Memoria di un'antica iconografia

 

Nell’andito del Palazzo comunale di Spello (PG) si trova questa lastra scolpita. Potrebbe essere genericamente datata ad un periodo che va dal VIII° al XI° secolo.

In essa sono chiari i riferimenti al mondo militare romano.

L’aquila ad ali spiegate e i due labari ai lati sono riferimenti inequivocabili. Il tema è comunque certamente cristiano.

I due conigli (che sovente hanno significato negativo) in questo caso dovrebbero rappresentare i peccatori che trovano rifugio e Redenzione in Cristo (es. S. Agostino).(1)

L’aquila che regge il grappolo d’uva eucaristico è certamente riferimento al Cristo ("che ha disteso le sue braccia come ali sulla croce" -cfr. Vitis mystica XII sec. - quindi posteriore all’opera considerata) risorto e vittorioso che ha portato la Salvezza attraverso il proprio Sacrificio.

I due labari (che comunque non portano il simbolo costantiniano) ai lati indicano un’ulteriore significato vittorioso con riferimento alla Vittoria sulla morte ed alla Ritorno glorioso alla fine dei tempi.

Rimane comunque evidentissima la volontà di citare l’iconografia militare romana con la presenza dell’aquila "legionaria" e degli stendardi; per quale ragione?

Si tratta forse di un’eco del "revival" romano di epoca Carolingia o forse un riferimento al glorioso passato romano di Spello, testimoniato da notevoli espressioni monumentali?

Forse si allude al fatto che per i cristiani indifesi (simboleggiati dalle lepri) l’unica difesa non è nelle armi ma nel Cristo?

Sono, queste ultime, domande alle quali, per ciò che è a conoscenza dell’autore, non è possibile dare risposta certa. Ovviamente ogni suggerimento o indicazione che aiuti a precisare meglio le ragioni di questa opera è benvenuto.

(1) Sant'Ambrogio considerava le lepri come simbolo di Resurrezione.

Carlo Valdameri

English translation

Memory of an ancient iconography

In an aisle of the Commune’s Palace in Spello (Ispellum - Umbria – Italy) you find the carved stone showed by the photo here - above. It could be generically dated to a period between VIIIth and XIth centt.

In the carving, references to the roman military world are quite clear .

Anyway the subject is certainly Christian.

The two hares (that have often a negative meaning), in this case, should represent sinners who find their shelter and Redemption in Christ (cfr. ex. : St. Augustine).(1)

The eagle holding the Eucharistic grapes is clearly a reference to Resurrected and victorious Christ ("who opened his arms like wings on the Cross" – cf. Vitis mysthica – XIIth cent.) who brought the Salvation thanks to his Sacrifice.

The two "labari" (without the constantinian symbol) on the two sides point out a further reference to the Victory over the death and to the glorious Coming in the End Times.

The quotation of roman military iconography – "legionary" eagle and labari - is anyway manifest.

Which is the reason of this?

Could it be an echo of roman revival in Carolingian age or maybe an allusion to the glorious roman past of Ispellum (Spello) witnessed by its important monuments?

Maybe do the carvings point out the defenceless Christians (hares) finding their only defence in Christ and not in the arms?

As far as the knowledge of the author is, certain answers cannot be given to these questions. Of course any suggestion or any help in specifying the exact meaning of these carvings is welcome.

(1) St. Ambrose considered the hare as symbol of Resurrection.

Carlo Valdameri

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