Due capitelli nella cripta della Badia di S. Pietro (AN).
Ledificio della Badia di San Pietro si trova sul monte Conero, non distante da Ancona, in un luogo di notevole bellezza naturale.
La chiesa, nonostante diverse ristrutturazioni subite, presenta un interno in forme romaniche con bei capitelli scolpiti.
Anche la cripta, pur mostrando i segni di pesanti restauri, conserva sculture di epoca medievale.
Tra esse, in questa occasione, si segnalano quelle di due capitelli i quali, per ciò che si nota dalla loro iconografia, sono certamente in relazione tra loro.
Ciascuno mostra le immagini di due serpenti contrapposti a fauci aperte e di un quadrupede apparentemente simile ad un asino.
La particolarità di queste sculture è che un capitello presenta limmagine praticamente rovesciata dellaltro.
Le teste contrapposte dei serpenti ricordano lanfisbena, ovvero il serpente a due teste che, sul piano cosmologico, frequentemente può rappresentare il susseguirsi incessante dei cicli e quindi, spesso, indica il corso del sole (1) .
Lanimale simile ad un asino è invece probabilmente l"onagro" del quale "Il Fisiologo" richiama le caratteristiche "notturne"(2) .
In questo senso, il capitello con i "serpenti" posti nella parte superiore conterrebbe un riferimento al sole "alto nel cielo" e quindi al giorno; questo pare ulteriormente confermato dalla presenza di un volatile intento a beccare tra le fauci dei due serpenti.
Viceversa, laltro capitello, con i serpenti rovesciati e lonagro posizione dritta rappresenterebbe la notte.
Volendo far stretto riferimento ai testi, questi simboli parrebbero indicare allusioni vagamente apocalittiche; " quando la notte, cioè il popolo dei Gentili, è divenuto uguale al giorno, cioè ai fedeli profeti: allora ha ululato lonagro, cioè il demonio" (3).
Per quella che è l'esperienza dellautore di queste pagine, è constatabile la presenza dellimmagine di quadrupedi simili ad onagri (solitamente in coppia) con relativa frequenza, in ambiti reliquali sepolcrali quali appunto le cripte, dove spesso si trovano riferimenti alla Resurrezione dei corpi ed allavvento della Gerusalemme celeste.
Nellipotesi di chi scrive, - al di là delle connotazioni negative riferite dal Fisiologo allonagro (4), la presenza di questi quadrupedi potrebbe anche essere messa in relazione sia con lentrata trionfale, su un asino bianco appunto, di Cristo in Gerusalemme (Mt 21, 1-11), sia con unallusione al "cavallo bianco" (5) del Cristo Vittorioso in Ap. 19,11 e ss., prima della "discesa" della Gerusalemme celeste (6).
(1) O. Beigbeder, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, p. 248 264.
(2) Si tenderebbe ad escludere che la piccola scultura rappresenti limmagine di un agnello.
(3) Il Fisiologo a cura di F. Zambon, Milano, 1975 p.82.
(4) Non tutti i bestiari assegnano allonagro connotazioni negative; per questo vedi:
http://www.mondimedievali.net/Immaginario/asino.htm
(5) I simboli
delliconografia scolpita spesso esprimono concetti molto
più ampi di quelli espressi dagli antichi testi a noi noti. A
proposito delle "variazioni" apportate sul tema asino
cavallo nelliconografia medievale vedi, cfr: O.
Beigbeder, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, p.
72.
(6) Diversi passi di Ap. 19 e 20 potrebbero essere messi in relazione con le immagini dei capitelli, es.: e afferrò il drago, lantico serpente che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni e lo gettò nellabisso .(Ap. 20, 1-3). Nel passo successivo (Ap. 20,4) tra laltro, compaiono proprio i decollati per la testimonianza di Gesù e la parola di Dio, ovvero i martiri.
Two capitals in the crypt of Badia di S. Pietro (Ancona, Marche).
The building of Badia di San Pietro rises on Monte Conero, not far away from Ancona, in a beautiful natural environment.
Although the church shows traces of many restorations, its inside still keeps a Romanesque shape with interesting sculpted capitals.
A few changes affected even the crypt where you can anyway see a series of middle - aged sculptures.
Among these sculptures its possible to notice two capitals that, for their iconography, are certainly related each other.
Each capital shows the picture of two opposite mouth of snakes and of a quadruped similar to a donkey.
A peculiar characteristic of these sculptures is that the iconography of one capital is a sort of "overturned" iconography of the other capital.
The opposite mouth of the snakes remind of the fabulous animal of anphisbena, thats a snake with two heads that, on a cosmological plan, often symbolises the development of the cycles and so, even the run of the sun (1).
The quadruped similar to a donkey is probably the "onager" whose "nocturnal" characteristics are described by "The Physiologus" (2) .
From this point of view, the snakes in the upper part of one capital should be a reference to the sunshine in the sky and to daylight. This reference seems underlined by the presence of a bird pecking among the mouth of the snakes.
On the contrary, in the other capital, where the onager is in the upper part of the sculpture, there would be a representation of the night.
This sort of symbols could point out vague apocalyptic allusions: " when the night, thats the people of Gentiles, has became equal to the day, thats the faithful prophets: at that moment the onager, thats the devil, howls." (3) .
As far as the experience of the author is, pictures of quadrupeds similar to onagri (usually two by two) is quite frequent in environments like crypts where its used to keep relics or sarcophagi. In these environments iconographical references to the Resurrection of bodies and to the future coming of the New Jerusalem are quite common.
So, in the hypothesis of the author, the presence of these quadrupeds a part of the negative characteristics that "The Physiologus" refers to the onager (4) - , could have relationships both with the glorious arrival, on a white donkey indeed, of Jesus in Jerusalem (Mt 21, 1 11) and with an allusion to the white horse (5) of the Victorious Christ (Rev. 19,11 ss.) that can be seen before the Descent of the New Jerusalem (6) .
(1) O. Beigbeder, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, p. 248 264.
(2) It seems logical to exclude that the little sculpture represents the picture of a lamb.
(3) Il Fisiologo a cura di F. Zambon, Milano, 1975 p.82.
(4) Not all the bestiarii give the onager negative characteristics. See: http://www.mondimedievali.net/Immaginario/asino.htm (italian language).
(5) The sculpted symbols often expresses concepts that are much wider that those expressed by the known ancient texts. Dealing with "variations" on the thematic donkey horse, in medieval iconography you can see, cfr. : O. Beigbeder, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, p. 72.
(6) Some passages in Rev. 19 and 20 could be related to the pictures of the capitals, ex. : And he laid hold on the dragon, that old serpent, which is the Devil, and Satan, and bound him a thousand years And cast him into the bottomless pit (Rev. 20,1-3). In the following passage (Rev. 20,4) you see just the souls of them that were beheaded for the witness of Jesus, and for the word of God who were the martyrs.
Iconografia medievale - Medieval iconography
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