Claudio Costa
In memoria di uno straordinario antropologo dell’espressione
da una visita nel ‘92 con Claudio Martinengo al museo delle forme inconsapevoli presso l’ex Ospedale Psichiatrico di Ge Quarto.
Chi avesse interesse ad un approfondimento sui temi trattati, può rivolgersi alla signora Miriam Cristaldi passo Pota Chiappe 13 - 16136 Genova +39 010 218979 oppure on line scrivendo a miriam/cristaldi@libero.it
 

Claudio Costa, prematuramente scomparso, ha lasciato nella vita culturale della città un grande vuoto per l’originalità del suo pensiero che traeva spunto dall’espressione più antica dell’uomo ancestrale e profondo.
Era attratto dalle savane misteriose, dalle terre antiche, dai ritmici suoni di rituali persi nella memoria. Nato a Tirana il 22 giugno 1942 laureato in architettura al Politecnico di Milano, dal '62 al '65, dopo aver vissuto a Parigi con una borsa di studio del governo francese, nel ‘69 trasferitosi a Rapallo, ha iniziato un lavoro con riferimenti alla paleontologia e all’antropologia.
Nel ‘75, dopo un viaggio in Marocco alla ricerca di sacche di cultura primitiva, ha fondato in Liguria, a Monteghirfo (entroterra Chiavarese) un Museo di antropologia contadina .
Nel ‘78 ha iniziato un lavoro sulla ricerca dei miti e sull’alchimia. All’inizio degli anni '80, Costa incontra il Prof. Slavic, direttore dell’ex Ospedale psichiatrico, in collaborazione di anche altri artisti come Margherita Levo Rosenberg e Sandro Pastorino fonda l’ istituto per le materie e le forme inconsapevoli.
Un pomeriggio qualsiasi, su invito di Claudio Martinengo nel ‘92, che con Claudio Costa girò precedentemente un film sperimentale La garrula vita interamente ambientato nell’ex Manicomio, colpito per l’ originalità e lo spessore dell’operazione museale lì allestita scattai volentieri le foto che vengono pubblicate in questo sito.

 
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