San Gregorio fuori le mura in Rimini - Cenni sull'iconografia

 

Nella prima metà del XVIII° secolo, l’abate Gervasoni poteva ancora osservare alcuni mosaici nell’abside di San Gregorio dove egli notò una "…figura di Cristo pastore, con degli agnelli all’intorno et alcune altre figure, che ora per li pregiudici contratti dalla lunga età appena si distinguono". (Gervasoni – Lettera).

Questi mosaici erano già scomparsi quando, nel secolo seguente, Pietro Santi eseguì i suoi disegni.

http://spazioinwind.libero.it/iconografia/gregorioanteprima.htm

Nella prima decade del XIX° secolo, il Cav. Seraux D?Agincourt visitò gli edifici paleocristiani di Rimini per documentarsi per la sua "Histoire del l’art par les monuments"(1) ; infatti, nelle sue pagine, troviamo le immagini di alcuni capitelli di San Gregorio.

Altri capitelli furono disegnati da Pietro Santi, per cui possiamo farci un’idea abbastanza chiara delle loro forme complessive.

Grazie allora a queste immagini possiamo pensare che , durante il Medio evo, l’interno di San Gregorio poteva avere questo aspetto:

http://spazioinwind.libero.it/iconografia/gregXVIbuno.jpg - Ricostruzione 3d

Per quanto riguarda l’iconografia, al momento possiamo accennare al fatto che il riferimento al Cristo pastore ancora una volta richiama le immagini dell’età di Galla Placidia ed i particolare i mosaici del suo mausoleo a Ravenna.

http://rubens.anu.edu.au/htdocs/surveys/charlotte/0002/000213.JPG

Aggiungiamo anche che ci sembra di particolare interesse la presenza della corona di alloro al centro della cupola centrale nonché la presenza del trono vuoto al centro della calotta absidale.

A parere di chi scrive, questi elementi, che assieme alle palme alludono ad una dimensione gloriosa del Cristo risorto, possono altresì alludere alla possibile presenza di una importante reliquia custodita dall’edificio.

Altrettanto interessanti, a questo proposito sono i dodici festoni presenti nella cupola. Il numero dodici è riferibile alla chiesa (12 apostoli) ed i festoni stessi, con foglie e frutti, sono simboli di fecondità.

Non dobbiamo dimenticare quindi che il mondo cristiano "…è reso fertile dal sangue dei martiri".(2)

Carlo Valdameri

(1) Vedi http://spazio.inwind.libero.it/iconografia/Micheitaliano.htm

(2) Sant’Agostino – La Città di Dio XXII,7

 

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Ricostruzioni in 3D - 3d Reconstructions (Con altre pagine sulla chiesa di San Gregorio)

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