Alcuni accenni sulle ragioni della presenza di un significato cosmologico degli antichi simboli.

Come è facile notare, in questo sito si trovano alcune descrizioni di iconografie medievali con frequenti citazioni e sottolineature dei significati cosmologici di antiche opere.

Naturalmente nel presente breve scritto non è possibile dare una esauriente e completa spiegazione a proposito delle ragioni dei così frequenti riferimenti cosmologici nella produzione artistica medievale.

Nell'occasione possiamo solo spender alcune parole sul perché il simbolismo cosmico sia un aspetto tipico di ciò che fu dipinto, scolpito e costruito nel Medio Evo seguendo una tradizione estremamente antica riguardante l’arte sacra.

Cercando di sintetizzare alcuni aspetti di questa tradizione, si può affermare che essa è connessa con la necessità di richiamare la divina "Presenza" del dio (o di Dio) in un determinato spazio od ambiente che è destinato ad essere "spazio sacro", ovvero la sede (la "casa") del dio (o di Dio) in quel preciso specifico contesto.

Naturalmente, poiché lo stesso concetto di divinità è correlato con l’idea di "assoluto " – cioè di ciò che esiste "per sempre ed ovunque"- va da sé che la presenza divina non può essere circoscritta o delimitata dalla dimensione di Spazio e Tempo.

Questo genere di considerazioni portò gli antichi artisti e costruttori ad esprimersi con simboli che costituivano complete cosmologie. In tal modo essi richiamavano il tema dell’ "assoluto" (del "per sempre ed ovunque", come gà detto) e così si indicava uno spazio delimitato come "spazio sacro" ovvero di ciò che è, in una dimensione simbolica, "al di là dello spazio e del tempo".

Molti aspetti peculiari dell’arte antica e medievale sono quindi intesi come conseguenze della necessità di un’arte ed architettura realmente "sacra".

Per quanto riguarda il Medio evo occidentale, vediamo come uno specifico simbolismo "morale" cristiano sia consapevolmente sovrapposto ed aggiunto all’originale simbolismo cosmico e, così facendo, vengono recepiti i principi dell’antica arte sacra dando loro un nuovo senso cristiano.

Quindi, citando un esempio già trattato su questo sito web, notiamo come la tipica iconografia dei due pavoni contrapposti (corso giornaliero del sole nel cielo) può essere identificata, da un punto di vista cristiano, come rappresentazione delle anime che ascendono al cielo sfuggendo la tentazione del peccato, cioè la sirena.

Ciò non di meno, il fatto stesso che

1)i pavoni siano due e che essi sono opposti l’un l’altro e che siano rappresentati mentre ascendono l’arco del cielo,

2)mentre la sirena tiene le proprie code formando un arco sopra il proprio capo

indica come il significato cosmologico e le sue relazioni con l’antica tradizione siano ancora ben presenti in questa iconografia e vi sia perfetta consapevolezza di questo.

Dal XIV° secolo in avanti vediamo come i riferimenti cosmologici nell’architettura, scultura e pittura gradualmente scompariranno sino a che, durante il Rinascimento, le relazioni con l’antica tradizione verranno evocate e considerate in una dimensione intellettuale, ma in effetti esse saranno perse nell’esperienza artistica ed architettonica.

Carlo Valdameri

Cosmological meanings of ancient artworks - English translation

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