Alcuni accenni a proposito dei rilievi sulla facciata del Palazzo del Podestà di Narni (XIII°-XVI°sec.)

Narni è sicuramente una delle più suggestive città umbre, tra le tante ricche di antiche testimonianze architettoniche ed artistiche che può vantare questa regione.

In particolare, in questo caso si vogliono spendere alcune parole a proposito dell'iconografia delle sculture medievali che si trovano sopra l'ingresso principale del Palazzo del Podestà narnense.

La facciata di questo palazzo (XIII°-XVI° sec.) mostra infatti un'entrata che certamente fu modificata nel corso del tempo e certamente la sua aperture fu, in secoli passati, ben più grande di quella del portale rinascimentale (fine del XV° sec.) visibile tutt'ora.

In particolare sopra il portale doveva esistere una sorta di tettoia della quale si notano i buchi delle immorsature nel muro; ancora più in alto notiamo una piccola loggetta che a sua volta sostiene una sorta di lunetta nella quale si trovano i rilevi il cui significato sarà qui oggetto di trattazione.

Possiamo tentare di iniziare la spiegazione segnalando come, al centro di questi rilievi, esista uno spazio vuoto (incavato) di forma approssimativamente rettangolare, che certamente ospitava il soggetto principale di tutto l'insieme e ne costituiva il riferimento iconografico.

Provando allora, sulla base di ciò che rimane, a ricostruire il significato complessivo, notiamo come, sotto una delle due teste di leoni che si trovano ai lati dello spazio vuoto, si trovi un piccolo rilievo che mostra l'immagine biblica di Giuditta che tiene in mano la testa di Oloferne mentre a sinistra del pannello è la serva di Giuditta; al centro è il corpo decapitato che si trova sotto un velo che fa da arco e che pare un riferimento simbolico alla volta del cielo.

Ci pare quasi certo che questo rilievo, come probabilmente almeno altri due, provenga dall'arredo liturgico di qualche chiesa medievale; in questo caso il suo significato originario era probabilmente in relazione alla perdita dell'anima da parte del peccatore nel momento della sua morte (1).

Ancora più in basso, sempre a sinistra (la parte negativa), troviamo il leone che combatte con il drago, poi al centro troviamo un pannello che mostra due gentiluomini a cavallo, apparentemente vestiti in abiti classici, che si salutano vicendevolmente.(2)

A destra si trova la battaglia tra due cavalieri catafratti.

Ma, in definitiva, quale può essere stata la ragione di questo assemblaggio di antiche sculture?

Come già accennato, secondo la nostra ipotesi, il simbolismo dei soggetti dei rilievi qui reimpiegati aveva come riferimento la scultura perduta al centro della "lunetta" che a nostro parere doveva rappresentare un'immagine, o più probilmente una personificazione relativa al soggetto della Giustizia, o meglio, al tema dell'esercizio della Giustizia da parte delle magistrature del Comune di Narni che lì avevano la propria sede ed esercitavano i propri compiti.

E' forse superfluo aggiungere che immagini e personificazioni della Giustizia si trovano piuttosto frequentemente nei palazzi comunali italiani e l'esempio degli affreschi di Palazzo Pubblico a Siena è solo il celeberrimo tra molti.

Per quanto rigurarda Narni, forse la scultura della quale stiamo parlando aveva anche una forte caratterizzazione polica e questa fu forse una delle ragioni della sua distruzione.

Quindi, postulando che ciò che è stato ipotizzato sia vero, vediamo quale poteva essere il significato delle immagini che sono tutt'ora visibili.

Innanzi tutto la spiegazione delle due teste leonine ai lati appare piuttosto scontata: si tratta della indicazione del rispetto che era riservato al lavoro delle magistrature cui, come accennato, si riferiva la scomparsa scultura centrale.

A sinistra, immediatamente in basso, era l'immagine della decapitazione di Oloferne da parte di Giuditta: questo soggetto, al di là del significato mistico originario, diveniva un semplice e piuttosto brutale avvertimento riguardante ciò che accadeva a chi incorreva nei rigori della legge (la decapitazione, appunto).

A sinistra (sempre la parte negativa, ricordiamo), al livello inferiore, è la lotta tra il leone ed il drago che è una assai tipica rappresentazione della lotta universale tra il Bene (leone) ed il male (drago)(3); combattere il male è ovviamente il fine fondamentale di chi opera in nome della Giustizia. Forse in questo caso il pericolo preso in considerazione è quello interno delle fazioni (4).

Al centro, sotto lo spazio vuoto, troviamo i due uomini a cavallo che si salutano; è un chiaro riferimento alla pace ed alla concordia che è il risultato della vittoria della Giustizia.

Sul lato sinistro si trova la scena di battaglia; infatti anche le relazioni politiche con gli altri stati necessariamente vanno condotte seguendo i principi della Giustizia ed è solo in nome di essa che può essere condotta la guerra.

 

Carlo Valdameri

 


(1) Il volto (la testa) è solitamente riferibile in termini simbolici all'anima. Il corpo decapitato che si trova ancora sotto la volta celeste pare sottolineare questo significato.

(2)Sembra che questa scultura mostri differenze rispetto alle altre e lo stesso soggetto è, in effetti, una di esse.

(3) Il leone è un antichissimo simbolo di Giustizia e vale forse la pena ricordare che, nella tradizione cristiana, il leone è riferito al Cristo-Giudice, vincitore del drago demoniaco dell'Apocalissi.

(4) Lo scontro tra le fazioni politiche rendeva spesso la vita civile dei comuni medievali estremamente turbolenta.

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A few words about the iconography of Palazzo del Podestà's portal in Narni - English translation