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Esperienze
Storie di ordinaria editoria...
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Il libro di Andy
Storia di un cerbiatto, un gufo e un coyote...
  di Simonetta BISERNI - Scrittrice Esordiente
 

...E così Andy il cerbiatto era diventato grande.
Aveva tribolato tanto ma alla fine ce l'aveva fatta.
Da questa difficoltà nel crescere era maturata l'idea di scrivere un libretto di istruzioni, in modo che tutti gli animali in fase di crescita, potessero consultarlo al fine di trovare un aiuto.
Avrebbero così appreso che tutto il loro disagio non era vano, ma necessario al fine di maturare.
L'ispirazione non tardò ad arrivare e la sua idea cominciò lentamente a divenire realtà. Si ritrovò così a passare le sue giornate seduto davanti allo scrittoio della sua stanza, armato di carta e penna, a scrivere pagina dopo pagina senza alcun tipo di difficoltà.
Dopo qualche giorno il libretto era terminato. Certo bisognava procedere alle naturali correzioni, ma tutto sommato era venuto fuori un bel lavoro.
Il susseguirsi del giorno e della notte era scandito dalla correzione del suo piccolo libro e, dopo averlo letto fino alla nausea al fine di renderlo perfetto, fu pronto per farlo visionare.
Decise quindi di andare alla tana di mastro coyote , il quale aveva da poco acquistato un piccolo marchingegno per stampare gli scritti; cosicché, se avesse ritenuto valido il suo lavoro, gli sarebbe stato sicuramente di aiuto.
Si avviò con il suo cartaceo sotto braccio per il bosco, contento di sé per quello che era riuscito a fare e pieno di grandi speranze per l'avvenire.
 
Arrivò alla tana di Billy il quale fu ben felice di quella visita promettendogli, dopo tanti complimenti, che non solo avrebbe stampato il suo "piccolo capolavoro", ma si sarebbe preoccupato anche di mandarlo in giro, affinché tutti gli abitanti del bosco potessero godere di tanta saggezza.
L'unico neo della situazione era rappresentato dal fatto di avere iniziato solo da qualche mese l' attività. Pertanto gli propose di cooperare, al fine di tirare fuori la sua opera prima. Non se ne sarebbe pentito.
Andy trovò questo discorso un po' strano ma, d'altra parte, se voleva che la sua opera fosse divulgata, qualche sacrificio doveva pur farlo. Così si accordarono per aiutarsi a vicenda; avrebbero fatto grandi cose insieme!
Tutto sarebbe stato pronto di lì ad un brevissimo tempo.
Era stato davvero il suo giorno fortunato.
 
Andy non riusciva a credere a quanto era accaduto. Non avrebbe mai immaginato di riuscire in ciò che aveva sempre sognato di fare sin da bambino: lo scrittore. Grazie a quell'intuizione di scrivere un'opera che potesse essere utile a tutti gli animali del bosco ce l'aveva fatta e, saltellando dalla contentezza, si avviò verso casa.
 
Billy, rimasto da solo nella sua tana era davvero soddisfatto.
Era riuscito ad avere un altro cliente e... che cliente!
Un buon manuale dal quale si poteva ricavare molto, non solo perché poteva essere di aiuto per il lettore, cosa che a lui non interessava affatto, ma perché gli avrebbe potuto far guadagnare senza fatica un po' di soldini.
Ovviamente doveva aiutare Andy a stampare il suo manoscritto omettendo però qualche piccolo particolare sul quale si erano accordati. Non aveva certo intenzione di mantenere fede a tutte le promesse fatte! Collaborando con il malcapitato sarebbe stato tutto molto più semplice per il proprio tornaconto.
Non appena il libretto fosse stato pronto avrebbe provveduto a far recapitare un po' di copie a casa dell'aspirante scrittore. Poco gli importava se gli abitanti del bosco sarebbero riusciti a leggerlo, dato che non sapevano ancora e mai avrebbero saputo della sua esistenza.
 
Nella notte stellata Andy se ne stava fuori ad ammirare il cielo... quel cielo che tanto era caro agli artisti. Sognava ad occhi aperti con lo sguardo perso nel blu.
Tutto era successo per caso, il decidere di scrivere ed il riuscire a pubblicare...
...Una vera fortuna.
Ed Andy sognava.
 
...Sogna Andy sogna...
Andy era così assorto nei suoi sogni da non accorgersi di essere spiato da Cesare il gufo , che se ne stava appollaiato sul ramo di un albero non molto distante da lui.
Ti seguirò ovunque, - pensava il gufo - con lo sguardo della mente e con la mia silenziosa presenza notte e giorno, e non potrai liberarti di me nemmeno se lo vorrai, perché così è e così sarà.
Ma Andy continuava a sognare.
...Sogna Andy sogna...
 
Intanto il brevissimo tempo di cui aveva parlato mastro coyote si prolungò leggermente, ed Andy cominciò a recarsi ogni giorno da Billy per sapere quanto mancava al lieto evento, ma la risposta era sempre la stessa:
  "Manca poco tempo. Pazienta ancora un po'. Tu non hai davvero questa virtù! Non sei il mio unico cliente. Devo badare ad un sacco di isterici come te, quindi abbi la bontà di attendere" soleva dirgli, sapendo di avere il coltello dalla parte del manico.
E così Andy non solo non aveva ancora ottenuto quanto promesso, ma si sentiva anche sciocco perché non riusciva a capire quale comportamento in realtà dovesse avere.
Passò così tanto tempo che arrivò l'inizio dell'estate e il giorno in cui andò alla tana di Billy, Andy trovò un bel cartello con su scritto che era tempo di ferie e che mastro coyote era andato in vacanza.
Che maniere! - pensò - Almeno poteva avvertirmi, che presunzione!
Ed intanto, dall'alto, il gufo scrutava tutta la situazione, con i suoi occhi non abituati alla luce del giorno, scuotendo la testa.
...Tutti uguali voi aspiranti scrittori...
 
L'estate di Andy passò serenamente, ma, nella sua testa c'era sempre un pensiero fisso: il suo libro. Cominciava a fiutare profumo di guai ed i fatti cominciavano a dargli ragione.
Alla fine dell'estate arrivò finalmente a casa un pacco che conteneva qualche copia del suo lavoro. L'emozione fu grande ma, quando nei giorni seguenti scrutava il bosco per vedere se gli abitanti stavano gustando il suo libretto, ebbe un'amara sorpresa: nessuno degli animali stava leggendo il suo capolavoro.
...Tutti uguali voi aspiranti scrittori...
 
E così Andy infuriato, andò a chiedere a Billy le dovute spiegazioni ma, ancora una volta, si sentì dare dell'impaziente. Doveva stare semplicemente zitto, perché non conosceva le leggi dell'editoria. Che non facesse perdere tempo.
...Tutti uguali voi aspiranti scrittori...
 
Nel frattempo era riuscito a far leggere il suo libro a qualche amico, grazie alle copie che gli erano state mandate ma, di quelle che dovevano uscire dal laboratorio di Billy non vi era alcuna traccia.
Era davvero molto triste.
 
Passarono i mesi, ormai stanco di combattere contro i mulini a vento, smise di recarsi alla tana di mastro coyote; era rassegnato al fatto che non avrebbe mai scoperto dove erano finire le copie del suo libro destinate agli abitanti del bosco.
...Ma si sbagliava...
 
Era una notte limpida e stellata. Andy, che ormai aveva smesso di sognare, stava per rientrare nella sua casa per andare a dormire, quando si sentì chiamare...
Alzò gli occhi e vide Cesare che gli faceva segno di seguirlo.
Il gufo volava ed Andy, con passo deciso, lo seguiva...
 
Arrivarono alla tana di mastro coyote il quale, tutto pimpante, si stava preparando per la notte.
Alla vista di Cesare, Billy soprassalì. Inutile nascondere i fatti agli occhi di Cesare. Per quanto mastro coyote per sua natura fosse tanto stupido da credersi furbo, sapeva che in realtà non c'era niente da fare con il gufo: era stato scoperto.
 
Cesare ed Andy si precipitarono in laboratorio dove trovarono tutte le copie nascoste del "Il libro di Andy".
A quel punto tutti gli animali del bosco, che stavano di vedetta nella notte sotto istruzioni del gufo, si buttarono sui volumi occultati correndo a più non posso per portarli in salvo.
 
Il mattino seguente c'era un gran silenzio nel bosco.
Tutti gli animali erano intenti a leggere con grande interesse "Il libro di Andy", ed erano ben felici di aver collaborato con Cesare al fine di rendere giustizia a chi era stato ingannato.
 
E mastro coyote che fine aveva fatto?
Se ne stava sotto un albero come Rockerduck, grande nemico di Paperon de' Paperoni, mangiandosi il cappello.

Il cerbiatto secondo la tradizione dei Nativi Americani è simbolo della gentilezza e della dolcezza.
Il coyote secondo la tradizione dei Nativi Americani è simbolo dell'imbroglio del quale però cade sempre vittima.
Il gufo secondo la tradizione dei Nativi Americani corrisponde a colui che non può essere ingannato ed è simbolo della verità.

 


Gli autori dei racconti della sezione "Esperienze" del Rifugio si assumono tutte le responsabilità per i contenuti delle loro storie. Il Rifugio, comunque, non avendo alcun motivo per dubitare della veridicità di queste vicende, offre tutta la sua solidarietà alle vittime di queste avventure, ed è orgoglioso di poter pubblicare sulle proprie pagine queste preziose testimonianze.

 



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