Jan

Jan un comune spagnolo di 117.540 abitanti situato nella comunit autonoma dell'Andalusia.


Storia


Insediamento preistorico, poi iberico, fu distrutto dai romani per l'appoggio dato a Cartagine durante la seconda guerra punica. La comunit iberica ricostituita diede luogo all'insediamento detto dai romani Aurgi.
Conquistato dagli arabi, la citt fu da loro rinominata Yayyan, "crocevia delle carovane". La prima riconquista cristiana prese la forma di un patto di vassallaggio del re moro Alhamar al re castigliano Ferdinando III il santo, nel 1246, che ne fiss il toponimo in Iahen.

Durante la Reconquista la citt con il suo castello divenne uno snodo centrale, tanto da essere intitolata da Enrico II di Castiglia "Muy noble y muy leal, guarda y defendimiento de los reinos de Castilla" (Nobilissimo e lealissimo guardiano e difensore dei regni di Castiglia). Dopo la resa di Granada (1492) Jan entr nelle grandi assegnazioni terriere fatte agli ordini militari e ai nobili che sostenevano il nuovo regno spagnolo: il latifondismo che domin nei secoli successivi l'odierna Andalusia ed Estremadura ne segn il lento declino.


Economia e societ


Dal XVII secolo la citt ospit una fiorente attivit artigianale che le consent un nuovo sviluppo commerciale. L'agricoltura rimaneva tuttavia a conduzione latifondista, e ci fece di Jan il teatro di importanti lotte agrarie e socialiste, sostenute dai braccianti a partire dall'inizio del XX secolo fino alla fine della guerra civile, ed oltre, giacch i franchisti non riuscirono a sradicare la resistenza nelle montagne fino agli anni '50.

Anche per essere capoluogo di provincia, Jan attualmente una citt di servizi, ma con una forte attivit agricola basata sulla monocultura dell'olivo e la connessa produzione di olio.

La citt sede da secoli di una famosa fiera, la Feria de San Lucas che, inizialmente stabilita in agosto, attualmente si celebra nella settimana dal 12 al 18 ottobre (giorno in cui si festeggia il patrono San Luca evangelista), ed l'ultima grande feria popolare dell'anno. Perdutosi il valore commerciale, il grande mercato di cavalli e prodotti e materiali agricoli stato sostituito da un insieme di eventi di festa popolare (corride, concerti, stand alimentari, balli, attrazioni varie) che richiamano moltissima gente.


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