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"MEMORIE ARBORENSI"

scritto dal teologo canonico di Oristano

SALVATORE ANGELO SCINTU


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N.B. Testo trascritto integralmente (errori compreso!)

" XXIX Arcivescovo: Don Giacomo"(1454)

-Fondazione del convento di S. Maria   Maddalena di SILI'.

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Commendatore era del monastero di S. Angelo di Frigello. Questo Arcivescovo offri ai religiosi Osservanti la chiesetta rurale di S. Maria Maddalena,La Maddalena Sili.jpg (86528 byte)

(Chiesa di S. Maria Maddalena di Sili')

 ed Antonio Cubello secondo Marchese di Oristano la rese più comoda, giacché doveva essere ben piccola come lo dimostra quell'antico fabbricato,e vi costrusse il convento per l'abitazione dei frati. Oltrechè vien ciò attestato da grave autore riferito dal P. Mattei, io ebbi le seguenti notizie estratte dall'archivio della Basilica dei Martiri di Fonni -In Insula Sardiniae rari admodum erant viri reli­giosi qui verbum Dei populo proponerent. nullumque erat abitaculum fratrum de Observantia. Statuit igilur nobilior Arboreae Marchio et Gotiani Comes eis conventum in aliquo sui dominii loco construere. Opportune illis oblala fuit anno 1454 ab Archiepiscopo Aedicula quaedam B. Mariae Magdalena sacra, undicim milia passuum ab urbe dissita; hanc Antonius (1) Marchio in comodam ecclesiam erexit, et religiosorum conventum adjunxit -Ecco la fondazione del convento di Santa Maria Maddalena, e la prova certa che già molto prima esisteva quella chiesetta campestre. Giacchè è occorso di far menzione di questo convento della Maddalena, credo bene unire l'altra memoria estratta pure dallo stesso archivio di Fonni - Ex conventu Ollolai fratres redierunt Oristaneum die 3 augusti 1490. Vicario generali Fratre Rafaele de Sancto Severino de Ollolai. (2)

1) E' Antonio Cubello, secondo Marchese di Orìstano.

 2) Sebbene non si dica chiaramente che il convento della Maddalena era già abitato quando nel 1490 vi si portarono i frati d'Ollolai, ciò dalla stessa narrazione si deprende.Pare che ad un medesimo tempo l'Arcivescovo abbia offerto la chiesa, ed il Marchese abbia dato pronta mano alla fondazione del convento.La meschinità dell' edifizio prova che la fabbrica non durò 32 anni, quanti ne decorrano dal 1458 al 1490.Unitisi poi in quest'anno i religiosi    d' Ollolai, il convento della Maddalena divenne subito d'importanza.

-Fuga dei frati da Ollolai-

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     Come avenne dunque che i religiosi Osservanti abbandonarono il convento di Ollolai? Eccone la storia fedelmente trascritta dai documenti dell'indicato archivio. L'anno 1470 cominciarono in Ollolai due partiti, uno dei Ladu e l' altro degli Arbau (il casato Ladu vi esisteva fino al 1840 : dall'ora in poi ,non saprei).Tanto furono accaniti che non la perdonavano neppure alla stessa innocenza.Andava al convento ( era sito fuori di popolato, e fino al 1840 se ne vedevano chiaramente i vestiggi) per studiare un ragazzo dei Ladu, ed il partito contrario lo uccise e lo gittò nella fontana del convento, e fece intendere al volgo che gli uccisori furono i frati.Vissero e per qualche tempo i Religiosi pernottando sopra gli alberi; ma quando viddero che, invece di cessare aumentava la persecuzione, scrissero al Vicario generale dell' Isola Fra Rafaele di S. Severino il quale comandò che abbandonassero, come fecero al 3 di agosto 1490, quel convento e ritornarono ad Oristano al convento di Santa Maria Maddalena, portando un crocefisso che si venerava nell' altare posto alla parte del Vangelo e vicino alla porta, per cui dal chiostro si entrava alla chiesa. Al 5 del medesimo mese, e senza saper come, si vide un gran fuoco che ridusse in cenere il paese, eccettuato il vicinato, che anche oggidi' esiste, ma sempre miserabile.

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Nei tempi andati godeva questo convento della meritata benevolenza degli Arcivescovi di questa Metropoli, e ben rilevasi dalla summentovata relazione ad Limina dell'Arcivescovo Astesan. Nel 1780 quando egli dettava quella relazione, questo convento conteneva sei sacerdoti. I paesotti circonvicini serviti, per l'ordinario, da un solo prete, nella chiesa della Maddalena piucchè nella propria parrocchiale, trovavano sagri ministri sempre pronti ai loro bisogni spirituali. Siccome però quell' istituto ottenne dentro città un ospizio sotto la invocazione di S. Giovanni Evangelista fondato da Don Giovannantioco Serra il quale pure nel suo testamento 7 settembre 1667 gli legava sulla peschiera di Chirras l'annua pensione di lire antiche 400 colla condizione di tenervi in perpetuo la scuola pubblica di filosofia; l'ospizio, ritenendo bensì il nome di ospizio, in realtà di­venne il convento principale, ed invece il principale e monumentale della Maddalena, abitato da un solo sacerdote e più laici andava progressivamente in rovina. Per il Breve Pontificio del 17 luglio 1832 alla di cui esecuzione venne delegato l' Arcivescovo Bua, l'ospizio venne soppresso; e dismessine gli Osservanti, il locale fu destinato a casa della Missione. Ed inoltre soppressi i due conventi pure di Osservanti di Busachi e di Gadoni, venduti i locali ed orti adiacenti, ed impiegato il ricavo nel ristauro del convento della Maddalena, questo venne di nuovo abitato da buon numero di frati i quali finalmente per leggi 7 luglio 1866 e 15 agosto 1867 ne sono stati cacciati, e la chiesa monumentale chiusa ed inabilitata all' ufficiatura sagra, dopo essere stata spogliata di ogni oggetto serviente al culto. Il venerando Crocifisso, unico pegno che i religiosi portavano con sè fuggendo da Ollolai, le statue della Santissima Vergine Addolorata, e quella di S. Daniele Martire trovansi al presente nella chiesa parrocchiale di S. Giusta.S.Giusta.jpg (90642 byte)

(S.Giusta; cattedrale)

 

     (per ingrandire clicca sull'immagine )

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