Praino
 

EDOARDO PRAINO

Premessa a cura di Paolo Gastaldo

 

Gli anni d’ università insieme ,il linguaggio e lo scambio di idee condivise ,tra cui attualmente ancora la comune passione del canottaggio hanno segnato lo scorrere di una lunga amicizia .

Erano gli anni 70,.. frequentavamo la facoltà di architettura di Genova, ci univa l’ origine sociale comune e l’ entusiasmo di chi accedeva per la prima volta a livelli di istruzione , che fino a poco prima erano difficilmente raggiungibili ,per le classi meno abbienti .

In quell ‘ Italia d’ allora ,….si sentivano infatti,.. ancora vivi, I ricordi,.. della guerra ,della miseria delle campagne ,e dell ‘ emigrazione verso le città .

Fatti che venivano riportati da genitori caparbiamente sopravissuti ad un devastante conflitto ,e alla lotta per ricominciare ,

Quartieri periferici , vite periferiche ,ma con la variante di entrare un giorno e il ritrovarsi nell ‘ università di massa,… non piu’ luogo elitario ,ma… laboratorio sociale ,e luogo di raccolta di speranze verso un inserimento sociale diverso dalle condizioni della famiglia da cui si proveniva .,in un Italia che cresceva tra lotte sociali e allargamento di consumi .

Ovviamente come moltissimi coetanei d’ allora simpatizzavamo per la sinistra ,ma sempre da un punto di vista non violento e in definitiva da… “cani sciolti”…e legati piu’ all ‘ area grande del.. pci.. che non all ‘ estremismo,.. proprio per le nostre radici proletarie , espressione d’ allora che indicava chi non svolgeva ruoli propri dei militanti ma che seguiva con indipendenza d’ idee e di giudizi lo svolgersi degli eventi , che erano in realtà giganteschi e trascinanti .

Accanto al pci c’era la galassia infinita di guppuscoli che invocavano tutte le piu’ composite sfaccettature del marxismo ,spesso in modi anche settari che non escludevano anche scontri tra sigle differenti ,ma era stimolante lo stesso anche …solo .. osservare i miti che circolavano , il maoismo era uno di questi ,che si affianco’ anche ad altre tendenze piu’ disimpegnate come…. il” riprendiamoci la vita”……ed anche chi segui’ poi …e..…malauguratamente… le strade violente… di cui ancor oggi si parla .

La nostra collocazione era quindi emotivamente volta al movimento ma con vicinanza alla sinistra istituzionale ,si nutriva di molti fatti che erano comuni alla giuventu’ d’ allora,.. la musica .,la non violenza , il pacifismo ,.,lo stare insieme , viaggiare , leggere , e scoprire e condividere I grandi fatti culturali del 20° secolo..

Infatti si parlava molto ,….di piu’ forse di quanto…forse .. non facciano I giovani d’ oggi , che sembrano piu’ impegnati a progettarsi la settimanale serata in discoteca che non a ricercare un pensiero ,un sogno…. o un progetto sociale ,che per noi più che alla evocazione di un modello totalitario ,si ispirava all’ idea…. della democrazia in divenire,.., guardando di piu’ alle tangilbili conquiste del socialismo democratico scandinavo ,come utile strumento per governare e razionalizzare le realtà italiane .

Infatti uno dei grandi problemi che ha impantanato e ingessato l’ Italia per 40anni con l’ eterna DC al governo e il pci all ‘ opposizione senza alternanze ,si baso’ sull ‘ equivoco di un nome…. tragicamente legato alla “guerra fredda “,

Per queste ragioni ,.. anche se il pci,(che fu parte attiva alla scrittura della costituzione e della democrazia che abbiamo , aderi’ alle scelte di Jalta e alla svolta di Salerno,).. non fu’ mai in realtà .. un vero partito comunista,.. (mirante all ‘ esproprio della propietà ,del commercio e delle attività private , ma svolse anzi lodevoli funzioni amministrative nelle regioni ove amministrava come Toscana ed Emilia Romagna al pari di qualsiasi partito socialdemocratico del nord dell ‘ Europa ),non pote’ mai governare il paese dando segnali diversi ripetto al pluriennale modello democristiano .

La riflessione ad esempio sul piano urbanistico Cervellati al comune di Bologna sul recupero del centro storico di quella città fu per noi studenti di Genova del “ collettivo “fonte d’ ispirazione e di ricerca tanto che si svolsero grosse ricerche sul centro storico di Genova e la possibilità di un suo recupero ,ci si oppose ad esempio nel 73 in accordo con gli abitanti, alla demolizione del quartiere di via Madre di dio,che fu distrutto per far posto ad un centro direzionale , che ha privato la città antica di una delle sue parti piu’ significative .

Edoardo nasce a Gela nel 1953 ,e suo padre funzionario di dogana viene trasferito al porto di Genova ,ci incontriamo quindi all ‘ incirca nel 73 ,quando ad architettura a Genova all ‘ interno di una sorta di grande .. collettivo /comitato studenti..che organizzava appunto ,..esami di gruppo per…. gli “studenti proletari “ , ’ si incomincio’ a frequentarci ed anche ad interessarci ai temi che venivano affrontati nelle ricerche colletive ,…periferie urbane , ecologia , ambiente , territorio ,nocivita ‘ ,in fabbrica .

Ma ..I temi che autonomamente si trattavano a livello di operazione controculturale,non erano di basso livello e… come nel sopracitato caso del piano di Bologna ,.. indicavano percorsi di ricerca ed approcci importanti che negli anni successivi in Italia sarebbero stati oggetto di grandi confronti sul tema dello sviluppo sostenibile e della qualità della vita urbana .

La “nostra” controuniversità non era quindi peggiore di quella ufficiale , anche se molti criticarono il lassimo di quegli anni ,indicando gli esami di gruppo come sinonimo d’ università declassata scadente , non formativa .

Con Edoardo dal 73 conservo quindi oltre che I ricordi di quegli anni , anche un linguaggio comune dell ‘ osservare la realtà non solo fondato sull ‘ osservazione di cio’ che avviene a livello politico e sociale ma anche , con un ‘ angolazione che non ha dimenticato le nostre origini ,di….. figli d’ immigrati urbani del dopoguerra… ,cosa che non ci ha fatto mai appartenere all ‘ idea di identificarci o aspirare ai ‘modelli della attuale e vincente borghesia urbana.

Edoardo Praino svolge oggi mansioni di funzionario tecnico ed architetto presso la direzione tecnica dell ‘ “ Autorita ‘ potuale di Genova “, Oltre alla sua attività professionale circa dirigere l’ esecuzione di manutenzioni e contribuire a progettazioni in quell’ ambito , ha negli anni sviluppato ricerche su : “ energie rinnovabili “ , bioarchitettura ,e nuovi modelli di sviluppo urbanistico delle città conseguenti ad uno sviluppo sostenibile . Gli scritti qui allegati in parte di fantasia , in parte autobiografici sono interessanti dal punto di vista dell ‘ originalità del linguaggio circa un uso sciolto di metafore e slang , che discende da un background umano ed autentico che non disdegna il ricordare il passato come alimento e fonte di nuova ispirazione .

Un invito quindi ad Edoardo a continuare e a sviluppare questo interessante ed attuale esperimento di scrittura creativa .


07 April 2004 PAOLO GASTALDO

 
 
 
vai ai racconti