VIDEOFOBIA

idea del 1995 , rielaborazione martedì 15 maggio 2001, autore Paolo Gastaldo racconto n°08

Fino a quel giorno per il ragioniere Roberto Brioschi, vicedirettore della 56esima filiale della Banca Internazionale di Milano , tutto era filato liscio e nella normalità, la sua vita scorreva rassicurante , il suo cervello da tempo trasformava gli spot pubblicitari in emozioni che indicavano sempre la via giusta da seguire :- su ciò che era opportuno,e..inopportuno.. quello che bisogna comprare e non comprare…

Dopo il lavoro,.. c'era l' aperitivo , con i soliti amici rigorosamente "single", nello stesso caffè vicino alla banca, tra dialoghi futili sulle amanti di turno ,il calcio e l' attesa di vacanze esotiche,scelte tra ponti e ferie, per essere "trendly"quanto basta a far effetto con racconti interessanti su segretarie single rampanti e in" libera uscita.Spesso rientrava ,con lo stomaco appesantito magari da una frugale cena al ristorante giapponese alla moda , a base di un' indigeribile pesce crudo ,per rifugiarsi nel bilocale asettico e impersonale ,in cui abitava, identico all' arredamento tipo esposto nelle vetrine del mobiliere di moda nella zona . Concludeva poi quando non era in buona compagnia ,prima di coricarsi, con il rito dell' ascolto messaggi sul "cordless"/ segreteria ultimo tipo , collegato ad internet, schermo miniaturizzato e ologramma che si materializza sotto forma di una bellissima donna bionda , virtuale ma di un realismo impressionante . Appena entrava attivato da un sensore , l' ologramma si materializzava automaticamente, nella penombra a mezz' aria tra i due divani della zona giorno , collegato ad un processore a riconoscimento vocale poteva anche eseguire movimenti a richiesta e rispondere a domande e comandi … se non c'erano ordini specifici tipo:_" spogliati , girati, fammi vedere, toccati,"-. con voce calda -:"l' ologramma Olga, vestito con un erotica vestaglia trasparente, si limitava al saluto dicendo :_" Ciao.. Roberto …qualcuno ti ha cercato .."bastava la parola messaggi e il disco di registrazione si metteva in moto , l' ologramma spariva e Roberto si dedicava all' ascolto , aspettando con curiosità tra ronzii e noiose comunicazioni lavorative .. le voci .. delle "segretarie cariche di trucco e pessima bigiotteria " da poco conosciute …a scelta da ricontattare.

. Il mattino. ,dopo la colazione a base di cereali delle 7.35 , e una sbirciatina alle ultime notizie "on line" con attenzione all' andamento dei titoli azionari magari comprando o vendendo qualche azione, raggiungeva la banca , riprendendo possesso della scrivania tutta lucida e hig tech dell' ufficio titoli ,per poi ricominciare il rituale dopo le 17 ,a fine turno , pressocchè identico a quello del giorno prima .

Finchè una nebbiosa mattina d' autunno avvenne un fatto insolito, e a lui fino ad allora sconosciuto .. nei quotidiani e banalissimi 300 metri che lo separavano dall' autorimessa ove finalmente poteva congiungersi con la sua adorata BMV color blu elettrico ,che usava per raggiungere la filiale , successe qualcosa..

Già svoltando a destra dall' isolato in cui abitava , sentì nella sua testa come un ronzio leggero , da prima flebile poi man mano che procedeva sempre più fastidioso .. Aveva provato analoga sensazione quando al compiuter centrale della banca qualcuno , ..un hacher molto esperto inserì un programma killer nel sistema operativo mettendo così in crisi tutta la filiale e le altre ad essa collegate. L'azione non fu immediata , il sabotatore pensò ad un' operazione lenta ma inesorabile ,.. i dati dovevano scomparire a poco a poco , per non allarmare, , nei primi giorni, poi tutti insieme ..Cosa che avvenne puntualmente dal momento in cui già i numerosi clienti , accortisi che i propri dati non esistevano più e subodorando qualcosa di losco , decisero di assaltare letteralmente gli sportelli , chi insultando i cassieri , chi menando pugni contro i vetri blindati , chi minacciando azioni legali.L' aspetto più originale del sabotaggio fu che l' hacher probabilmente un umorista , non si limitò soltanto a pensare al 5° giorno la scomparsa di tutti i dati ma inserì anche un dispositivo , circa la contemporanea visualizzazione di immagini ironiche atte a deridere e offendere l' istituzione bancaria nel suo insieme .Per i dirigenti fu faticoso dissuadere impiegati e commessi a staccarsi da monitor le cui illustrazioni così corrosive sortivano su di loro effetti quasi ipnotizzanti Chissà forse la "bassa forza " della banca , di fronte alla "catarsi " della distruzione dei dati, unita ad una satira feroce,dopo quotidiane piccole e costanti angherie passivamente accettate e subite , forse provarono un sottile senso di soddisfazione , ma … subito rimosso per rientrare subito nei ranghi dell' ubbidienza dovuta alla conservazione dell' impiego . Brioschi rimuginando sull' episodio a cui aveva assistito ,continuò a procedere , il ronzio nel cervello si trasformò in malessere e .. pensava .. pensava … al vuoto e alla noia di una giornate eguale a molte altre ,. fino a quando raggiunti i fatidici 35 anni di anzianità lavorativa sarebbe andato in pensione . Certo poteva continuare a fare il single simulando opportunisticamente promesse d' amore da non mantenere e viversi storie di sesso quel tanto che basta a non annoiarsi , per poi interromperle senza spiegazioni , e ricominciare attratto da nuove emozioni ,… oppure smetterla, sposandosi la meno scema e mettere al mondo figli costosissimi e viziati .

La confusione aumentava giunto di fronte al grande negozio di televisori perennemente accesi , ebete si fermò di colpo , le immagini senza sonoro attraverso le vetrine si agitavano come ulteriore e ossessiva testimonianza di quotidianità alienante.Rimase fermo e ansimante in una misteriosa e inspiegabile sindrome dissociativa , dopo oltre un ' ora quando i passanti cominciarono a notarlo ,, si mosse come un ' automa , con gesti lenti e rotazioni del capo per meglio osservare , come di chi è spaesato, e non riconoscesse il luogo abituale in cui si trova . Liberatosi ad un tratto e nervosamente del cellulare che lo scagliò contro il vetro blindato della vetrina del negozio di televisori ,e della valigetta Trussardi che finì in una pozzanghera fangosa ,fuggì via mugolando e imprecando .

Dopo ricerche effettuate dai familiari ed anche dalla banca , visti gli scarsi risultati fu utilizzata la trasmissione "chi l' ha visto ". Giunse una segnalazione alcuni mesi dopo , quando in una giornata calda col cielo terso e di un azzurro bellissimo ,evento alquanto raro in quell' epoca ,un gruppo di gitanti sulle sponde del Ticino riconobbe forti somiglianze con l' uomo lacero e sporco che chiedeva elemosine all' inizio di un sentiero frequentato , e le varie foto trasmesse dalla televisione .Divulgata la notizia ,furono rapidamente effettuate ricerche ma senza esito, in tutti gli angoli del parco fluviale . Brioschi accortosi già da tempo di essere cercato si dileguò spingendosi, chissà in che modo , fino alle pendici delle Alpi marittime nella provincia di Cuneo .."Chi l' ha visto " per gli scarsi risultati della ricerca sospese la diffusione delle foto del ragioniere scomparso ma diede come notizia divertente ,resoconto che sulle montagne del cuneense , due uomini che venivano avvistati da cacciatori ed escursionisti, sempre da lontano e per brevi istanti per poi scomparire come inghiottiti in fitte boscaglie , definiti "i fratelli cinghiali ," fossero loro i colpevoli di piccoli furti di derrate alimentari , nelle seconde case temporaneamente chiuse che visitavano , ove in periodo di clima avverso vi trovavano rifugio , i danni si limitavano a vetri rotti , serramenti forzati , e pacchi di pasta e scatole di conserva ., spesso consumati in loco.

Non si ebbero più notizie , fino a quando un anno dopo alcuni valligiani del cuneense intervistati dalla stessa troupe televisiva , confermarono di aver visto il Brioschi quello delle foto viste in televisione , fare gruppo con due persone lacere e barbute , le ricerche continuarono ma i "fratelli cinghiali" da due passati a tre , dopo ogni avvistamento, abilissimi riuscivano a far sparire le loro tracce. Gli scarsi danni che arrecavano alle abitazioni , e forse anche un certo alone di simpatia ingenerato dalla trasmissione televisiva , per questi strani eremiti ,fecero cessare le ricerche anche da parte della polizia inizialmente decisa a perseguirli .Diventarono una sorta di leggenda montana e i loro avvistamenti che somigliavano a quelli furtivi di caprioli e stambecchi , diventarono parte dei racconti degli escursionisti che esploravano la zona e la sera tra cibi succulenti e bicchieri di vino, venivano ingigantiti di elementi fantastici e poco veritieri , ma si continuava a parlarne , almeno nell' ambiente montano del cuneense . Milano si era già da tempo scordata della strana storia di follia del ragioniere ,ma la leggenda sopravvisse all' interno della banca Internazionale, non solo nella filiale 56 ,ma in tutte le altre e veniva tramandata negli anni ai nuovi assunti come una specie di fiaba surreale , o modo per scherzare e prendere in giro qualche comportamento stressato e insofferente , come bonario consiglio a non seguirne l' esempio, del tipo "- sei fuori come il ragionier Brioschi che scappò nei boschi "- oppure "smettila di fare il ragionier Brioschi ".Nessuno ebbe di lui più notizie ,anche se qualcuno della banca sostiene che sia tornato a Milano e giura di averlo riconosciuto nelle vesti sporche e inavvicinabili di un barbone che pare si soffermi ancora a volte di fronte alla vetrina di televisori ove ebbe luogo la fuga .

Paolo Gastaldo