Tramonto nel golfo rapallese.Rapallo si trova nella parte occidentale del Golfo del Tigullio, incastonata nel golfo che prende il suo nome, tra la piana dei due principali torrenti quali il Boate - chiamato storicamente Bogo - e il San Francesco nella parte orientale della città. Il territorio comunale è attraversato da numerosi corsi d'acqua e rii minori dove, nei secoli, si sono sviluppati i primi nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni rapallesi.
L'estensione della città si sviluppa soprattutto nel suo immediato entroterra, dominato da zone prevalentemente pianeggianti e collinari, dovuto al grande sviluppo urbanistico nell'immediato dopoguerra.
Alla città è stata conferita nel 2007 la Bandiera Blu per la qualità dei servizi del porto turistico (Porto Carlo Riva).[2]
Storia
Dalle origini alla costituzione in libero comune [modifica]
Il primo nucleo abitativo sembrerebbe risalire al 700 a.C. a seguito del ritrovamento, nel 1911, di una tomba antica nell'attuale quartiere di Sant'Anna durante uno scavo d'estrazione dell'argilla per rifornire le vicine fornaci.[3] Negli scavi furono riportati alla luce diversi oggetti sacri, tra i quali un'urna cineraria in terracotta con croce gammata contenente una cuspide di lancia in ferro, vasi e un braccialetto d'oro a forma di serpe. Dai primi studi effettuati sui rinvenimenti fu possibile stabilire l'origine etrusca, se non greca, dei reperti. Il materiale andò successivamente perso non potendo confrontarlo così con i ritrovamenti preistorici della necropoli della vicina Chiavari, lasciando pertanto incertezza sulle prime origini del borgo.
Nel 643 re Rotari, sovrano dei Longobardi, dopo aver conquistato le terre della Liguria creò tra Zoagli e Rapallo un distaccamento militare difensivo contro i rivali Bizantini - a questo episodio storico viene fatto risalire il toponimo della località zoagliese di Marina di Bardi - dapprima saranno i monaci di San Colombano giunti dalla potente Abbazia di San Colombano di Bobbio ad evangelizzare il territorio sviluppandolo, mentre saranno gli Ambrosiani a costituire il primo tempio religioso, la pieve ambrosiana di Santo Stefano, considerata una delle più antiche della Liguria assieme a quelle di Uscio, Pieve Ligure e Recco.
Nel 774 con la deposizione di Desiderio, a seguito delle sconfitte contro i Franchi a Susa e Pavia, terminò sostanzialmente il Regno Longobardo. Carlo Magno, già re dei Franchi, assumerà il titolo di re dei Franchi e dei Longobardi (Rex Francorum et Langobardorum) e, successivamente, nell'800, quello di imperatore augusto.
A seguito del mutato quadro politico, all'interno della Provincia Maritima Italorum (una suddivisione amministrativa risalente al dominio bizantino, corrispondente pressappoco all'attuale Liguria), viene costituita dai Franchi, la Contea di Genova annettendosi anche il villaggio di Rapallo.
Nel 964 il nome del borgo rapallese apparve per la prima volta in un atto notarile[4], dove viene citato nella vendita di un terreno. Negli anni 1070-1076-1079 fu ripetutamente attaccato dai Pisani per vendetta politica contro la storica rivale Genova.
In due diversi atti del 16 e 18 febbraio 1171 vengono citati per la prima volta i consoli di Rapallo (Ugo di Amandolesi, Rolando di Corrado e Giovanni di Pescino[5]) facendo presupporre agli storici la costituzione di Rapallo in comune libero (Communi Rapalli[6]) sotto la protezione di Genova alla quale gli abitanti rapallesi doneranno due galee per contrastare la potenza navale di Pisa. Dalle mappe e fonti storiche si apprese che il territorio comunale originario (molto più esteso dell'attuale) fu costituito dai borghi di Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino.
Il 4 luglio 1549 l'ammiraglio ottomano Torghud - conosciuto in Liguria con il nome di Dragut - entrò nel Golfo di Rapallo, assediando la città in tre punti diversi. La sorpresa riuscì in pieno: non fu possibile organizzare una difesa e la confusione sarà tale che le prime notizie giunte a Genova parleranno di un attacco al borgo di Santa Margherita Ligure.
Il pirata Dragut.Il sangue scorse per le strade; un centinaio di giovani donne vennero fatte schiave dai pirati, mentre oggetti sacri vennero prelevati dalle case e dalle chiese. Genova in quell'occasione tardò ad arrivare e, da come si apprende da diverse fonti storiche, nessun comune limitrofo arrivò in soccorso del borgo rapallese, anzi finito il massacro verranno poi a derubare degli avanzi.
È in quell'occasione che il capitano Gregorio Roisecco, mandato dal senato della Repubblica di Genova per valutare la situazione del borgo, propose ai rapallesi la costruzione di un castello per proteggere la città. La storia sullo sbarco del Dragut è stata ripresa, in tempi odierni, in un libro di avventura per ragazzi e nei testi degli alunni di una scuola media genovese[7]
La podesteria e il successivo Capitaneato [modifica]
Nel 1203, a seguito della divisione dei domìni di Genova in podesterie locali, fu istituita la podesteria di Rapallo comprendente i borghi di Portofino, Santa Margherita Ligure, Cicagna e Lavagna; l'inserimento di quest'ultima nei territori giurisdizionali rapallesi creerà un contrasto con la nobile famiglia Fieschi, tanto che prima del 1222 il Tigullio fu diviso nelle due podesterie di Rapallo-Cicagna e Chiavari-Lavagna. È datato al 17 marzo del 1229 l'atto di giuramento degli abitanti di Rapallo, nel palazzo de Fornari di Genova, di fedeltà assoluta e completa dedizione verso la Repubblica di Genova[8]; quest'ultima, riconoscente, assicurerà al borgo la totale protezione difensiva.
Il 6 agosto del 1284 le galee rapallesi parteciparono alla vittoria genovese nel mar Tirreno della battaglia della Meloria, nonostante il devastante saccheggio subito dalla flotta navale della Repubblica di Venezia che, con a bordo il podestà di Pisa Alberto Morosini, entrò nel golfo rapallese con settantadue navi. Subì un ulteriore attacco navale nel 1320 da parte del Signore di Lucca Castruccio Castracani, ma prontamente sedato dai soldati fiorentini alleati di Genova.
Nel 1450 la lebbra devastò il borgo, mietendo migliaia di vittime, tanto da far costruire il primo ospedale dedicato a san Lazzaro, chiamato lazzaretto.
Il 5 settembre del 1494 la città viene invasa dalla flotta navale aragonese[9] sbarcati con 4.000 soldati per sollevare la popolazione rapallese contro Genova, alla quale si aggiunsero tre giorni dopo (8 settembre) gli Svizzeri con 2.500 soldati. Lo scontro, avvenuto presso il ponte sulle saline, mise a soqquadro il borgo e causò, tra le violenze generali e i saccheggi, l'uccisione di cinquanta malati ricoverati all'ospedale di Sant'Antonio da parte degli elvetici.
Nel 1529 si stabilirono pacificamente i Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta, tuttora insediati in una villa sul mare presso la frazione di San Michele di Pagana. Il 2 luglio del 1557 l'apparizione mariana della Vergine Maria al contadino Giovanni Chichizola (nativo di Canevale presso Coreglia Ligure) "stravolgerà" positivamente la piccola comunità rapallese, la quale costruirà in seguito sul colle dell'evento un santuario mariano ancora oggi meta di pellegrinaggi.
Negli anni 1579-1580 l'incubo della peste penetra in Liguria causando 100.000 morti in tutta la regione. A Rapallo si registrarono solo due casi sospetti vedendo nel fatto, secondo la devozione religiosa popolare, un presunto miracolo della Madonna di Montallegro.
Il 4 luglio 1657, nel primo centenario dell'apparizione, il capitano ordina la sospensione degli scambi commerciali e sociali con Recco, Portofino, Santa Margherita Ligure, Chiavari e Genova a causa della presenza della peste nel Tigullio. La città, di fatto blindata, ne esce indenne dalla malattia e per celebrare tale avvenimento vengono celebrate le prime feste in onore della Madonna, con l'esplosione dei mortaretti liguri, e donando alla Vergine una lama d'argento raffigurante il Borgo come segno di gratitudine.
A seguito dell'assedio di Genova, da parte degli Austriaci, nel 1745 nel territorio rapallese fu costituita una sede di occupazione austriaca locale. Due anni dopo, il 2 luglio, Genova riesce a ribellarsi contro l'invasore, donando per l'occasione (190° anniversario) una lamina d'argento al santuario di Montallegro.
Nel 1797 Napoleone Bonaparte, nella celebre Campagna d'Italia, oltrepassa i confini della Repubblica di Genova causando a Rapallo la municipalità provvisoria. I Francesi diedero inizio ad un simbolico saccheggio, ogni bene materiale ed ecclesiale viene confiscato al popolo rapallese risparmiando le due lamine d'argento degli ex-voto. Nel 1798 Santa Margherita Ligure, per ordine dello stesso Napoleone, si costituisce comune autonomo staccandosi dal controllo amministrativo rapallese.
Nel 1608 Rapallo viene promossa a Capitaneato distaccandola dalla giurisdizione di Chiavari e dividendo il suo territorio in cinque quartieri:
Pescino (zona sud-ovest comprendente l'attuale Santa Margherita Ligure e frazioni, Portofino)
Olivastro (zona nord comprendente tutte le località dell'entroterra rapallese)
Borzoli (zona sud-est comprendente anche il borgo di Zoagli)
Oltremonte (zona est comprendente la media val Fontanabuona)
Borgo (il centro storico racchiuso dalle mura)
Il 1799 fu un anno di caos: la città è teatro di scontri tra l'esercito francese e l'esercito austriaco. Il 12 settembre si instaura un commissariato straordinario austriaco, ma già il 15 ottobre dopo una lunga lotta si ritornò al vecchio impero franco - genovese del Bonaparte.
Gli Austriaci però non demorsero dall'impresa e il 15 novembre, dopo un'intensa battaglia sulla Ruta (località di Camogli), riuscirono a ripristinare il commissariato di due mesi prima. Il passaggio stabilì tra l'altro una forte punizione monetaria contro i presunti traditori rapallesi, ritenuti essere vicini ai franco-genovesi. In quattro ore si raccolsero un totale di 6.000 lire.
Nel 1800, in febbraio, si costituì il Governo Austriaco e Rapallo, scelta come sede della Regia Reggenza Provvisoria, è costretta ad obbedire ad ogni ordine consegnando tutto ciò che la legava (armi, munizioni) al vecchio impero genovese. Il 14 giugno però nuovamente Napoleone riscrisse la storia ligure; Genova e la Liguria vengono liberate definitivamente dagli austriaci creando a Rapallo il Commissariato di Governo per la Giurisdizione del Tigullio.
Nel 1805 Rapallo fu confluita all'interno dei confini del Primo Impero francese e sottoposta al Dipartimento degli Appennini, voluto da Napoleone con capoluogo Chiavari, adottando come moneta e lingua il francese. L'11 aprile del 1814 gli Inglesi entrarono a Rapallo formando un nuovo Governo Provvisorio Britannico. Risorge, se pur per poco, l'antica Repubblica Ligure, ma sotto il controllo della Casata reale dei Savoia. Il Congresso di Vienna stabilì il passaggio nel Regno di Sardegna e nel 1815 avviene l'atto ufficiale di sottomissione al re Vittorio Emanuele I di Savoia, con la creazione del Ducato di Genova.
Nel 1823, grazie al ducato genovese e del regno sabaudo, viene deviato il principale fiume rapallese, il Boate, ampliando maggiormente il nucleo urbano. Nel 1836 dopo il miracolo del colera, sempre attribuito alla Vergine Maria dalla popolazione, s'iniziò la costruzione del porto pubblico. Il 14 febbraio 1861 Rapallo festeggia la sospirata Unità d'Italia dopo la vittoria di Giuseppe Garibaldi sostato anni prima nel borgo rapallese.
Il 31 ottobre 1868 l'arrivo della ferrovia Nizza - Roma scatenò l'imminente nascita economica e turistica di Rapallo. Agli inizi del Novecento furono aperti i primi alberghi di lusso, sale cinematografiche e da ballo, stabilimenti balneari cominciando la fortuna turistica del luogo. Tra le varie personalità illustre che visitarono e soggiornarono a Rapallo vi furono il poeta Friedrich Nietzsche, il compositore Jean Sibelius (1901), il presidente degli Stati Uniti d'America Teodoro Roosevelt (1910), Franz Liszt, lo scrittore Guy de Maupassant, Lord Carnarvon, Eleonora Duse, Ezra Pound, il re Hussein di Giordania, l'imperatrice Soraya di Persia, l'ultimo re di Lituania Mindaugas II che a Rapallo morì nel 1928, la principessa Luisa di Sassonia ed il marito Enrico Toselli (1909), lo scrittore Sem Benelli e il principe Augusto Guglielmo figlio di Guglielmo II di Germania (26 marzo 1910). Si aprì persino un Casinò Municipale nel 1902, trasferitosi poi a Sanremo (1927).
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