Lapide di Leponzio (IV° sec.).

vedi:

http://museums.ncl.ac.uk/archive/arma/contents/iconog/tombston/domin/lepont.htm

http://museums.ncl.ac.uk/archive/arma/contents/iconog/tombston/domin/lepmap.htm

La ricostruzione in 3d rappresenta Leponzio, la cui lapide, datata al IV° secolo, non esiste più. Essa si trovava nel Museo di Strasburgo ed andò distrutta durante la seconda guerra mondiale; il suo calco è tuttora presente nel museo.

Vi era rappresentato un milite romano che dovette servire nelle forze che presidiavano la valle del Reno, forse lungo il Tractus Argentoratensis, (da Argentoratum, l'antica Strasburgo).

Il suo elmo è del tipo spangenhelm, mentre, per una scelta del tutto personale dell'autore, sullo scudo sono riportati i colori dei Martenses, uno dei corpi militari che la Notitia Dignitatum (V° sec.) segnala trovarsi alle dipendenze del Dux di Magonza (Magontiacensis).

Interessante notare la presenza, su una specie di trampolo a fianco del militare, dell'immagine del gallo.

L'immagine del gallo è ovviamente legata ad un simbolismo solare e richiama la caratteristica dell'animale di cantare al sorgere del sole ed al suo tramontare. Questa è la ragione per cui esso è rappresentato rivolto verso un lato ma con la testa girata in senso opposto: si tratta di un'allusione - rintracciabile anche in espressioni dell'arte medievale - al rivolgersi del gallo,appunto, di volta in volta verso l'alba o verso il tramonto.

In questo senso, il senso della raffigurazione può considerarsi quindi un'allusione alla vita dopo la morte.

Per altro, la presenza del gallo potrebbe anche essere riferita ad uno dei simboli dell'Heliodromus, un grado della gerarchia della religione mitraica, assai diffusa tra i militari, come -allo stesso tempo - potrebbe essere intrepretato in senso cristiano.

Per la verità, nel caso della lapide di Leponzio, parrebbe verosimile interpretare la cosa in senso piuttosto generico, semplicemente come allusione alla ciclicità dell'esistenza.

Lepontius' tombstone (IVth. cent.)

see:

http://museums.ncl.ac.uk/archive/arma/contents/iconog/tombston/domin/lepont.htm

http://museums.ncl.ac.uk/archive/arma/contents/iconog/tombston/domin/lepmap.htm

This 3d reconstruction shows Lepontius whose tombstone (IVth. cent.) doesn’t exist anymore. It belong to the Strasbourg Museum where it was destroyed during the W.W. II; its cast is held today by the museum.

Lepontius probably served in the one of the Roman forces whose task was the defence of the Rhine Valley, maybe the Tractus Argentoratensis (from Argentoratum, the ancient Strasbourg).

We can notice that his helm is a spangenhelm, while the author of this page chose to draw the insigna of Martenses on the shield. Following the Notitia Dignitatum (Vth. cent.), Martenses were one of the military corps under the command of Dux of Mainz (Magontiacensis).

It’ seems also interesting to point out the presence of a cock on a sort of stilt on the left of Lepontius.

The cock is connected with a solar symbolism and it recalls the habits of the animal who crows at dawn and sunset.

This is the reason because the animal is turned on the right but it head is turned on the opposite side; it is an allusion – present even in medieval expressions – just to relationship of the cock-crow with the two "passages" of the run of the sun, as said above.

So, in symbolical terms, the meaning of the iconography can be considered an allusion to the life after the death.

The presence of the cock could also be referred to one of the symbols of Heliodromus, a rank of the hierarchy of the Mitraic religion, and even to a Christian meaning.

In our opinion, the iconography of Lepontius’ tombstone expresses mainly a generical allusion to the universal cycles of birth –death – re-birth.

Pagina iniziale - Index page

Novità - News

Ricostruzioni in 3d - 3D Reconstuctions

Esercito romano - Roman army