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IL PAESE DI ALBAGIARA 

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Albagiara , il cui nome  fino a 50 anni fa era Ollastra Usellus, è un dei tanti piccoli paesi della Marmilla.Le più antiche notizie dell’esistenza della “villa “ di Ollastra Usellus le abbiamo dal “Rationes decimarum Sardiniaedi Pietro Sella dove a pagina 145/146 elenca le decime ricavate e raccolte dal vescovo di Usellus Giovanni Mameli nell’anno 1346:

 

Diocesi Usellensis

-Item die XVIII maii recepi per manus Iacobi Daiverii, notarii ingfrascriptas pecuniarum quantitates    a personis set beneficiis ecclesiasticis civitatis set diocesis usellensis que fuerunt recollecte ante mutationem monete, ut suo asseruit iuramento. Et primo videlicet a domino Iohanne Mameli usellensi episcopo lib. Vigintiquatuor

-Item a canonico et rectore de Mahara lib. sex.

-Item pro ecclesia de Tuili lib. tres.

-Item pro ecclesia de Sepera et Brumela sol. decemocto

-Item pro ecclesia de Sini et Ienuri lib. unam

Summa pagine de diocesi usellensi lib.XXXV,sol. XIIII. Ap Summa XLII lib., VI sol.

 

 (f.25) Item pro ecclesia de Ogliastra et Fontana lib. tres

 Item pro archipresbiteratu usellensi lib. duas ,sol. quinque

 Item pro ecclesia de Pao et Banari lib. unam, sol unum

 Item pro ecclesia de Ussara et Cissalmos sol decemocto

 Item pro ecclesia de Baratuli et Cini sol. decemocto.

 Item pro ecclesia de Furo et Gonnosno sol. qundecim.

 Item pro ecclesia de Asseve et Baressa et Cesso sol. quindecim.

 Item pro capellania Mare sol. novem.

 Item pro ecclesia de Ville nove de Furro sol. septem, den sex.

 Item pro ecclesia de Ville  de Furro lib. unam, sol sepem.

 

Ollasra Usellus figura presente al trattato di pace del 1388 tra la Giudicessa Eleonora d’Arborea e il Re d’Aragona, cui parteciparono i rappresentanti di tutti i paesi del Regno d’Arborea, e nel   Codice Diplomatico della Sardegna del Tola troviamo l’elenco delle ville ed i partecipanti delegati alla stipula della pace :

 ……………….Item a Gomita Melone Majore ville de Ogiastra, Matheo Carta, Nicolao Serisi, Dominico Caponi, Gunario de Querqui et Joanne Mereu, juratis et habitatoribus ville proxime dicte……..

…Item a Francisco de Sii, Majore ville de Funtana, Salvatore Desii et Joanne de Lussu, juratis et habitatoribus ville proxime dicte.  ……….

Altre le notizie le troveremo in seguito, dall’anno 1591 in poi, nei libri custoditi nell’Archivio Diocesano di Ales.

Dal 1650 gli abitanti sono stati sempre in numero di 350 ed i matrimoni avvenivano sempre tra persone del posto o dei paesi confinanti, in particolare Escovedu, Usellus e Gonnosnò. Questo spiega anche il fatto che gli attuali abitanti discendono,  per l’ottanta per cento, dallo stesso ceppo, formato dalla coppia Pirastu Juanneddu e Clarra Pinna, nati intorno al 1630.Per stampare quest’albero genealogico, formato da circa mille persone, escluse le ultime tre generazioni, ho dovuto utilizzare un foglio lungo 30 metri e largo 1 metro!

La mortalità infantile era altissima, e chi riusciva a superare i tre o quattro anni, superava raramente i quaranta o i cinquanta, il che sfatta il detto che prima si viveva più a lungo.Matrimoni tra vedovi e vedove erano la norma.Le case erano formate per il novanta per cento da due stanze, con cortile posteriore e plassa davanti. Sono quasi certo che la maggior parte delle abitazioni di cui io ricordo aver visitato negli anni 60, erano così fatte anche nel  1700; sono quelle del rione Santu Perdu, il più antico, costruito infatti attorno alla chiesa, la più antica, dedicata allo stesso santo, e sostituita intorno al 1620 dalla chiesa parrocchiale di San Sebastiano, costruita nell’altro estremo del paese. Fino al 1763 esisteva anche la chiesa  di San Lussorio, come dice Cornelio Pusceddu nel suo libro “Richiami”:Estado de la diocesi de Ales y Terralba tal como se ha encontrado por mi Monsignor Pilo obiscopo de Ales……………………Ullastre Usellus….està la Iglesia de San Luxorio, que no tiene renta, (non produceva quindi alcuna rendita) , adiacente l‘omonimo nuraghe, attualmente oggetto di scavi.

Ollastra Usellus è appartenuta al feudo dei Quirra, encontrada de parte Usellus, con  le ville di Ales, Pau, Banary, Figu, Cepera, Gonnosnò, Curcuris, Escovedu ed Usellus. Nel 1750 los vassallos de las villas que componen esta encontrada, pagano complessivamente al Marchese 120 pesos di donativo fisso per anno, ed il procurador de corte,  un certo Salvatore Minnai di Usellus, è retribuito con 10 escudos .

Il cognome più diffuso era Pirastu, Casu, Mura, Casula, persone che si  sono alternate all’amministrazione della villa,  Cau, Lino, Loru, Serra. Cognomi ora scomparsi, ma che per secoli sono stati frequenti, sono Chicu, Secci, Sechy, Garau, Garrucchu, Meloni, Meli, Pisanu, Porru. Le viddazone , forma di agricoltura comunitaria,  in cui le terre erano sottoposte a un rigido sistema di rotazione erano in località di Santa Barbara e Urrala, un’estensione di terreno di circa 1600 starelli  coltivati a  cereali .

Nelle vicinanze di Ulastre Uselis c’era un’altra piccola villa: Funtana. La sua esistenza è dedotta dal Rationes Decimarum Sardiniae, dove i paesi che pagano le decime sono indicati in coppia (Pao et Banari, Baratili et Cini………..) perché confinanti,come confinanti erano quindi Ollastra e Funtana. Questa villa appare anche nel Codice Diplomatico della Sardegna del Tola , dal quale apprendiamo che, avendo solo tre rappresentanti, era più piccola.Era situata, quasi con certezza, nei pressi dei confini territoriali comunali con Villa Sant’Antonio ed Usellus, località che in alcuni atti notarili, è indicata con Domus De Funtana. Nel 1800, dopo aver ricevuto una importante eredità da parte materna, Lay Quicca Rorsa originaria di Mogorella, figlia di escrivente, la famiglia Scano, famiglia di notai, di Morgongiori, si trasferisce ad Ollastra Usellus per amministrare i beni ereditati, fra i quali un intero isolato posto tra il rione di Santu Perdu e quello di Sa Pedraia, dove attualmente sono state costruite le scuole elementari, e dove anch’io ho conosciuto un rudere chiamato da noi ragazzi “sa domu de dottori Scanu. Escano Dionigi nel 1828 riceve dal monte granatico 16 estarelli di grano da seminare nei terreni in località Brabaxana, terreni che, con l’editto delle chiudende, chiede ed ottiene di poter recintare.Il figlio, Domenico Vincenzo, fu sindaco negli anni 1860-1870, così come l’altro figlio Giovanni Battista, avvocato e vicegiudice di Senis, il quale sposa Angela Cabony  dai quali nasce il più conosciuto Dionigi (1867-1949) storico, umanista, ingegnere, soprintendente ai monumenti. Con gli Scano ho in comune gli stessi antenati, vissuti nell’anno 1730.

Intorno al 1870 iniziano gli espropri per la costruzione della strada provinciale detta della Marmilla, l’odierna via Cagliari, nel tratto che dalla piazza Concordia, al cui centro fino al 1900 c’era un fabbricato utilizzato come Monte Granatico, si congiunge con il vecchio rione chiamato Planu Ibba (interessò almeno otto proprietà). La strada principale, strada reale, che si doveva percorrere per raggiungere l’abitato di Gonnosnò o Sini  è l’attuale via Garibaldi.

Nel 1967 alcuni ragazzi , Guido Scanu, Ubaldo Trudu e Giancarlo Garau,accomunati dalla passione per la musica, formano il complesso musicale che  chiamano “The Teachers”. A loro si unisce Ilio Lai, sostituito in seguito da Ettore Zara, ambedue ex batteristi de “I Castellani” di Sanluri, sostituiti ancora da Tonino Siddi di Collinas. L’organo lo suona Romano Sotgiu.I Teachers suoneranno per alcuni anni in tutte le feste della Marmilla.

 

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(provincia di Oristano oggi) 

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(provincia di Oristano nel 1800)

Lasciato il capoluogo di provincia, la città di Oristano, dopo aver attraversato i centri abitati di Simaxis, Siamanna, Villaurbana ed Usellus, superata una collina, ecco apparire un incantevole viale alberato Albagiara 1.jpg (93065 byte) con intorno graziosi villini adornati da profumatissimi fiori.E' il piccolo paese di ALBAGIARA!

Situato nell' Alta Marmilla, tra il Monte Arci e la Giara di Gesturi, conta poco più trecento abitanti, tra i più onesti e laboriosi della zona.

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Fino al 1959, il paese era chiamato Ollastra Usellus, in quanto ricco di olivastri e frazione di Usellus.

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 Ottenuta l'autonomia con un referendum, gli abitanti disposero di  cambiare il nome del loro paese in Albagiara (l'altro nome proposto era Albadoro).

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Al centro, tra le vecchie case in pietra, c'è l'antica chiesa di S. Sebastiano,(immagine della chiesa in una foto degli anni 50)

 santo patrono del paese, con all'interno un antico altare in legno,(foto dell'altare del 1965)

 la cui pittura riproduce  molto bene le venature del marmo, tanto da ingannare i non pochi visitatori!

Albagiara chiesa.jpg (80066 byte)(la chiesa in una foto recente)

Esternamente, nella parte destra , c'è  ancora nel muro , una antica meridiana, su base di ardesia , che però , che io ricordi, nessuno ne ha mai saputo leggere l'ora!!!!!Albagiara chiesa merid..jpg (27101 byte)

(la meridiana)

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