui andavano ad aggiungersi diverse centinaia di feriti da entrambe le parti.
Per porre fine a tale rivolta, nel 1939 l'amministrazione britannica pose forti limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni ad ebrei e respinse le navi cariche di immigranti ebrei in arrivo, purtroppo proprio alla vigilia della Shoa. Vari movimenti sionisti, dotati di bracci militari clandestini, frattanto, e sin dalla met degli anni '30, passarono ad operare attivamente per la creazione dello Stato d'israele, operando violenze (a volte con caratteri terroristici) contro gli Arabi di Palestina e le istituzioni britanniche, provocando a loro volta centinaia di morti e feriti.
Nel 1947 l'Assemblea delle Nazioni Unite, dopo sei mesi di lavoro da parte dell'UNSCOP (United Nations Special Committee on Palestine), il 29 novembre approv la Risoluzione dell'Assemblea Generale n. 181, che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico e di uno Stato arabo in Palestina, con la citt e la zona di Gerusalemme sotto l'amministrazione diretta dell'ONU.
Secondo il piano, lo stato ebraico avrebbe compreso tre sezioni principali, collegate da incroci extraterritoriali; lo Stato arabo avrebbe avuto anche un' enclave a Jaffa.
Nella sua relazione l'UNSCOP si pose il problema di come accontentare entrambe le fazioni, giungendo alla conclusione che soddisfare le pur motivate richieste di entrambi era "manifestamente impossibile", ma che era anche "indifendibile" accettare di appoggiare solo una delle due posizioni. Nel decidere su come spartire il territorio consider, per evitare possibili rappresaglie da parte della popolazione araba, la necessit di radunare tutte le zone dove i coloni ebraici erano presenti in numero significativo (seppur spesso in minoranza ) nel futuro territorio ebraico.
Le reazioni alla risoluzione dell'ONU furono diversificate: la maggior parte degli ebrei, rappresentati ufficialmente dall'Agenzia Ebraica, l'accettarono, pur lamentando la non continuit territoriale tra le varie aree assegnate allo stato ebraico. Gruppi pi estremisti, come l'Irgun e la Banda Stern, la rifiutarono, essendo contrari alla presenza di uno Stato arabo in quella che era considerata "la Grande Israele" e al controllo internazionale di Gerusalemme. Tra la popolazione araba la proposta fu rifiutata, ma con diverse motivazioni, alcuni negavano totalmente la possibilit della creazione di uno stato ebraico, altri criticavano la spartizione del territorio che ritenevano avrebbe chiuso i territori assegnati alla popolazione araba (oltre al fatto che lo Stato arabo non avrebbe avuto sbocchi sul Mar Rosso e sul Mar di Galilea, quest'ultimo la principale risorsa idrica della zona), altri ancora erano contrari per via del fatto che a quella che per ora era una minoranza ebraica (un terzo della popolazione totale che possedeva solo il 7% del territorio) fosse assegnata la maggioranza (56%, ma con molte zone desertiche) del territorio (anche se la commissione dell'ONU aveva preso quella decisione anche in virt della prevedibile immigrazione di massa dall'Europa dei reduci delle persecuzioni della Germania nazista), mentre gli Stati arabi proposero la creazione di uno Stato unico federato, con due governi.
Tra il dicembre del 1947 e la prima met di maggio del 1948 vi furono cruente azioni di guerra civile da ambo le parti. Il piano Dalet (o "Piano D") dell'Haganah, messo a punto tra l'autunno del 1947 nei primi mesi del 1948, prevedeva di distruggere i villaggi palestinesi e di espellerne gli abitanti oltre confine, ove la popolazione fosse stata 'difficile da controllare'. L'impatto emotivo sull'opinione pubblica del massacro di Deir Yassin, avvenuto il 9 aprile ad opera di membri dell'Irgun e della Banda Stern (e, almeno ufficialmente, senza l'accordo dell'Haganah), fu una delle cause principali della fuga degli abitanti nei mesi seguenti.
La Gran Bretagna, che negli anni 30 durante la Grande Rivolta Araba aveva gi tentato diverse volte senza sucesso di spartire il territorio tra la popolazione araba preesistente e i coloni ebrei in forte aumento, si astenne nella votazione e rifiut apertamente di seguire le raccomandazioni del piano, che riteneva si sarebbe rivelato inaccettabile per entrambe le parti, ed annunci che avrebbe terminato il proprio mandato il 15 maggio 1948.
Il 14 maggio del 1948 venne dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, un giorno prima che l'ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione.
Nel 1967, scoppi un nuovo conflitto fra Israele e i vicini Paesi arabi, denominato guerra dei sei giorni. Constatato che Egitto, Siria e Giordania stavano ammassando truppe a ridosso dei propri confini, Israele decise di passare ad un attacco preventivo.
Sotto il comando dei generali Ytzhak Rabin (Capo di Stato Maggiore) e Moshe Dayan (Ministro della Difesa), in soli sei giorni, a partire dal 5 giugno 1967, Israele sconfisse gli eserciti dei tre paersi arabi, conquistando la Cisgiordania con Gerusalemme Est (che erano sotto l'amministrazione giordana), la Penisola del Sinai, le Alture del Golan, la Striscia di Gaza, trovandosi cos occupare fino ad ora vaste aree di territorio (i cosiddetti Territori occupati) al di fuori dei propri confini originari.
Nei Territori Occupati Israele rifiuta di applicare la Quarta Convenzione di Ginevra. I palestinesi dei Territori Occupati non hanno i diritti politici dei cittadini israeliani, n dei benefici accordati dalle leggi di Israele.
Dopo la guerra, Israele annesse non solo la citt di Gerusalemme (6 kmq), ma anche i villaggi cisgiordani circostanti (64 kmq). I palestinesi che abitano a Gerusalemme Est non hanno i diritti dei cittadini israeliani ma solo quelli riconosciuti ai 'residenti permanenti' nello stato di Israele; non possono votare per la Knesset, ma solo per le elezioni locali.
Nel 1973 Egitto e Siria attaccarono a sorpresa Israele nel giorno della festivit ebraica dello Yom Kippur. Nei primi giorni di conflitto, denominato appunto guerra del Kippur, i due paesi arabi ebbero la meglio ma, dopo una fase di stallo, le truppe israeliane riuscirono a riprendere il controllo della situazione e a rovesciare le sorti del conflitto, ricacciando egiziani e siriani al di l delle posizioni iniziali.
In seguito, nel 1978, con gli accordi di Camp David, Israele si impegnava a restituire la Penisola del Sinai mentre l'Egitto si impegnava al riconoscimento dello Stato di Israele. Con il trattato per la prima volta si crearono normali relazioni diplomatiche fra Israele e uno dei Paesi confinanti.
Gerusalemme stata proclamata capitale d'Israele nel 1948 da David Ben Gurion e confermata come tale, nel 1980, con "legge fondamentale" promulgata dalla Knesset.
Tali proclamazioni non sono state riconosciute come valide dalla comunit internazionale e sono state anzi condannate da Risoluzioni ONU, poich la citt di Gerusalemme comprende territori non riconosciuti internazionalmente come israeliani. La Corte Internazionale di Giustizia ha confermato nel 2004 che i territori occupati dallo Stato di Israele oltre la "Linea Verde" del 1967 continuano ad essere "territori occupati" e dunque con essi anche la parte est di Gerusalemme, unilateralmente annessa da Israele nel 1980, senza riconoscimento internazionale. A rimarcare questa situazione, tutti gli Stati che hanno rapporti diplomatici con Israele mantengono le proprie ambasciate fuori da Gerusalemme, in genere a Tel Aviv o nelle immediate vicinanze.
Nel 2006 gli unici due Stati che ancora avevano l'ambasciata a Gerusalemme, il Salvador e la Costa Rica, hanno notificato al governo israeliano la decisione di spostare le proprie rappresentanze diplomatiche verso Tel Aviv. Il Congresso degli Stati Uniti ha richiesto da diversi anni lo spostamento dell'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, ma nessuno dei governi succedutisi ha mai implementato tale misura.
Alcune istituzioni governative israeliane, come il Ministero della Difesa, sono rimaste sempre a Tel Aviv (citt dalla quale Ben Gurion proclam la nascita dello Stato d'Israele e, da allora, centro nevralgico del Paese), mentre gran parte delle altre, soprattutto dopo la proclamazione del 1980, sono state trasferite a Gerusalemme-Ovest.
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