MARTA MARTINI INSEGNANTE

da un'idea del luglio ' 1994 ,rielaborazione giovedì 3 maggio 2001 AUTORE PAOLO GASTALDO racconto n° 02

Compiuto il suo 48esimo compleanno ,festeggiato ,da amici anch' essi disponibili a cogliere tutte le occasioni per incontrarsi e superare i limiti di vite solitarie , che nonostante , benessere , fallimenti matrimoniali, e figli ormai grandi e distanti, sentivano vuote e malinconiche . Marta Martini, insegnante di italiano in un liceo milanese,dopo l' euforia , per la preparazione della festa, intercalava a quei momenti gradevoli , altri spenti e sottotono.Era il 23 aprile 1997, non era più molto attraente ,ma l' attenzione che dedicava al suo corpo : saune , massaggi, creme da giorno e da notte, qualche risultato lo ottenevano, tuttavia i segni del tempo si mostravano inesorabili ,col progredire lento delle borse sotto gli occhi ,e l' afflosciarsi delle guance. .Così le sue serate , e i suoi incontri galanti senza più lo smalto di un tempo,la costringevano ad accontentarsi delle solite amiche , della televisione , e di uomini mediocri e distratti, a tratti provava malessere e il sapore di un' esistenza in declino, grigia e prossima alla pensione.
Si era sposata ventenne nell' agosto1969.l' anno dell' "autunno caldo" e della "strage di Piazza Fontana, con Luigi Carlini sessantottino ,da poco laureato in ingegneria alla statale, costretto da fatti imprevisti ad abbandonare la vita un pò "boemienne" , e "alternativa " condotta fino ad allora. Aveva abitato con entusiasmo in una fatiscente ,ma romantica soffitta in zona Brera, teatro della sua storia con Marta, una brunetta proletaria non molto alta ma formosa , somigliante alla madre Rosalia di origine calabrese che era infermiera.Il padre Giusva Martini era un ex contadino proveniente dalle montagne sopra Bergamo immigrato a Milano nel 49, operaio iscritto al P:C:I:,si dava da fare col consiglio di fabbrica dell' Innocenti ove lavorava..La strana connessione che li fece incontrare fu proprio il consiglio di fabbrica e alcune iniziative a " Lambrate tra cui feste popolari e manifestazioni ,a cui partecipò anche Luigi in quanto attivista e universitario di "Lotta Continua "un compagno del movimento", era quindi interessato a conoscere operai veri, cosa a quel tempo di particolare pregio , che legittimava l' azione rivoluzionaria.(1)Figlio unico di una famiglia borghese e in vista di Milano, per contrasti di vedute sulla vita aveva lasciato i genitori nel 1966, a 27 anni iscritto al 5°anno di ingegneria meccanica,già fuori corso,continuavano a mancargli 5 esami più la tesi.Ma la Milano di quegli era più stimolante che chiudersi nel silenzio di una stanza a preparare assurdi esami per una carriera poco desiderata, seguita solo per non scontentare i voleri del genitore.Le notti erano troppo lunghe e affascinanti ,per non essere vissute,e la soffitta affittata con pochi soldi era un ritrovo per discutere, incontrarsi , parlare dell' esistenza, ascoltare i primi dischi dei "Beatles", fumarsi una canna,poi trovarsi a scopare con un' aspirante poetessa e studente di lettere,magari capitata lì per caso.(2) Luigi frequentava anche il bar Giamaica di quegli anni ,artisti, cabarettisti e aspiranti scrittori era l' ambiente,si cominciava dall' esistenzialismo, per poi finire sempre a parlare di politica ,della lotta di classe e di scelte rivoluzionarie. Conobbe Marta nell' ottobre 68,con il movimento che era in piena espansione(3) ,non si sa bene cosa avesse scatenato l' innamoramento folle ,alcuni che lo conoscevano in quegli anni sostengono che era attratto dalla sua naturalezza e dalla passionalità , ben diversa dalle borghesi annoiate intellettuali ,e un po' finte, che aveva già conosciuto.

(1)primavera del 68 Pierpaolo Pasolini, aveva opinioni diverse su quelli come il Luigi e scrisse una poesia che fece scalpore -"Vi odio, figli di papà"-

(2)Gli echi di ciò che era avvenuto negli Stati Uniti, si allargavano all' Europa,nel 60 nacque il movimento "pace e amore"ideato da Ginsberg,con Timothy Leary che sperimentava l' acido lisergico,il jazz si muoveva attorno a Charlie Parker,le lotte dei neri per i diritti civili , con personaggi come Martin Luter king ,e Malcom X , davano nuove speranze di democrazia e libertà alle minoranze d' America,dal 14 settembre 1964 al 4 gennaio 1965 ebbe luogo all' università di Berkley la prima mobilitazione di massa degli studenti.NEL 1965 Marco Bellocchio girava "I pugni in tasca"..film con forte carica di ribellione e insofferenza che sembrava anticipare quello che si sarebbe poi verificato.

(3)tutta la gioventù europea era in piazza , sembrava che l' utopia potesse concretizzarsi ,e che fosse possibile costruire finalmente la nuova società ove tutto doveva cambiare, anche il mondo cattolico ne fu influenzato ,"Lettera ad una professoressa ", di don Milani fu un testo molto letto, al pari di "Quaderni Piacentini,Franco Basaglia scriveva L' istituzione negata" ponendo le basi per il futuro superamento dei manicomi in Italia..

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A oriente infuriava la guerra del Vietnam, a occidente si facevano i "sit in" e le marce per la pace, mentre le università venivano occupate. Marta, non la si poteva definire un' ignorante , aveva conseguito il diploma di maturità classica in un liceo periferico , ma le mancavano i modi delle" ragazze/bene", ed era priva di fantasia e curiosità sulla vita e sul mondo in cui viveva, ma dotata di un carattere dolce e sensualità nel far l' amore , forse questo a Luigi bastava. Viveva a Lambrate con i genitori e due fratelli minori, Enzo e Pino, rumorosi e dispettosi con loro divideva l' unica stanza oltre a quella dei genitori,in un' appartamento di 5 vani maldisposti , in un palazzone anonimo e grigiastro ",i suoi volevano che studiasse ,augurandole una vita diversa da quella cui erano costretti.
L' improvvisa morte per infarto del padre di Luigi, uno stimato ingegnere con studio avviato nel centro di Milano, unitamente alla gravidanza indesiderata di Marta ,furono le ragioni che lo fecero decidere ,contro la volontà della madre,a sposarsi la ragazza povera , condizione che a lui "di sinistra" non importava," la amava e basta" e ad assumersi le sue responsabilità alla gestione dello studio,che altrimenti sarebbe rimasto soltanto allo zio Enrico, già anziano che ne era fondatore e comproprietario. la vita per Marta cambiò di colpo, già il matrimonio nel modo stesso in cui venne celebrato indicava il cambiamento di"status"a cui andava incontro.La signora Flora Procaccini madre di Luigi nonostante la repulsione che aveva per la nuora acquisita ,e i suoi parenti ritenuti volgari,più per esigenza d' etichetta ,organizzò una cerimonia esemplare ,che si concluse con un pranzo elegante in una vecchia villa nelle campagne della Lomellina, adibita a ristorante, con parco annesso.Gli amici e i parenti eccellenti della famiglia Carlini ,dopo momenti di imbarazzo con la famiglia di Marta ,figlia di un' infermiera e di un' operaio per giunta comunista,si adattarono di buon grado ad una compagnia per loro inopportuna ma socializzarono anche se a volte con ebeti sorrisini di circostanza, complice fu la giornata di sole terso e una leggera brezza che accompagnò portate raffinate ,e vini eccezionali. Il 68 come un fiume impetuoso aveva investito , la borghesia attirandone i suoi figli ,chissà forse era moda, fatto di costume ,resta che molti eredi eccellenti di professionisti di rango, scappavano di casa,occupavano le università, e come nel caso di Carlini ,finivano per sposare la proletaria di turno,i matrimoni "misti" non erano improbabili,ma spesso duravano poco. Il viaggio di nozze avvenne come da loro richiesta in India e Nepal ,trenta giorni indimenticabili ,ma perfettamente organizzati da un amico di famiglia prestigioso agente di viaggi, poi il ritorno a Milano e la presa di possesso dell' attico , arredato personalmente dalla signora Flora con pezzi antichi , che già da tempo assieme all'appartamento erano stati destinati al "Luigino". . Dopo aver partorito Filippo, con l' aiuto di un' efficente domestica assunta per l' occasione,fu nei primi periodi anche aiutata da una babysitter a ore , una ragazza tedesca, che giunta a Milano per studiare la moda, arrotondava il suo bilancio. Nel 70, Marta cominciò a muovere qualche distratta richiesta a iscriversi alla facoltà di lettere , anche se il marito mostrava perplessità , e non capiva quale motivo la spingesse ad interrompere una comoda vita da signora,per dar seguito a lunghi studi , fu comunque incoraggiata.. Passiva , e superficiale ,non aveva dato indicazioni neanche allo spostamento di un quadro o del colore di una stanza, in una casa ,tutta già preconfezionata,dall' architetto amico di famiglia e dalla signora Flora . Si sentiva spaesata , in fondo ospite di una famiglia troppo diversa dalla sua ma era astuta,e I vantaggi comunque c' erano Le fu subito aperto un conto corrente, e un assegno mensile arrivava puntuale, una somma già superiore a quella di un salariato come suo padre, una "mini amaranto, fresca di acquisto, la aspettava nel box.
Sentiva pesante la situazione, ma i vantaggi superavano disagi ,poteva comprarsi tutti i vestiti che desiderava e far arrivare soldi ai suoi parenti, restava solo il cercarsi qualcosa e anche se senza grande convinzione, l' università poteva costituire una mezzo per evadere.Al mattino si occupava con affetto di Filippo, aspettava poi Luigi all' ora di pranzo , che spesso non veniva , poi nel pomeriggio lasciato il figlio in consegna alla colf, o alla babysitter di turno usciva con la sua mini ,per fare acquisti inutili,raggiungere casa dei suoi , o incontrare vecchi amici, ai quali confidava le sue sensazioni che erano di disagio in quell'ambiente. Avrebbe forse dovuto occuparsi maggiormente della nuova famiglia in cui era capitata, anche a costo di scontrarsi con la suocera che ,si mostrava sempre più invadente, ,una presenza insopportabile, ma non aveva il coraggio né l' interesse a cercare lo scontro ,si limitava ad uscire.
Ma non bastava per contare in una famiglia borghese avere, : la pelle ambrata delle donne del sud, due seni rotondi e sodi, i capelli corvini e ondulati, e un "culo a mandolino," serviva anche la testa, interessarsi , diventare antagonista di una come la signora Flora , con capacità critiche utili ad orientare Luigi sapendolo consigliare al meglio,ma ci voleva ben altro,intendersene di economia, capire la società e i suoi cambiamenti, Marta non veniva da salotti o da scuole private,con genitori dal livello culturale medio alto ,con frequentazioni istruttive,e viaggi all' estero ,era una ragazza di periferia posta in un contesto ben diverso dal suo, senza neanche rendersene conto. Il sesso si sarebbe affievolito , come in tutti i rapporti matrimoniali, a quel punto un ruolo l' avrebbe giocato la personalità, ma non c' erano strumenti culturali, né esperienza, né soldi, e famiglia alle spalle, per poterci neanche provare. Luigi era sempre più impegnato con il lavoro,i tempi di Brera e di "Lotta Continua " si allontanavano velocemente.Lo studio che in realtà era una vera e propria azienda nel settore della progettazione di macchine utensili per l' industria , dopo alcune difficoltà , anche finanziarie legate alla perdita del padre, cresceva, e la "Carlini Engeniering", si apprestava a diventare una s. p.a. Nuovi soci di minoranza diventarono direttamente ,alcuni imprenditori emiliani ,titolari di aziende di settore , con i quali lo studio aveva rapporti. Vennero nuove commesse, e clienti importanti come la Fiat , a cui interessavano parti tecnologiche su alcune linee di produzione, Luigi quando era a Milano usciva alle 8 , e la sera non rientrava mai prima delle 21,per non parlare poi di quando doveva assentarsi anche per settimane.Rimaneva per stare insieme qualche weekend, in uno "chalet" sopra Bormio e le vacanze estive,a Santa Margherita Ligure ,in un appartamento vista mare che fu acquistato dal padre, ancora con un buon prezzo nel 53, poi c' era un bialbero d' epoca , molto bello con la chiglia in legno e lustre finiture in ottone, ormeggiato nel porto . Il fatturato dell' azienda saliva , la barca e Santa Margherita erano più che vacanze,occasioni per pubbliche relazioni,con imprenditori e l' ambiente della Milano Bene. Le serate si concludevano , o in qualche villa eccellente di Portofino o al "Covo di Nord Est. Marta iniziò così la sua carriera di moglie,i primi anni fino al 72 , le amicizie dei tempi di Lambrate e dell'università , continuavano ad essere attive, anche se con molto meno frequenza, gli amici di Luigi con analoga collocazione sociale iniziavano ad intraprendere carriere simili alla sua, gli altri di Marta che erano in fondo dei poveracci, non godevano del gradimento della signora Flora che temeva da quelle persone inqualificabili, addirittura furti nell' appartamento.Gli stessi genitori di lei erano poco tollerati, e in alcune occasioni tipo il compleanno del bambino, i parenti di Luigi vi si rivolgevano con freddezza.Non sopportavano le espressioni dialettali, i modi impacciati del signor Giusva ridicolo col suo borsello ,e il cappotto in "montone sintetico, la cravatta a indescrivibili colori tra il rosso e il marron su un orrenda camicia a quadrettini verdi e bianchi.Anche Marta , era sempre più oggetto ,di una parola che oggi potremmo definire "mobbing",si era abituata ..al fatto che zio Giovanni , cattedratico alla Bocconi la trattasse con sufficenza,, che zia Sofia, sorella della madre di Luigi, titolare di una delle più prestigiose sartorie in Milano facesse bonarie e maliziose osservazioni sul suo modo di vestire, o che Enrico ingegnere, zio e contitolare dello studio non l' avesse mai degnata neanche di uno sguardo.Ma una sera di circostanza uguale ad altre ,e con lo stesso rituale , parenti stretti di lui e amici eccellenti , tra cui figurava un giornalista del Corriere, un imprenditore della Brianza, e un monsignore in odore dei piani alti della curia di Milano, che il gioco si ruppe. Colse casualmente qualche frammento di conversazione in cucina , tra lo zio Giovanni il cattedratico , e il nipote Luigi che gli diceva :-"Devi ragionare ,siamo stati giovani tutti, ma devi risolverti il problema con quella di là ,sei stato un cretino ,è volgare senza una lira ,una famiglia di pezzenti alle spalle , dovresti vergognarti tuo padre è mancato forse anche per tutti i dispiaceri che gli hai dato.,devi liquidarla ,una soluzione equa e opportuna la troviamo, falla uscire dalla tua vita ,noi siamo qui per aiutarti., è questo che da tempo ti volevo dire".
Anche se consapevole del non essere gradita ,ascoltare dal vivo la conversazione era un' altra cosa,decise che non valeva la pena di intentare una lite con Luigi ,ma se mai vendicarsi furbescamente sfruttando la situazione, a 22 anni sentiva tutta l' energia e il desiderio di una sessualità prorompente, che il rapporto con Luigi non soddisfaceva, conveniva adattarsi far buon viso, c'era tutto da guadagnare , in primo luogo avrebbe potuto migliorare gradualmente la situazione dei genitori e dei due fratelli ,poi con la scusa dell' Università avere anche il pretesto per assentarsi e vivere anche altre storie. Cominciò a frequentare un po' più assiduamente l' università, a quel tempo erano ancora attive aggregazioni studentesche di "movimento," con un po' di attenzione era possibile inserirsi in collettivi e gruppi di studio, che facilitavano molto le cose, per passare esami.Con scuse per acquisti riusciva a veicolare somme di danaro a vantaggio dei suoi famigliari,tanto che i fratelli che ormai erano di 18 e 16 anni, con il padre ormai andato in pensione ,rilevarono una vecchia officina per riparazioni auto,che fu acquistata in condizioni vantaggiose,Nel 73 al secondo anno di lettere conobbe Antonio,un "frikkettone "simpatico , proveniva da Napoli ma era ospite di una zia che lo ospitava per compiere gli studi a Milano.Cominciarono a vedersi per preparare alcuni esami, anche perché senza impegni aveva più tempo per seguire seminari e collettivi,nacque una passione strana quasi morbosa ,Marta affittò anche un bilocale ai navigli per potersi incontrare con Antonio,ma lui si sentiva libero e condivideva altre storie, divenne gelosa scoprì che contemporaneamente a lei aveva frequentato altre due ragazze, isterica nel piazzale dell' università, una mattina finì a ceffoni,.Quel giorno in casa per la prima volta rispose in malo modo alla signora Flora , sempre più acida ed odiosa.In famiglia cominciarono a sospettare ,Filippo che aveva 3 anni chiedeva della mamma,.. che non c'era quasi mai.La signora Flora ogni tanto chiamava il Luigi :_"La puttana oggi è uscita alle 9 ed è rientrata a mezzanotte!.Perché è così che bisogna chiamarla vero Luigi ?.. conoscendo la madre non gli dava tanto peso, tuttavia qualche dubbio cominciava a delinearsi, ma le commesse i progetti da seguire, non gli lasciavano neanche il tempo di pensarle queste cose. Quando tornava a casa era abilissima a recitare, sempre affettuosa e ingenua, come il marito continuava a pensare che fosse. Imparò per sopravvivenza a camuffare e a controllare gli stati d' animo,e a dosarsi alternando periodi di follie con i nuovi amanti che si erano succeduti ad Antonio, con altri di apparente tranquillità, l' importante era contenere i sentimenti e non uscire dai confini come appunto era avvenuto con quella prima storia.Il rischio era quello di rovinare tutto , e ci sarebbe bastato poco con una suocera stronza e diffidente a quei livelli.La precauzione era ad esempio evitare di frequentare le case di vacanze di famiglia, dove qualcuno avrebbe potuto vederla e accontentarsi di alberghi in località non di lusso , nei weekend, quando Luigi era assente, del bilocale ai navigli , per le fughe di tutti i giorni che doveva rimanere segreto.
Nel 1975 a maggio conseguì la laurea, data con una ricerca sulla storia del movimento operaio a Milano, in un gruppo di 30 persone, che oltre la tesi ci coprirono anche 8 esami.Una bella cena sul Ticino a Pavia , celebrò l' avvenimento. Luigi aveva 36 anni , ed era già" bello scoppiato… ",una leggera calvizie gli invadeva la fronte, la pancia debordava di oltre 6 centimetri la linea della cintura, borse sotto gli occhi e un leggero sottomento,gli conferivano già un' aspetto di uomo di mezza età , erano quasi al dolce quando improvvisamente , di fronte ad alcuni amici , e ai genitori di Marta che erano emozionati,Filippo che sgattaiolava sotto ai tavoli,sbottò dicendo :-" mi sento fottuto in una galera senza sbarre,sì ho accontentato mio padre, ma non ho il tempo per pensare , non ho più emozioni ,faccio soldi e basta, sto tutto il giorno incollato a un telefono e..parlo .parlo . con gente di cui non mi frega un cazzo il direttore di qua, il responsabile di là , non ho neanche il tempo di andare a pisciare poi sempre in giro ,treni, aerei, navi, cara Marta tu che te la godi, ..sai l' altro giorno è venuto il medico in ufficio ho avuto una crisi ipertensiva , la prima! che vita di merda.. non vedo l' ora di mollare tutto.. se trovo l' occasione giusta ..cazzo ..me ne vado a stare a Santa, prendo la barca e giro il mondo,fanculo questo mondo industriale ..fabbrichi delle cose che sono galere per gli operai e camere a gas per le città in cui non si respira….Ci furono attimi di perplessità, a queste frasi improvvise di Luigi che da tempo risultava essere alquanto taciturno, ma ci pensò Marta ad allentare la tensione ,invitando i commensali ad un brindisi , e rivolta a Luigi bonariamente invitandolo a dimenticarsi un' attimo del malumore. Il tempo passava , e Marta senza più la scusa degli studi aveva meno pretesti per fuggire ,e agli amanti di turno che continuava ad incontrare,riservava tempi frettolosi e frugali,nell' appartamentino dei navigli, meglio escogitare qualcosa, per esempio tentare di insegnare, in fondo era un lavoro e un' occasione per non annoiarsi, poi chissà quanto sarebbe durato ancora questo sempre più stanco e spent rapporto..Si adoperò con lo zio di Luigi ,il cattedratico , cercando una raccomandazione, al provveditorato agli studi, gli fu concessa e nel 77 iniziò come supplente, prima a Meda poi a Como, poi Monza, e via, pian, piano si avvicinava alla città . L"autonomia Operaia " ultima frangia del movimento scendeva in piazza inneggiando la lotta armata, il terrorismo aveva già lasciato scie di sangue in vari luoghi d' Italia , giornalisti, magistrati, sindacalisti, venivano sistematicamente gambizzati,gli obiettivi, non soltanto centri di potere diventavano anche lo stesso .P.C.I. e le organizzazioni sindacali ,ritenute complici di un processo di ristrutturazione svantaggioso ai lavoratori.
Ma a Marta queste cose non interessavano,Luigi nel frattempo si era iscritto al P:S:I: spesso a casa venivano personaggi politici, assessori, e personaggi più o meno influenti del sottobosco del partito, cene riservate dove si parlava di affari ,,di investimenti su nuove aziende,di favori di appalti, Marta non partecipava quasi mai. La signora Flora , incurvata dall' osteoporosi, continuava con le sue frecciate velenose ai danni della nuora sempre più odiata.La rottura del rapporto avvenne d'improvviso e coincise con il cambio di segretaria allo studio del Luigi, entrò in scena finalmente "la borghese vera" , bionda, alta, colta , laureata in economia e commercio, Anna Paola Borletti ,
Si trattava di un'azione premeditata ,zio Giovanni il cattedratico, amico della famiglia di Anna , che disponeva di un patrimonio equivalente a quello del Luigi, organizzò in segreto la tresca , neolaureata a pieni voti alla Bocconi in economia, con la scusa di un "training "in azienda , per mansioni di segreteria , supervisione e pubbliche relazioni, l' assunzione fu automatica.La Carlini engeniering", ulteriormente cresciuta e proprietaria dell' intero stabile in cui erano ubicati gli uffici, contava tra tecnici , segretarie,e amministrativi ben 50 dipendenti,disponeva nel 78 di un capitale sociale di oltre 9 miliardi,e tra commesse Know ow , vendita di macchinari e assistenza agli impianti in ben 25 paesi tra Europa , medio oriente ,e centro America, ne fatturava 50.Luigi con l' ausiglio di ben 5 responsabili "capoprogetto",lavorava meno riservando la sua presenza solo per i grandi appalti o quando doveva recarsi all' estero.il fattaccio avvenne durante un viaggio in Venzuela , in cui Luigi doveva incontrarsi con il ministro dell' industria di quel paese, c'era in ballo una grossa commessa per trivelle , valvole e impianti di sicurezza innovativi nell' estrazione del petrolio ,un ' offerta in cui bisognava battere la concorrenza tedesca e americana,ci riuscì , …i prezzi e, la tecnologia e l' affidabilità del prodotto italiano ebbero la meglio, ma il merito fu soprattutto di Anna che con la sua abilità nel tradurre le argomentazioni a sostegno dell' offerta, parlava correttamente 4 lingue,fu determinante.Nei giorni successivi ,in un' albergo in stile coloniale con vista sull' Atlantico, naque la storia.. Marta fu "licenziata" ,in brevissimo tempo, perché più che richiesta di divorzio si trattò di una frettolosa liquidazione,da farle accettare a tutti i costi.Scomodando i servigi del più prestigioso studio legale di Milano ,fu posta di fronte al "prendere lasciare", o accettare 250 milioni di liquidazione subito , e una rendita mensile di un milione e 200 mila mese,indicizzabili però a vita,previa da lei la rinuncia ad ogni pretesa sul patrimonio di famiglia,e al figlio Filippo che sarebbe rimasto affidato al padre, o affrontare una lunga e ardua battaglia legale, dall' esito incerto. Si consigliò con i suoi ed un' avvocato amico che le suggerì di accettare, per i tempi della giustizia italiana lunghi ed estenuanti e uno studio legale avverso di quel calibro ,certo l' offerta dei Carlini rispetto al patrimonio e l' imposizione circa l' affido del figlio era da ritenersi offensiva,ma la giustizia chi ha danaro, è in grado di fabbricarsela a piacimento. Dopo due settimane ,era il 20 luglio 1979, crisi isteriche pianti e sofferenze, anche di Filippo che a 9 anni non ne voleva sapere di essere allontanato dalla mamma , Marta dopo aver letteralmente aggredito Luigi con calci e il lancio di tutti gli oggetti che gli capitavano a tiro ,che stava per avere la peggio senza l' intervento dei domestici, accettò l' accordo. Dei 250 milioni 70 andarono alla famiglia e furono un aiuto ai due fratelli Enzo e Pino che nonostante l' officina non navigavano in buone acque, 120 furono spesi per l' acquisto e la ristrutturazione di un' alloggio molto originale , che Marta seppe scegliere con oculatezza acquistando due appartamenti posti su pani differenti che con l' ausilio di una scala , strana in acciaio e vetro, disegnata da un' amico architetto, collegava i due ambienti.Altri 15 furono per l' arredamento ma realizzato tutto con mobili usati e d' epoca acquistati a poco prezzo da rigattieri di Milano,il risultato fu entusiasmante,i restanti 45 finirono in B.O.T, Marta poteva iniziare la sua nuova vita.Non se la passava certo male c' era il vitalizio che con l' inflazione di quei tempi si era già incrementato,poi le supplenze cominciarono a diventare più frequenti, iniziavano incarichi annuali presso licei milanesi , Il figlio poteva incontrarlo solo la terza domenica del mese , con finali strazianti quegli incontri, perché a fine giornata il bimbo cominciava a piangere e non voleva rientrare alla casa paterna. Luigi viveva con Anna dopo la nascita di due gemelline, aveva dato seguito al suo progetto dichiarato nella cena di laurea del 75 cedendo la sua quota dell' azienda e ricavandone una liquidazione di 12 miliardi, che unito al patrimonio già accomulato, e a quello di Anna , c' era da vivere di rendita per alcune generazioni . ,Molti periodi dell' anno li trascorreva a" Santa" uscendo spesso in barca , nei mesi estivi, d' inverno con tutta la famiglia domestici compresi, si trasferiva a Santo Domingo, dove possedeva una villa e un ristorante mare. Filippo che aveva già 13 anni , per studiare restava a Milano, sotto la supervisione della nonna sempre più gobba per l' osteoporosi,ma essendo all' estero il padre, contravvenendo la regola del divorzio passava intere giornate con la madre a cui assomigliava in modo impressionante, e gli piaceva anche incontrare il nonno Giusva ormai settantenne e un po' rincoglionito , gli zii ,e nonna Rosalia , di 65 anni con i capelli ancora misteriosamente neri.Più cresceva e più si sentiva estraneo alla famiglia d' origine ed odiava la signora Flora quasi con la stessa intensità , che provava sua madre.Differiva in tutto dai Carlini , nel carattere nella passionalità, riteneva inaccettabili le condizioni imposte alla madre, anche se gli rimproverava di averlo lasciato solo molto spesso.
Marta non era cambiata e la sua superficialità patologica,non le consentiva tanto di capire quello che stava avvenendo , e tutte le cose che stavano cambiando,(4) insegnava italiano con la logica del"mi prendo lo stipendio".. una di quelle che seguiva il programma senza fantasia né di originalità nell' interpretazione di ciò che spiegava,una "statale" che non vedeva l' ora di uscire o trovare il periodo opportuno per mettersi sotto mutua e ,con la scusa "dell' esaurimento" , farsi viaggi in tutti i luoghi in cui gli interessava andare.Assumeva senza alcun senso critico tutti i dettami del" nuovo corso ", e la "Milano di allora riapriva nuove occasioni per incontri, ai quali non aveva perso l' abitudine. La differenza col prima ,di quando aveva lo status di "signora della bene", che la autorizzava ad avventure senza freni,era che poneva come giustificativo alle stesse esigenze, l' alibi della ricerca della storia" vera "ed importante ,così andava cercando personaggi in fondo simili al marito , borghesi, belli d' aspetto , brillanti colti e soprattutto ricchi. I risultati erano patetici , incontrava .. ma non più smagliante , "gli raccontavano balle ," quando le scopriva , il solito copione : .."schiaffi , scenate, crisi , psicoterapia e… poi ricominciare"..-
L' Italia usciva dalla prima repubblica, da "tangentopoli" , dal primo governo Berlusconi, ed era governata da una coalizione di centro sinistra, ma Marta continuava a non capirci nulla, a 49 anni la tristezza come una compagna fedele non l' abbandonava,erano le 7,15, del 10 gennaio 98 doveva muoversi , faceva freddo , andare a scuola , la solita giornata grigia e di benzene come tutte le altre,.. uscì.. imboccò la tangenziale con la sua "Mercedes" monovolume, metallizzata e luccicante ,c' era traffico.. e tir.. tanti ..tir.. andava sui 130 in coda veloce..poi…la frenata… il fragore di lamiere accartocciate, che arrivava da dietro , le urla.. lo schianto… in.quella mattina…. di merda.. morirono nel tamponamento a catena,quattro persone ,tra cui Marta… Filippo ne uscì sconvolto e fu l' unico a seguire il funerale, come rappresentante della famiglia Carlini,la signora Flora era mancata l' anno prima,e gli zii fetenti anche, Luigi era a San Domingo, sempre più obeso e alcolizzato.la moglie la borghese "santa".. lo aveva già mollato da tempo portandogli via assieme alle gemelle anche una grossa fetta del patrimonio, si era messa con un imprenditore del "nordest con fatturato da 1000 miliardi all' anno. Filippo , era un tipo strano , unico sopravvissuto della famiglia Carlini , almeno come vivacità e idee, sempre controcorrente, a 28 anni aveva già due figli da una bellissima ex prostituta albanese salvata dal "rachet". e dalla strada .viveva in un riadattato capannone industriale alle porte di Milano una via di mezzo tra una casa di abitazione e un centro sociale,con un look da comune yppie stile "vecchi tempi" dove organizzava concerti "Rap", e dava ospitalità a molti extracomunitari, poi c' era un sito su internet e la sua abilità di hacher, link ,.. connessioni per tenere contatti e appuntamenti su.."Seattle.. Davos..si dava da fare, scriveva articoli sulla musica .. sul mondo …su dove stava andando e cosa rappresentava… per un nuovo movimento contro la globalizzazione..i cibi transgenici le multinazionali..comunicava con Josè Bovè.. con le E- Mail e con altri cento con le stesse idee. come sarebbe andata questa volta non lo sa nessuno ma la storia continuava .almeno questo era certo.

(4)Il "nuovo corso" scorreva tranquillo , tra le nuove direttive , che venivano da oltreoceano, Reagan e la Thatcher indicavano le nuove strade da seguire, gli Juppies di Wall Street sostituivano Jppies e rivoluzionari con le barbe,il papa polacco sarebbe stato determinante a scardinare il primo regime del'' est la Polonia,poi sarebbero seguiti tutti gli altri, nel "bel paese" trionfava la "Milano da BERE", e Craxi anticipava idee decisioniste,verso una società sempre più liberista , in cui i mali del paese se c' erano, erano riconducili alle malefatte del "comunismo", ai sindacati e alle pretese di una classe operaia che non voleva diventare moderna.cioè flessibile ,docile e ubbidiente alla formazione dei profitti.. Rambo sugli schermi riscattava la sconfitta del Vietnam,si allargavano le emittenti televisive private, in tutto simili a quelle statunitensi.