Già Vitruvio nel De Architectura cita l’uso di orientare i templi in modo che la luce del sole, in genere al suo sorgere, penetri da qualche precisa apertura ed illumini qualche punto determinato dell’edificio nel giorno in cui si festeggia il dio titolare del tempio.

E’ poi ampiamente noto -sia dai testi che dalle verifiche sulle architetture- come l’uso di realizzare costruzioni sacre tenendo presente la direzione dei raggi solari in determinati giorni si sia trasmesso quindi agli edifici cristiani.

Alla base di tutto questo è il tema essenziale delle "porte celesti" che, ovviamente, in questo caso ci limitiamo semplicemente ad evocare.

Un esempio interessante dell’importanza dell’orientamento delle chiese si può ricavare analizzando il caso della distrutta cattedrale riminese di S. Colomba.

Rimini di fatto era ed è l’unica città italiana (1) ad avere una cattedrale che porta la suggestiva dedica a Santa Colomba di Sens, martire del popolo dei Senoni.

Le ragioni precise della dedica a questa santa, la cui venerazione nel territorio riminese è documentata almeno al VI° secolo, erano state dimenticate già nel XI° sec.

Infatti, in documenti dell’XI° sec. -ed ancora nel 1155, quando l’antico duomo, (la tradizione parla di origini al IV°sec.) fu rinnovato principalmente nella parte absidale- la santa Colomba viene esplicitamente citata come simbolo dello Spirito Santo.

In realtà, questo tentativo di dirigere la devozione verso un "soggetto" più consueto evidentemente strideva con molti elementi della antica tradizione riminese, tant’è che, sempre al XII° sec. risale una leggenda che spiega il miracoloso arrivo in città, via mare, di una reliquia della martire Colomba di Sens; questa reliquia esisteva ancora nel XVI° secolo, quando ne furono aggiunte altre provenienti da Sens.

In effetti, le ragioni della dedica, non sono state a tutt’oggi accertate.

Una conferma dell’antica dedica a Santa Colomba di Sens viene dall’orientamento dell’antico duomo, del quale oggidì rimane semplicemente la torre campanaria e pochi altri resti oltre che alcuni disegni.

Si può comunque ancora rilevare come l’asse dell’edificio fosse orientato a circa -33° AZ . (E=0°) .Il giorno di Santa Colomba -31 dicembre -il sole sorge a Rimini proprio in quel punto dell’orizzonte. (2) Con ogni probabilità quindi, l’edificio originario presentava allora una finestra proprio al centro dell’abside principale (forse l’unica abside) destinata ad essere illuminata quel giorno al sorgere del sole.

Notare anche come, una volta rifatta tutta la zona absidale nel XII° secolo, non appaia alcuna finestra centrale mentre l’abside di destra si protende in avanti creando una evidente asimmetria: questo dipende certamente dalla necessità di far sì che la luce pervenga nella sua finestra di destra, sicuramente orientata in una precisa direzione.

Le immagini: A sinistra, la pianta del XVII° secolo; al centro, l'ipotetica pianta paleocristiana; a destra (o sotto), l'ipotetica pianta del XIII° secolo.

(1) A conoscenza di chi scrive, altre chiese ed almeno un’altra cattedrale italiana portano il titolo di santa Colomba; si tratta comunque di riferimenti allo Spirito Santo od a santa Colomba d’Aquileia.

Una pieve dedicata a santa Colomba di Sens si trova a Onferno, presso Rimini, mentre dediche a questa santa sono relativamente diffuse in altri paesi europei.

(2) L’anno liturgico cristiano fu impostato nel 325 d. C., basandosi sul calendario giuliano; tuttavia le imperfezioni del calendario giuliano arrivarono a creare nel 1582 – anno della sostituzione con quello gregoriano-, ad una differenza di 11 giorni tra anno calendariale e quello solare; la relativa esattezza dell’orientamento di S. Colomba pare quindi essere indizio dell’antichità dell’edificio.

Uno studio compiuto sulla cattedrale negli anni 1960-1970 riporta un errore nell’orientamento dell’edificio di circa 33° (!).

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