Qui mi sono divertito ad immaginare varie soluzioni, impiegando od immaginando materiali diversi tra cui:

  • una serie di orologi da tavolo ispirati alle vecchie scatole di cioccolatini in latta, riproducenti elementi architettonici e figure di fantasia tratte da miei disegni.
  • la plastica con alcune sveglie colorate e personalizzate da elementi surreali come ad esempio la sveglia “lucertole“
  • orologi da polso, con inseriti alcuni modelli grafici, tratti dalla serie dei moduli tessili
  • un’orologio da parete tratto da 20 grafiche bianco e nero e realizzate a china tra il 1995 e il 1996, visibili su “mechanic city“, che potrebbero adattarsi particolarmente ad essere serigrafate su specchio ed utilizzzate in questo modo come originale elemento d’arredo.
  • Per quanto riguarda gli orologi da polso, vista la gigantesca produzione della swatch in questo campo, che introducendo l’orologio decorato negli anni 80 ha di fatto rivoluzionato l’idea di questo importante acessorio, rendendolo oggetto divertente con un design e un prezzo accessibile a tutte le tasche... c’è ben poco da dire di nuovo.

    Le mie idee sono quindi deliberatamente ironiche, anche nei titoli come relo’ l’orologio che di più non si puo’ ecc. Piu’ che altro una citazione di metodo, in particolare all’opera del grande architetto ALESSANDRO MENDINI che fu negli anni 80 direttore della rivista Domus “al quale forse dobbiamo questo tipo approccio alla decorazione contemporanea ad oggetti d’uso, che al suo apparire anche nei lavori del gruppo da lui fondato “lo studio ALCHMIA“, introduce “postmodernistiche” novità alla concezione fino allora seguita dal design internazionale, che fortemente traeva spunto dalla grande scuola razionalista del BAUHAUS (germania anni 20-1933). Tornano con Mendini gli oggetti figurati e con un “anima grafica“, orologi tavoli poltrone mobili, diventano soggettività a se’ stanti in cui non prevale più l’aspetto meramente funzionale, ma il carattere grafico e immaginativo.