La posizione delle rappresentazioni del Giudizo Universale nelle chiese medievali. Il caso di San Giovanni Evangelista (Sant’Agostino) in Rimini.

Come è stato puntualizzato altrove (http://spazioinwind.libero.it/iconografia/tempio.htm) , la struttura di una chiesa realizzata secondo i canoni della tradizione, era (ed è) da intendersi, simbolicamente, come uno spazio che di per sé indica un percorso.

Questo percorso suggerisce una direzione iniziale, ovvero quella che va dalla porta verso l’altare e l’abside.

Indicativamente, in considerazione del consueto orientamento dei templi, si tratta quindi di un cammino da Occidente verso Oriente, ovvero verso la "luce" che sorge.

Ego sum lux mundi (Gv 8,12) è scritto infatti sul libro aperto del Cristo, in molti affreschi presenti sopra le monofore absidali.

Giunti alla luce - che è Cristo - , il percorso naturalmente inverte direzione e si rivolge ad Ovest (lato ove la luce tramonta) dove, sopra nella parete sopra l’uscita, in molti casi, si trova presente la raffigurazione del Giudizio Universale (1).

Ciò è naturale in quanto il tema del Giudizio finale – ove ancora il Cristo sarà discrimine tra salvezza e condanna - allude appunto alla fine individuale ed universale, nonché alla Resurrezione dei corpi.

Tuttavia non sempre, nelle chiese medievali, l’immagine del Giudizio è presente sulla controfacciata; talvolta si trova in altre posizioni.

Come ha ben indicato Jerome Baschet (2), queste diverse posizioni non sono mai casuali, bensì dipendono da un preciso simbolismo.

Un esempio evidente di questo è quello offerto dalla duecentesca chiesa di S. Giovanni Evangelista a Rimini (detta Sant’Agostino), dove il Giudizio era presente sull’arco trionfale.

Nel caso specifico, la ragione è da identificarsi nel fatto che, trattandosi di chiesa cittadina, essa dovette necessariamente adattarsi all’orientamento consentito dal trovarsi in un ambiente urbano fittamente edificato.

Di conseguenza si scelse di porre l’immagine trecentesca del Giudizio sull’arco trionfale, ovvero sopra l’abside, la cui forma richiamava quella della "porta" e la cui pianta quadrangolare, in quel contesto, era allusione essa stessa alla Gerusalemme della fine dei tempi (3).

Non per nulla poi, l’abside venne affrescata con le storie di San Giovanni Evangelista, titolare della chiesa ed autore della visione apocalittica della fine dei tempi. Da questo punto di vista, l’immagine del Giudizio diveniva quasi una "continuazione" del ciclo giovanneo.

Insieme con le storie di San Giovanni, furono realizzate anche quelle di Sant’Agostino, autore della regola cui si ispirava la vita dei frati ai quali era affidato il tempio e, forse, anche in quanto autore del De Civitate Dei (4).

(1) J. Hani, La divina liturgia, 1996 Roma. C. Rusconi, Tempus, templum, Faenza 1996.

(2) J. Baschet, L’enfer en son lieu: rÛ le: fonctionnel des fresques et dynamisation de l’espace cultuel.

(3) J. Baschet, op. cit. "…L’arc triomphal étant la véritable porte du sanctuaire qui, au sens strict, est l’abside on a affaire, comme au revers de fa¸ ade à une localisation sur un suil."

- Les justices de l'au-dela : les representations de l'enfer en France et en Italie : 12.-15. siecle / par Jerome Baschet ; pref. de Jacques Le Goff - Palais Farnese - 1993

(4) P.G. Pasini: Il Giudizio: rivisitazione di un grande affresco riminese del Trecento. Rimini 1991.

Alcune immagini e commenti sulla chiesa di San Giovanni Evangelista (Sant'Agostino) in Rimini.

http://www.abcrimini.com/galleria/chiese/chiesa8g.jpg

http://www.comune.rimini.it/cultura/monumenti/images/chiesa_santagostino.jpg

http://www.erimini.com/immagini/700santagost.jpg

http://www.riminiturismo.it/rimini/guida/eng/monumenti.htm

http://www.abcrimini.com/galleria/chiese/chiese.htm

The position of the representation of the Final Judgement in medieval churches. The case of San Giovanni Evangelista (Sant’Agostino) in Rimini.

It’s has been already pointed out (http://spazioinwind.libero.it/iconografia/tempio.htm italian language) how medieval churches - built following an ancient sacred tradition – ,thanks to the symbols expressed by their shape itself ,can be considered enviroments that, suggest the idea of a route.

This route, at first, starts from the gate of the church and goes in direction of the altar and of the apse.

Taking in account the usual orientation of the Christian temples, this route goes from the Western side to the Eastern side that’s from the side of the sunset to the side were the sunlight rises.

In fact, Ego sum lux mundi (I am the light of the world -John 8,12-) is written in the open book in the hand of Jesus, whose picture can be often seen above many apsidal windows.

Once you have reached the light (that’s Christ) the route goes back to the West (that’s the side of the sunset) where, in the wall above the gate, in many cases you can find the painting of the Final Judgement (1).

This is logical because the thematic of the Final Judgement - when Jesus Himself will be "discrimination" between salvation and damnation – is indeed an allusion both to the individual and to universal end; moreover it recalls the Resurrection of the bodies.

Anyway, the picture of the Final Judgement is not always present above the gate; sometimes it can be found in other parts of the church.

As it’s been pointed out by JerÛme Baschet (2), these other positions are never casual, but they usually recall a precise, although different, symbolism.

A good sample of this is offered by the church of San Giovanni Evangelist (Sant’Agostino) in Rimini, where the Judgement was painted in the triumphal arch.

In this case, the reason of the position of the Judgement should be identified in the "urban" situation of the building rosen among many others without they could choose its own orientation.

It follows that they chose to paint the picture (XIV sec.) in the triumphal arch, above the apse whose shape reminds of a "gate" and whose quadrangular plan, in that context, was itself allusion to the New Jerusalem of the End time (3).

This is also related to the fact that the apse shows the painted stories of Saint John the Evangelist, patron of the church and author of the Apocalyptic vision of the Final time. From this point of view, the picture of the Judgement became a sort of continuation of the cycle of Saint John.

In the same apse, stories of Saint Augustine were painted below the stories of John; Saint Augustine was actually the author of the Rule followed by the friars who cared about the church and the author of De Civitate Dei (4).

(1) J. Hani, La divina liturgia, 1996 Roma. C. Rusconi, Tempus, templum, Faenza 1996.

(2) J. Baschet, L’enfer en son lieu: rÛle: fonctionnel des fresques et dynamisation de l’espace cultuel.

(3) J. Baschet, op. cit. "…L’arc triomphal étant la véritable porte du sanctuaire qui, au sens strict, est l’abside on a affaire, comme au revers de fa¸ ade à une localisation sur un suil."

- Les justices de l'au-dela : les representations de l'enfer en France et en Italie : 12.-15. siecle / par Jerome Baschet ; pref. de Jacques Le Goff - Palais Farnese - 1993

(4) P.G. Pasini: Il Giudizio: rivisitazione di un grande affresco riminese del Trecento. Rimini, 1991.

A few notes and pictures of the church of San Giovanni Evangelista (Sant'Agostino) in Rimini.

http://www.abcrimini.com/galleria/chiese/chiesa8g.jpg

http://www.comune.rimini.it/cultura/monumenti/images/chiesa_santagostino.jpg

http://www.erimini.com/immagini/700santagost.jpg

http://www.riminiturismo.it/rimini/guida/eng/monumenti.htm

http://www.abcrimini.com/galleria/chiese/chiese.htm

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