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"MEMORIE ARBORENSI"

scritto dal teologo canonico di Oristano

SALVATORE ANGELO SCINTU


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N.B. Testo trascritto integralmente (errori compreso!)

"SANT' ARCHELAO"

INVENZIONE E TRASLAZIONE DEL CORPO DI SANT'  ARCHELAO

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Ansiosi erano gli Oristanesi, e Diocesani d'Arborea di venerare le sante spoglie del loro Santo Patrono, che ben sapevano essere in Fordongianus,Acquas Caddas.jpg (117007 byte)

(Fordongianus: acquas caddas)

 ma ignoravano il sito preciso, in cui i fedeli lo avessero nascosto, per sottrarlo alla sacrilega profanazione dei Saraceni. Il Signore Iddio, intento a glorificare i suoi santi, che intrepidi confessarono in faccia agli uomini il suo santo nome, si compiacque nei principi del secolo decimosettimo manifestare il sito di quella sepoltura ad una pia donna di Fordongianus. Ragguardevole persona mi ha ciò riferito come un fatto certo, sentito dal suo avolo, il quale vidde il trionfale ingresso in Oristano del santo corpo. E ciò altronde indubitato, perchè il Magistrato Civico d'Oristano, avutane notizia, spediva in Fordongianus una Delegazione per prender lumi in proposito. Il rispettabile canonico Dottore Don Francesco Matzeu, mi accerta, pronto anche a deporlo con giuramento, ove sia uopo, d'aver veduto fra le carte di quest'Archivio Civico quella informazione sebbene non ritenga nè il nome di quella donna, nè la data. Il risultato dev' essere stato conforme ai nutriti desideri, perchè tosto il Vicario generale dell'Arcivescovo Don Lorenzo Nieto, Dott. e canonico Giovanni Antioco Casu si recò in Fordongianus accompagnato da tanta...

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.. comitiva, quanta ne suggeriva l'onore della sua carica, ed il religioso entusiasmo di quei tempi. Come se si sapesse il sito preciso, colà arrivati appena e fatti li necessarj scavi nella chiesa di S. Lussorio, S. Lussorio(ext.).jpg (71980 byte)

( Fordongianus.Chiesa di S. Lussorio )

nel giorno 5 di febbraio 1615 si trovò la veneranda sepoltura, coperta di una lastra di marmo coll'iscrizione - Hich jacet Beatus Martir Archelaus Presbiter obit quarto Kal. septembris anno 100- S. Lussorio(Lapide).jpg (98499 byte) qual lastra venne pure in Oristano trasferita, ma non esiste più perchè scomparve nel saccheggio dei Francesi nel 1637. Aperta la sepoltura, vi si trovarono le ossa ben collocate, locchè convinse non esser quella la prima sepoltura ma quella in cui quelle reliquie furono traslate per salvarlo dalla profanazione dei Saraceni.S. Lussorio(sott 3).jpg (91134 byte) Le ossa del cranio erano come sono riunite con una tela attaccata dentro, donde si rileva che la testa deve essere stata fracassata nel martirio, e dentro il cranio, così riunito raccolte alcune pietre che ancora tengono color di sangue; e da ciò si viene in cognizione essere le pietre conservate per attestare ai posteri il supplizio che estinse la preziosa vita dell'illustre martire di Gesù Cristo. Nel 12 aprile del 1839 all'atto che l'Arcivescovo allor sedente Don Gio. Maria Bua faceva la ricognizione dell'insigne reliquia nell'aula Capitolare, in presenza del Capitolo,del Municipio e di tante persone distinte che vi accorsero,aperta la teca d'argento che contiene il cranio ossia borsa cerebrale quelle pietre che vi si conservano involte in un velo serico contornate con stretto ricamo in filo d'oro si sono viste e credute da tutti tinte del sangue del santo, per il vero color di sangue che ancora conservano, e da nessuno si è dubitato che si son cosi conservate per l'anzidetto motivo di attestare ai posteri la qualità del martirio

SEPOLTURA DI SANT' ARCHELAO

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Trovato il sagro deposito, estratto e collocato in decente cassa a tal uopo preparata, il comune di Fordongianus Chiesa S. Archelao.jpg (106617 byte)

(Fordongianus: chiesa di S. Archelao),

e con esso gli altri comuni del Circondario fecero assoluta resistenza al trasporto del santo corpo in Oristano. Cinque giorni durò siffatta resistenza, che non cedette finchè il sunnominato vicario generale che si tratteneva in Fordongianus ottenne una provvidenza Viceregia. Nel giorno 10 febbraio dello 1615 lo stesso vicario generale indirizzò al Podestà e consiglieri di Oristano la seguente lettera in lingua Catalana del tenore seguente qui tradotta in italiano.- «Premesso che il popolo e vassalli di questa incontrada (intendo Circondario) non si oppone più alla traslazione delle sante reliquie che qui si sono trovate, visto un mandato di Sua Eccellenza si permette per l'indomani che siano trasportate nella Cattedrale di questa città. E perchè possano entrare in codesta città colla divozione che si richiede, si supplicano le SS. VV. e ciascuno in particolare si apparecchino a ricevere le dette reliquie colla divozione che si richiede. Ciascun abbia la sua torcia accesa, ed esortino gli inferiori ed altri signori di Oristano a far lo stesso, e con ciò...

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...faranno le VV. SS. cosa grata al Signore Iddio, venerazione alle sante reliquie, ed onore alla stessa città.- 

Dalla chiesa di Fordongianus addì 10 febbraio 1615.

 -Il vicario generale 

- Giovanni Maria Casu.

 Dietro questo invito, il Capitolo,Podestà e Consiglieri, Religiose Comunità, Confraternite, gli altri signori e popolo, colla consigliata pompa e devozione, uscirono, incontro all' aspettato sacro tesoro, e fatta generale processione, collocarono, la cassa nella sacristia di questa Cattedrale, dove si conserva, e si conserverà a protezione di questa città e Diocesi. La cassa era munita da quattro serrature, e quattro chiavi, delle quali una ne prese il vicario generale anzinominato, l'altra si diede al canonico Francesco Trogu, la terza al canonico Giacomo Dessi, la quarta al Dottore e canonico Antonio Martis  Procuratore Generale della Mensa Arcivescovile: è lo stesso canonico Martis, che tradusse dall'antichissimo scritto latino in lingua spagnuola la vita di Santa Giusta. Ora però della cassa in discorso conserva una chiave il Sindaco, l'altra il Capitolo, e coll' intervento del Sindaco, o d'altro Membro del Municipio,piazza_Aragonese.jpg (96918 byte)

(Fordongianus: casa Aragonese) 

 da lui delegato, ogni anno nel giorno della festa, si apre la cassa, si estrae la teca d'argento contenente la testa del Santo, si espone alla pubblica venerazione per tutto il giorno, fino al ritorno della processione; e data a baciare al Clero e popolo si rinchiude colle medesime cautele. Quattr'anni dopo un canonico di questo Capitolo di...

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...nome Giovanni Sanna fece l'or della teca d'argento contenente la testa del Santo , colle anzidette pietruzze, la quale porta scritto a lettere maiuscole in rilievo -Caput Sancti Archelai Presbiteri et Martyris. Sotto quell' espositorio si legge - Hoc opus fieri fecit canonicus Jonnes Sanna 1620. - Renovatum a capitulo anno 1724. Che Iddio abbia glorificato il suo martire con delle prodigiose grazie sia all'atto dell'invenzione delle sante reliquie, sia nella traslazione di esse a questa città, non è a mia notizia. Credo però che non possa dubitarsene, perchè da quel momento quella sepoltura si rese gloriosa a perenne beneficio dei devoti di S. Archelao. Il sotterraneo di S. Lussorio S. Lussorio(sott 1).jpg (101766 byte) è pieno d'acqua per tutto l'inverno, e tale è pure la sepoltura; alla fine della primavera e nell'estate è asciutto l'uno e l'altra, e fin qui nulla di sovraumano. In occasione della festa, vale a dire dalla festa di S. Lussorio al 21 d'agosto fino a tutto il 29 dello stesso mese, diventa fangosa. Così or due anni mi veniva da tutti attestato in Fordongianus, ed io stesso la vidi fangosa nella sera del giorno 28 agosto 1870. Incredibile è il concorso degli ammalati, che ogni anno visita quella sepoltura dal 20 agosto a tutto il giorno 29. L ammalato o entra nella sepoltura, e vi sta per qualche spazio, S. Lussorio(sott 2).jpg (102861 byte) o si corica vicino, si segna la fronte con quel fango, e tanti sortono sani dal sotterraneo, e ripartono alla casa loro, celebrando la benefica intercessione del Santo. Sogliono tutti prendere di quel fango e lo portano al dosso, ed è pensuasione di tutti, che anche..

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.. quella terra in moltissimi casi si è sperimentata taumaturga. Quest'affluenza d' ammalati ogni anno non sarebbe stata così costante per 257 anni che decorrono dalla invenzione della sepoltura, se Iddio, per l'intercessione del suo Santo non l'avesse alimentata e sostenuta con delle prodigiose sanazioni, le quali appunto perchè non si sono registrate dagli uomini restano meglio indelebilmente registrate nel cuore di chi le riceve. S. Lussorio (interno).jpg (85768 byte)

(Fordongianus: interno chiesa S. Lussorio)

Nel solo Capoluogo, dove si conservano i preziosi avanzi di quel tempio dello Spirito Santo, tranne la parte illuminata, e non tutta, non si conosce il Santo protettore della Diocesi. Siccome nel 29 agosto, sua festa, nella Cattedrale l'uffizio è solenne ed al dopo pranzo si fa la processione, non resta tempo ad orazione panegirica; e siccome nello stesso giorno ricorre la festa della decollazione di S. Giovanni Battista, che si solennizza e nella sua chiesa campestre vicina ad Oristano, ed in quella di Sinis, il basso popolo, nulla sente e nulla sa, e lo crede S. Giovanni Battista e lo chiama S. Giovanni Archelao, quasi che Archelao sia il cognome del Santo Precursore. Tutto il racconto dell'invenzione e traslazione delle sante reliquie è stato estratto dal prezioso manoscritto che si rinvenne nell' archivio di questa città. Il lettore troverà una gran differenza tra l'epitaffio della lapide sepolcrale trascritto dal Bonfant , e da lui copiato dal P. Vitale. Parte 2. pag. 109, nel quale S.Archelao si dice morto nel 26 febbraio, e quello da me riportato, 29 d'agosto. Siccome da ciò che si è.........etc. etc...

 

 

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libro antico s.Archelao4.jpg (189153 byte)   libro antico s. Archelao5.jpg (116340 byte)   libro antico s. Archelao6.jpg (149615 byte)


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