APPUNTI SUL 21° SECOLO
 
IMMAGINARSI LA ” SOCIETA’ SUPERIORE”
 

Da tempo immemorabile gli uomini si pongono il problema di immaginare quale può essere il miglior modo di vivere ed impostare le relazioni sociali , e dall ‘ epoca dei grandi filosofi greci e romani l’ interrogativo scorre nei secoli tra guerre e conquiste sociali . Thomas Moore nel 1515 scrisse Utopia che è stato per molti illuministi un testo fondamentale ,per la sua straordinaria modernità che immaginificamente prospettava soluzioni che poi videro tentativi di realizzazione nella rivoluzione russa del 1917 e nella creazione dell ‘ UNIONE SOVIETICA ,Ma queste realizzazioni con lo Stalinismo e la mancanza di democrazia indussero in chi viveva quelle esperienze il desiderio del modello occidentale che almeno offriva la libertà d’ espressione se pur nelle grandi e stridenti contraddizioni sociali .

Il crollo del muro di Berlino 1989 e il conseguente disfacimento dei paesi dell ‘ Unione sovietica ha di colpo riproposto in tutta la sua drammaticità la questione di quale tipo di società sia opportuna per l’ uomo moderno.. se quella che la nazione vincitrice gli STATI UNITI D’ AMERICA ha negli anni successivi imposto al mondo nelle modalità che sono state definite del “pensiero unico “.Gli anni 90 ben noti nei loro effetti,hanno visto da un lato:- la crescita del mercato borsistico americano e di maggiori profitti per le multinazionali USA diffuse su tutto il pianeta alla rincorsa di minori e globalizzati costi di produzione , dall ‘ altro- il riaffiorare ai lati degli sfolgoranti successi del capitalismo nordatlantico le crepe di un sistema che nei Balcani produceva da subito un immane carneficina conclusasi a forza e nell ‘ instabilità solo con l’ intervento della NATO Nel 1999., e in sud America il disastro argentino . Resta aperto e a tutto campo il quesito di quale sia la ricetta che sappia bilanciare sapientemente economia di mercato e pubblica in un mix ottimale affichè l’ una non soffochi l’ altra ma che sia un insieme atto a creare benessere, crescita e sviluppo sociale .

C’ è molto silenzio …riempito solo dalle televisioni spazzatura di tutto il pianeta ,anche le nuove aconomie emergenti come Cina ed India guardano ad un modello di sviluppo occidentale , le città cinesi ad esempio crescono a dismisura copiando modelli urbanistici amricani , distruggendo frammenti e percorsi della antica Cina a vantaggio di superstrade e anelli indusatriali che stanno portando Pechino verso un raggio urbano che arriva quasi 100 km di diametro , è giusto tutto questo? o è solo omologazione in cui le culture locali si vanno disfacendo a vantaggio di un’ imitazione ad un modello dominante fatto di consumismo , inquinamento , competizione , sfruttamento, aggressività , deportazione di interi comparti sociali verso falansteri disumanizzati da 35 piani ?
Sembra il tempo piu’ ottimale per le corporations occidentali che mai come in questo periodo storico possono agire indisturbate nella loro opera di caccia al salario piu’ basso per incrementare I…. loro appetiti mai sazi .. Ma ci dicono che la GLOBALIZZAZIONE e’ un ‘ opportunita’ ,….ma per chi ? Per noi semplici cittadini che aquistiamo le Nike made in Cina comunque a €180,00 nei negozi del centro ,mentre le nostre fabbriche calzaturiere devono chiudere perchè non competitive ,ma noi comunque anche se alla multinazionale un paio di scarpe Made in china costano solo un massimo di 5,..us $ al paio, le paghiamo comunque 180€ ?

Stanno scricchiolando I fondamenti e le certezze della nostra società occidentale , che presupponevano ad esempio : sanità , istruzione pubblica , trasporti e mobilità a basso costo ,l’ imperativo è privatizzare ,il lavoro diventa precario e flessibile e la pensione un ‘ utopia per I piu’ fortunati , l’ unico antidoto auspicabile di fronte a questa nuova barbarie è che rinasca un pensiero che sappia aiutare l’ umanità ad uscire dal nuovo medioevo tecnologico e devastante in cui siamo caduti , verso un nuovo progetto umanistico che sappia ricollocare l’ etica alla materialità di un economia di mercato funzionale solo ad incrementare le ricchezze delle 1000 famiglie piu’ ricche del pianeta

Oggi il pianeta è popolato da oltre 6 miliardi di individui neanche 200 multinazionali e rispettive famiglie possiedono l’ intero pil del pianeta !e ci stanno dicendo che non gli basta ….

PAOLO GASTALDO 27/02/2003


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