Il portale di San Michele a Serra de’ Conti (AN)

Le immagini riportate in questa pagina riguardano il portale tardo-duecentesco della chiesa di S. Michele a Serra de’ Conti (AN).

La foggia del portale, già gotica, è piuttosto consueta; nell’archivolto (di solito posto simbolicamente in relazione con la volta celeste) compaiono rilievi in cotto con le ricorrenti allusioni alle "porte del cielo".

A conoscenza di chi scrive, è invece piuttosto originale la presenza delle figure scolpite di due mani nei margini inferiori dei due stipiti del portale.

Per inciso, ricordiamo che, se nell’iconografia dell’archivolto solitamente compaiono rinvii simbolici al cielo e alla immutabilità dei cicli celesti, negli stipiti si trovano in genere riferimenti riguardano la dimensione "terrena" ovvero ciò che si svolge, appunto, sotto il cielo.

Per quanto riguarda S. Michele, allora, quale può essere il significato delle due mani?

A tutta prima si sarebbe tentati di pensare ad un modo –in realtà non del tutto insolito- di richiamare l’identificazione del Cristo con la "porta": :"Io sono la porta da cui entrano le pecore (….…) Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo" (Gv 10, 7-9).

Tuttavia si può notare come le palme delle mani sono rivolte verso il basso quasi ad appoggiarsi sul terreno.

In ragione di questo, a parere di chi scrive, ciò che è stato realizzato nella porta di San Michele potrebbe essere semplicemente un modo per rendere l’idea del Cielo che si "sorregge" sulla terra, con i due stipiti che in qualche modo rappresenterebbero le "braccia" celesti. Si tratterebbe quindi di una delle tante sintetiche allusioni cosmologiche presenti nell’arte medievale(1). In definitiva, sarebbe, quindi un tema vicino a quello espresso frequentemente dai "telamoni", ovvero da figure che, con evidente sforzo, sorreggono la volta celeste. Essi, tra l’altro, spesso rappresentano l’inevitabile fatica del vivere schiacciato dalla necessità del lavoro.

Per altro, ogni commento, suggerimento o ulteriore ipotesi a proposito quanto appena scritto è certamente benvenuto.

valdamer@libero.it

Carlo Valdameri

(1) Tra l’altro, come a volte accade nell’iconografia medievale, l’impostazione di questo portale ricorda immagini almeno apparentemente lontane nel tempo e nello spazio. Nel caso specifico viene in mente la posizione del dio egizio del cielo Nout, appoggiato appunto con le mani sulla terra < /font>"https://www.bafan.it/wp-content/uploads/2011/05/Geb-e-Nut.jpg"

Ovviamente al di là di ogni riferimento religioso specifico, in questo caso saremmo allora probabilmente di fronte ad una immagine radicata nella mente dell’uomo antico, e quindi ad un concetto che evidentemente era ancora coerente con il pensiero degli uomini che vivevano nel tardo medioevo.

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