Alcuni aspetti dell’iconografia della cupola del duomo di Ancona.

Nella dimensione cosmologica la quale, in modi diversi, è sempre simbolicamente indicata negli antichi edifici sacri, l’elemento architettonico della cupola, quando esso è presente, allude alla volta celeste come essa era concepita dagli antichi.

Tra l’altro, l’indicazione della cupola quale "cielo" della chiesa si trova frequentemente nelle descrizioni scritte dei templi cristiani sino a tutto il Rinascimento.

Nell'occasione, osservando la cupola del duomo di Ancona (secc. XI –XIII), si può notare come essa sia divisa in dodici settori i quali, al di là delle funzioni architettoniche, -in considerazione di quanto appena detto - possono essere considerati allusione alla divisione del cielo nei dodici segni zodiacali.

E’ per altro nota la relazione richiamata in diversi scritti dei Padri tra i 12 segni zodiacali i e 12 Apostoli e le diverse interpretazioni mistiche basate su questa relazione (1). Da questo punto di vista, è anche possibile immaginare che una eventuale decorazione affrescata avrebbe potuto riprendere temi di questo genere.

Per quanto riguarda poi le sculture dei quattro angeli che si trovano ai quattro angoli del tiburio, sotto la cupola vera e propria, il loro atteggiamento a braccia levate non parrebbe proprio quello degli "oranti" come è capitato di leggere, bensì quello di chi "fa ruotare" la volta celeste, in quanto ciò era considerato uno dei compiti delle potenze angeliche.

In particolare, sempre per quanto riguarda la presenza degli angeli, nel duomo anconitano si potrebbe ulteriormente ipotizzare una dimensione apocalittica dell’iconografia proposta.

Infatti: …Vidi quattro angeli, ritti ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra…Ap. 7,1.

Ulteriori accenni apocalittici e alla Gerusalemme celeste (2), in realtà, si potrebbero trovare con sufficiente precisione anche in altri elementi iconografici del tiburio nonché della cupola stessa.

Per il momento, tuttavia, non si intende approfondire ulteriormente il discorso, limitandosi a riferire quanto appena esposto.

(1) J. Danielou, I simboli cristiani primitivi, Roma 1990, pp.137 - 148.

(2) A proposito dell’eremo di San Galgano, ad esempio, riferisce F. Cardini: "L’edificio a pianta centrale è un evidente richiamo alla Gerusalemme Celeste costruita sul cerchio e sul numero dodici, il numero degli apostoli che si ripartiscono la circonferenza dell’ambiente mentre la visione divina ne costituisce il centro. Ancora una volta, torna alla mente Dante con la sua visione nell’Empireo, nonché la ripartizione del circuito celeste nelle dodici costellazioni zodiacali." In F. Cardini, San Galgano e la spada nella roccia, Siena 2000, p.99. Il brano è seguito dalla spiegazione del perchè, in determinati contesti, il tema della Gerusalemme Ceste - cioè la città dalla forma "cubica" - può essere espresso anche ricorrendo alla forma del cerchio.

 

A few aspects of the iconography of the dome in the Duomo di Ancona (Marche).

The cosmological dimension is always represented, in different ways, in the iconography of all the ancient sacred buildings; in this context, the presence of the dome, where it exists, is an allusion to the skydome as it was conceived by the ancients.

Moreover, the idea of the dome as "skydome" of the church is often quoted in descriptions of Christian temples until the Renaissance.

As far as the dome of the cathedral of Ancona (centt.. XI – XIII) is concerned, you can notice that it is divided into twelve parts; so, taking in account what has been written here above, this peculiar shape - a part of the structural function - can be considered an allusion to the division of the skydome into twelve Zodiacal signs (1) .

It’s anyway well - known how many writings of the Fathers point out mystical ralationships between the 12 signs of the zodiac and the 12 Apostles; in the case of Ancona, this sort of thematic could even be underlined by possible paintings in fresco.

You can also notice the presence of four angels on each one of the four corners of the tiburium, below the dome itself; their position -with risen arms -is not related with the position of those who are praying - as you happen to read somewhere - but more probably it is connected with their task to "wheel the skydome".

We can add that the sculpted angels in the dome of the cathedral of Ancona seem even to remind of an apocalyptic meaning; in Rev. 7,1 you read: I saw four angels standing on the four corners of the earth.

Actually, apocalyptic themes and allusions to the New Jerusalem (2) could be identified in other parts of the iconography of the dome and of the tiburium itself; nevertheless, going deeper into this speech would need to deal with quite complex subjects that cannot be stood to in this short outline.

(1) J. Danielou, I simboli cristiani primitivi, Roma 1990, pp.137 - 148.

(2) For instance, F. Cardini refers about the church of San Galgano: "The building rising on a central plan is a clear remind of the New Jerusalem, built on the circle and on the number twelve, the number of the Apostles who "divide" the circumference of the environment, while the divine vision is its centre. Once again, we can recall Dante and his vision of the Empireum, and even the division of the celestial circle into twelve constellations of the zodiac" (-rough- translation by the author of the site) In F. Cardini, San Galgano e la spada nella roccia, Siena 2000, p.99.. This passage is followed by the explanation about why the thematic of the New Jerusalem - that's the City with a cubic shape - in a few peculiar contexts can be expressed even by a circular shape.

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