La bifora nell’abside di San Silvestro a Nonatola (MO).

 

Al centro dell’abside principale della chiesa abbaziale di San Silvestro a Nonantola si trova una bifora.

L’apertura al centro del tamburo absidale, verso la quale è - ed ancor più era nell’antica liturgia – inevitabilmente rivolta l’attenzione dei fedeli, è solitamente un modo per indicare la “porta celeste” che si può considerare addirittura sintesi simbolica del tempio  (Quanto terribile è questo luogo. Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. Gen. 28,17).

Essa è simbolo del Cristo sia, appunto, in quanto “porta “(“io sono la porta…” Gv. 10,9), sia in quanto fonte di luce; a quest’ultima tematica si riferiscono, nelle calotte absidali, i frequenti affreschi raffigurazioni gloriose del Redentore che tiene in mano il libro aperto, ove appaiono i versi “Ego sum lux mundi (Gv. 8,12 e 9,5)”. (1)

Va detto che, sovente, il tema della porta celeste nella conca dell’abside è suggerito dalla presenza di una monofora.

In altri casi, come a Nonantola, si trova una bifora.

Il simbolismo della bifora è in realtà complesso, ma ci si limiterà qui ad indicare come in essa il tema della “porta celeste” sia unito al tema dell’arbor vitae, rappresentato dalla colonna centrale e dal suo capitello. Anche l’arbor vitae è infatti un riferimento al Cristo ed alla sua croce (2) .

A Nonantola poi , come anche in altre chiese, la bifora mostra all’esterno la rappresentazione di una testa leonina.

Questo intende riferirsi al tema della Resurrezione richiamando le leggende sul leone capace di resuscitare i propri piccoli (3).

Sempre nella stessa chiesa di San Silvestro a Nonantola la bifora appare anche in facciata.

La sua presenza sopra la porta della chiesa, in una posizione assai più frequente da trovare rispetto a quella nel centro dell’abside, è anch’essa connessa al tema della ianua coeli.

Nel caso, anche in questa bifora in facciata è stata posta la protome leonina, mentre la raffigurazione della croce sull’abaco del capitello è sempre in relazione all’arbor vitae espresso dalla colonnina centrale. Questo, vuole rendere in modo ancor più evidente che il vero “arbor vitae” fu la Croce del Cristo.

 

1) Spesso, nelle absidi delle chiese medievali, si trovano tre o più finestre. Esse, come talvolta accade di notare osservando i simboli scolpitivi vicino, rappresentano ulteriori sottolineature del tema delle “porte celesti”. Alcune interpretazioni che indicano nelle tre finestre “simboli di Trinità” od altro, dovrebbero essere da imputare a semplici cattive interpretazioni di antichi testi.

2) O. BEIGBEDER, Op. Cit. pp.31 e ss.

3) O. BEIGBEDER, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, pp. 174 e ss.

 

 

The bifora window in the apse of San Silvestro in Nonantola (Modena, Emilia – Romagna).

In the centre of the main apse of the church of San Silvestro in Nonantola there is a bifora window.

This sort of opening can be found in the centre of the apsidal drum because it represents – and much more, in the ancient liturgy,  it represented - the focus of the attention of the believers who are in the nave and a sort of “gate” where the light comes from; so, the central window can be considered a “gate of Heaven”: almost a symbolical synthesis of the whole temple (How dreadful is this place! this is none other but the house of God, and this is the gate of heaven. Gen. 28,17).

This bifora is even symbol of Christ just because it is a gate (I am the gate… Gv. 10,9) and because it enlightens the choir; this latter thematic is sometimes connected with apsidal paintings showing the glorious Redeemer holding the open book where you can read “Ego sum lux mundi (Gv. 8,12 e 9,5)” (1).

The symbolism of the “gate of Heaven” is anyway often suggested by the presence of one (ore more) single lancet window, while, a few cases, it’s possible to find a bifora window like we see in Nonantola.

The symbolism of the bifora window is actually complex, and, in this occasion, we can only point out that it joins the already quoted theme of the “gate of Heaven” with the theme of the arbor vitae that’s alluded by the central little column and its capital. Even the arbor vitae is, in fact, a reference to Christ and to his cross (2).

It’s also possible to notice the head of a lion that is on the external side of the bifora window of Nonantola.

This pictures recalls the subject of the Resurrection through ancient legends telling of the lion who is able to raise his dead young's (3).

In the same church of San Silvestro the bifora window can be found even in the facade.

Its presence above the main gate of the temple, that’s much more frequent to be found than in the centre of the apse, is also connected with the thematic of the ianua coeli.

Even this window shows a little sculpture of the head of a lion, while the picture of a cross on the abacus of the capital is also related with the idea of arbor vitae expressed by the central column. This iconography is a further underlining that the true “arbor vitae” was the cross of Christ.

1) It’s often possible to find three or even more lancet windows in the apses of medieval churches; these windows, from a symbolic point of view, just underline the symbolism of the “gates of Heaven”. Other interpretations as “symbols of Trinity”, etc.. should belong to misinterpretations of ancient texts.

2) O. BEIGBEDER, Op. Cit. pp.31 e ss.

3) O. BEIGBEDER, Lessico dei simboli medievali, Milano 1988, pp. 174 e ss.

 

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