Simboli in una casa di Cantiano (PU).
Cantiano(PU) è una cittadina marchigiana, posta lungo il tragitto della romana Via Flaminia, non distante dal Passo del Furlo, ovvero il valico attraverso il quale, storicamente, si scavalcava la catena degli Appennini, scendendo poi tra le colline umbre.
In una via dell’antico centro della cittadina, tra alcune case medievali, se ne nota una la cui facciata, al piano terra, dispone di ampi accessi ad arco gotico, mentre, al piano superiore, si aprono quattro finestre con archi a tutto sesto.
Tra una finestra e l’altra si notano cinque piccole mensole in pietra la cui funzione originaria era probabilmente quella di sostenere un’asta in legno alla quale stendere panni stesi.
Nelle mensole sono individuabili semplici simboli scolpiti, visibili con difficoltà e probabilmente in modo incompleto.
Partendo da sinistra, i primi due supporti mostrano ciascuna una "rosetta a sei petali" inserita in un cerchio: la terzo porta l’immagine della luna crescente con due stelle, il quarto un’altra rosetta, mentre il quinto, all’estrema destra, è ormai troppo rovinato per potervi identificare qualsiasi segno inciso.
Le "rosette a sei petali" sono simboli "solari" assai diffusi e richiamano il tema delle "porte celesti", ovvero dei "momenti di passaggio" del sole nel suo ciclo giornaliero ed annuale (solstizi ed equinozi per l’anno; alba, mezzogiorno, tramonto, mezzanotte per il giorno).
Connesso al significato cosmologico della "porta del cielo" era poi anche quello apotropaico (ovvero nel senso di respingere il male) e nella tradizione cristiana, ad esempio, per i suddetti simboli delle "porte celesti" il riferimento più immediato è all’analogia con la forma del "chi-ro",
http://www.storialibera.it/images/dalla_terra_alle_genti/tege.jpg
http://www.storialibera.it/images/dalla_terra_alle_genti/tege1.jpg
simbolo "solare"1) del Cristo 2); "Io sono la porta" (Gv. 10,9) dice infatti di sé il Cristo stesso. Attraverso di Lui allora , che è la Porta, passano gli eletti, non i dannati.
Tornando quindi ai piccoli simboli di Cantiano, sembrerebbe di intravedervi, oltre al citato significato apotropaico, anche l’idea di proporre un’interpretazione "mistica" delle quattro finestre alludendo ad esse quali "porte" di un ciclo cosmico; dal momento poi che vi compare l’immagine della luna con le stelle si sarebbe portati a pensare che si tratti del ciclo giornaliero e che la suddetta immagine si riferisca alla mezzanotte.
Per altro, i rimanenti simboli delle "rosette", così per come sono visibili nella casa di Cantiano (cioè a malapena ed in modo incompleto), non parrebbero da soli sufficienti ad indicare momenti quali l’alba ed il tramonto per i quali, solitamente, vengono dai utilizzati dai costruttori medievali altri simboli, pur se in associazione con quelli presenti.
Quindi, sia in termini di identificazione esatta dei simboli che in termini di interpretazione, la questione parrebbe rimanere aperta. Saremo così lieti di accogliere eventuali contributi od indicazioni utili a chiarire il problema.
Scrivere a
valdamer@libero.it1) "Io sono la luce del mondo" (Gv. 12,46).
2)T. Burckhardt, Arte sacra tra Oriente ed Occidente, Rusconi, Milano, 1990, pp. 41 e ss.
Symbols in a house in Cagli (Pesaro – Urbino, Marche).
Cantiano (Pesaro - Urbino) is a little town in Le Marche, near the roman Via Flaminia, not faraway from Passo del Furlo, the mountain pass allowing you to cross the Apennines and then to meet the hills of Umbria.
In one of the medieval streets of the ancient centre of the town, you can notice the front of a private house with two large doors with pointed arches at the ground floor and four windows with round arches at the first floor.
Among the four windows there are five little corbels in stone whose original function was probably to hold up a pole where hanging out the washing.
In the corbels you can identify – with a little effort and not thoroughly – a few simple sculpted symbols.
Each one of the early two corbels on the left hand shows a "rose with six petals circumscribed with a circle" ("Celtic rose"); in the third corbel there is a picture of the crescent moon with two stars; in the fourth there is another rose, while the fifth corbel is in so bad conditions that you cannot identify any carvings.
The "Celtic roses" are ancient and diffused "solar" symbols related to the "gates of heaven", that are the most important passages of the sun in the annual (solstices and equinoxes) and daily (sunbeam, noon, sunset, midnight) cycle.
An apothropaic ( that’s something repelling the Evil) meaning was also connected with the idea of "gates of heaven".
In the Christian tradition, for example, the most usual reference for the quoted above symbols of the "heaven gates" is the likeness with the shape of chi –ro
http://www.storialibera.it/images/dalla_terra_alle_genti/tege.jpg
http://www.storialibera.it/images/dalla_terra_alle_genti/tege1.jpg
that’s a "solar" simbol 1) of Jesus 2) "I am the door (Iohn, 10,9) says Jesus about Himself and He is a door that allows the elect to pass, not the damned.
Back to the little symbols of Cantiano, behind the apothropaic meaning, they seem to suggest a sort of "mistical" interpretation of the four windows, alluding to them as they were "gates" of a cosmological cycle. So, taking in account that in one of the corbels we see the crescent moon with two stars, you could think that the whole of the symbols is referred to the cycle of the day ad the carving of the moon is connected with the idea of "midnight".
Nevertheless, symbols of the "roses", as far as they can be (scarcely) seen in the house of Cantiano, don’t seem to fit to recall the sunbeam and the sunset; these latter are actually moments of the "cycle" usually indicated by the medieval builders with other symbols, sometimes associated with the "roses".
So, the problem of the symbols of the corbels is still open, both in terms of exact identification and in terms of interpretation. Of course, the author of this page would be glad to receive possible useful suggestions that can help to explain the symbols of the corbels.
Write to:
valdamer@libero.it1)"I have come as Light into the world" (John, 12,46).
2) )T. Burckhardt, Arte sacra tra Oriente ed Occidente, Rusconi, Milano, 1990, pp. 41 e ss.